Dirlo prima

L’AMICO DEL CAMPEGGIO ieri era al mare per la prima volta dopo un millennio, nella spiaggia del locale vicino al molo dove d’estate di sera si raduna il mondo.

“siamo a ***, te lo avrei detto prima ma abbiamo deciso all’ultimo!”

tranquillo, tanto sono rimasto a casa, troppo alto il rischio di pioggia e non vale quindi la pena fare km e pagare l’autostrada per 30 minuti di sole.

poi, se proprio devo, posso anche fare una piccola polemica: mi scrive del mare alle 10.18, già arrivato. per arrivare ci mette circa 1 ora, quindi è partito da casa intorno alle 9.20, con tutta l’attrezzatura da caricare (direi altri 30 minuti come minimo) e le telefonate a SIMO (amico di surf) che anche lui deve avere il tempo si svegliarsi, capire, caricare, arrivare al punto di incontro. quindi come minimo l’idea del mare era della sera prima o della mattina stessa ma almeno almeno non successiva alle ore 8.

quindi se mi scrivi alle 10.18 non puoi usare l’espressione “deciso all’ultimo” perchè da che hai deciso a che sei arrivato, a dirla bene, sono passate almeno 3 ore.

cioè, ammesso fossi interessato, ci sarebbe stato tutto il tempo per trovarsi.

per dire.

Negativo è bello

M., storica amica del campeggio, mi ha informato ieri che l’esame della mamma di F. (altra storica amica del campeggio nochè cugina della suddetta) è risultato negativo.

pericolo scampato, anche se, non vorrei sbagliare, ma ora è più o meno sempre a rischio perchè presumo non sia detto che non si ripresenti ancora.

spero per lei di no ma in ogni caso una notizia davvero ottima.

col sottoscritto che non è caduto nella pietà del momento ripresentandosi con l’illusione (sua) di riprendere un rapporto una tantum di “grandi amici” dove a fare tutto sono da sempre solo, soltanto e solamente io.

buon per tutto, buon per lei in primis.

Cose di Pasqua

finalmente pasqua, finalmente un weekend lungo.

piove. piove ieri, piove oggi, piove domani (pasquetta).

ieri sono stato in giro a negozi, da ikea a prendere qualche cosetta e poi al centro commerciale vicino casa dove ho trovato la collana che volevo e due paia di infradito nuove per il mare.

oggi piove e LA FATTRICE ha confermato il cinema per le 15.00 quindi anche per oggi la giornata non è buttata. magari in serata esco con IL PELOSO, dipende dalla voglia e dal tempo (mio e suo). sarà la solita serata di chiacchiere inutili ma altro non posso fare.

sono passato a fare gli auguri a A. trovandola allettata con l’apparecchio per l’artrosi. ed è triste pensare che ogni giorno è un giorno di meno.

domani, pasquetta, pioverà ancora, quindi L’AMICO DEL CAMPEGGIO non farà l’ennesimo invito per il picnic sotto il ponte a 300 km da casa (col cazzo che verrò mai: odio i picnic e non mi sparo in culo ai lupi per vedere gente che non vedo/sento mai, campeggio a parte e pure lì poco ci vediamo).

quindi presumo che domani andrò a negozi, centri commerciali più o meno vicini a casa.

buona pasqua a tutti.

Pasqua bagnata

ultimo giorno di lavoro della settimana, domenica sarà pasqua, lunedì sarà il primo aprile e sarà pasquetta.

e pioverà, sempre e comunque, quindi niente mare e largo ai soliti centri commerciali e a ikea, ormai tappa fissa di ogni fine settimana.

l’alternativa è la vita sociale, con LA FATTRICE che non riesce a confermare un cinema e IL PELOSO e le sue lagne, i suoi ritardi, i suoi rallentamenti su ogni cosa.

buona pasqua e basta.

Sono solo fissato (parte 2)

parla ancora di psicologo, ancora, da anni, ma per tutto questo ci sarebbe da scrivere un libro per analizzare la cosa, la questione “andare dallo psicologo” prima di andarci effettivamente.

oppure sarebbe semplicemente da andarci (io) davvero da uno psicologo per parlare della mia vita e delle mie cose, dei miei problemi e tutto il resto e poi avere un secondo psicologo dal quale andare ogni volta finita la seduta col primo per poter parlare delle spesse cose aggiungendo anche il suddetto psicologo alla storia.

tipo “è successa questa cosa e lo psicologo ha detto che…” e analizzare in tutto, essere sopra e ancora più sopra le cose, guardare le cose dall’alto e salire ancora più su a vedere me, più sotto, che guarda le cose dall’alto.

l’occhio di dio, tipo.

perchè qua è come essere una pallina dentro una ciotola: puoi andare in ogni direzione, sgommare, frenare, accelerare, muoverti piano, roteare, cambiare direzione, tornare indietro… ma alla fine torni sempre al centro della ciotola e nulla cambia, se non l’aumento dei mal di testa, del nervoso e della frustrazione.

