L’estate che va

sfuma l’estate e io sono inchiodato qui nel buio cesso dell’ufficio con la testa che mi scoppia per il disastro successo domenica e che chissà per quanto lo avrò sulle spalle sperando, pregando con tutto me stesso che la cosa non vada oltre a quanto successo o sarebbe il disastro totale.

come rovinarsi la vita con le proprie mani, una lezione che porterò nel cuore finché campo e tanto mi serva di lezione. vorrei che gli altri vedessero il male che ho dentro adesso e quanto mi prenderei a sberle da solo per ogni cosa fatta, ma ormai è fatta e non c’è che attendere.

prego che la cosa finisca nel nulla e che il pegno più pensate sia solo (solo?) l’ansia che ho addosso da 24 ore.

mille scenari nella mia testa con vampate di calore e tachicardia random e la voglia senza senso che passino 12 mesi in uno schiocco di dita solo per far si che tutto questo nel bene o nel malissimo sia solo un orrendo incubo che sicuramente non vivrò mi più.

2 pensieri riguardo “L’estate che va”

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