quindi meglio restare al centro della ciotola e magari riempire la ciotola di popcorn, caldo, salato, fragrante, delizioso. non è cibo vero, ma vuoi mettere la piccola gioia di sgranocchiarlo? e la pallina? la pallina resta lì, al centro, sul fondo, coperta dal caldo popcorn ma sempre lì. ma c’è il popcorn, che tutto sommato non è cosa da poco.

viviamo in un mondo dove per ottenere 10 devi dare 1.000, dove gente con 100 concede 0,00001, dove farti dispetti e sgambetti o mettere paletti, regole e inventarsi fastidi inutili è all’ordine del giorno ogni minuto della vita.

c’è gente che ha trovato “22 unici grandi amori della vita” che si è poi sposata, mutuo, casa, figli e via discorrendo. devi finire dallo psicologo per discutere del non avere nulla di tutto ciò? è colma mia? al 50%. il resto è “colpa” degli altri. vedo cessi sposati, cosa ho io che non va? nulla. non c’è nulla. e quindi? di cosa parliamo? della parcella alla fine del mese?

con quei soldi meglio andare in vacanza, che in vacanza per almeno 7 giorni i problemi spariscono e ritrovi la gioia di vivere. lo psicologo cosa risolve? mi fa cambiare lavoro? mi fa sposare? mi suggerisce i numeri vincenti al superenalotto? magari! con 80 milioni in tasca e viaggi a non finire i problemi della mia vita diventerebbero ben altri!

l’idea dello psicologo arriva da gente che tutta un programma.

la prima cerca da sempre di standardizzare chiunque le capiti a tiro, dove la “guarigione” è traducibile in ciò che questa persone vorrebbe da te. se non ti sposi non stai bene. se non fai un mutuo c’è un problema. e via dicendo.

l’altra, quella che ultimamente spinge parecchio, esce da una relazione di anni finita col disinnamoramento di lei, mista a problemi lavorativi in buona parte reali, in parte però abbondantemente conditi dalla sua perenne insoddisfazione, dal costante lamentarsi, dal non essere mai lieta di niente, dal raggiungere obiettivi importanti ma non essere mai contenta di nulla.

devo essere così? vaffanculo: no!

molla il tipo, entra in analisi, qualche mese, dio sa solo perchè, dio sa solo cosa avrò avuto da dire. esce dalla cura qualche mese dopo, trova un cazzo nuovo, il giorno dopo riparte la convivenza.

quarto grande unico amore della vita: L’IMPIEGATO. liquidato L’INFERMIERE, liquidato il giocatore di basket che nessuno sopportava, liquidato mister gelosia, il borioso saccente a cui il pianeta non ha mai nascosto alcun mistero, nessun segreto: lui sa tutto.

andato, andato, andato. tutti scaricati da lei, la donna forte e indipendente che ha sempre trovato sottoni che giocavano a fare gli spavaldi. poi li molla, va in crisi per dio solo sa cosa, cinque minuti di analisi e poi trova un cazzo nuovo e tutto torna come prima. lei comanda, lui il sottone di turno. e non va bene niente, sempre col muso, neanche il nuovo lavoro non va bene, neanche la nuova casa.

dovrei vivere così? vaffanculo: no!

ma è lei che suggerisce di andare in analisi perchè a lei ha risolto tutto e quindi vacci anche tu. ma lei da risolvere cosa aveva? cosa ha? stronza è, stronza è sempre stata e stronza sempre rimarrà. tutto qua.

chissà se la psicologa gli ha parlato della stronzaggine, ma dubito, perchè quando paghi una persona perchè ascolti le tue lagne è normale che tu ti auto descriva come l’essere perfetto vittima di un mondo ingiusto.

ci sono stato, diverse volte e non ha mai funzionato. ma esattamente cosa doveva funzionare? magari non c’era nulla da aggiustare, semplicemente sono nato biondo e non moro. sono basso e non alto. magro e non grasso. alla palestra preferisco il divano. alla tv una passeggiata. meglio il mare, odio la montagna.

che male c’è? di cosa devo parlare? cosa devo risolvere? e se c’è qualcosa da risolvere, esattamente, cosa, come e in quanto tempo lo psicologo rivolte o aiuta a risolvere?

45 minuti a settimana a 50 euro a botta?

mi tengo i problemi, veri o presunti tali e mi tengo pure i soldi.

meglio spendere per una giornata di campeggio con gente che ti fa ridere e vivere momenti di felicità che restare seduto ad arricchire qualcuno che campa sulle paranoie di persone che nel 90% dei casi semplicemente pretende di essere ciò che non è.

e mai sarà.

“sei solo fissato”.

ma gli acuti non mi riescono più dal 2017.