Dei beati giorni

altra domenica al mare, altre mille foto utili a fomentare l’illusione che, rivedendole poi a casa, possa sentirmi al mare ogni volta che voglio.notte nel nuovo appartamento, caldo e tranquillo.vento gelido per tutta la giornata, abbigliamento troppo pesante per non sudare come un maiale, km a piedi e in bicicletta, soliti giri, la routine di una perfetta felicità.
la truppa invece è scesa al mare oggi dato che come sempre fa comodo a tutti (loro) “piccoare via” un giorno di odiosa vita domestica, magari con tanta noia da affrontare e, sia mai, a convogliarla in qualche lavoretto domestico.

in ufficio la noia è rotta solo dal rifugiarmi nei pensieri fantasiosi di un fantomatico ufficio solitario sulla punta del molo, di pace, silenzio, panorami meravigliosi e impunito cazzeggio (quando serve).
per il resto la mattinata non è volata alla velocità della luce ma tutto sommato, per quello che è stato, non posso neanche lamentarmi. di certo il weekend non è dietro l’angolo e stanno anche per arrivare forti piogge che dureranno diversi giorni, rovinando anche il fine settimana.

ma non ci penso.

chi vivrà, vedrà.

2015-2020

cade oggi il 5° anniversario della “fine della guerra”, con la tanto attesa firma posta sul documento che attestava ufficialmente il “divorzio” e ognuno per la sua strada.

a distanza di 5 anni ognuno è ancora a vivere la propria vita, chi ingrassando su un divano, chi a consumarsi per tenere insieme i pezzi di tutto il male che ha vomitato per anni addosso a chiunque.

qualcuno diceva spesso che “non è ancora sera” un detto che indica come la fine non sia ancora arrivata e che tante -brutte- sorprese arriveranno sulle testoline di chi crede di essere grande, furbo e potente.

ed è così, a riprova delle news arrivate alle mie orecchie in tempi recenti.

“non è ancora sera” per certe persone.

ma cosa è la vendetta, dopotutto?

Del paese in lutto

lutto nazionale, morto maradona.

fino al giorno prima lo ricordavano per i problemi con le droghe e le tasse mai pagate.
poi due femminicidi che, guarda il caso, cadono giusto all’interno dell’ennesima “giornata nazionale/mondiale di…”, fatto gravissimo, per carità, ma annunciare oggi che i femminicidi sono triplicati col lockdown quando questo è finito da 8 mesi mi pare un po’ una presa in giro.
accendo la tv e si parla solo di virus, in tutti i canali.

mettere la mascherina, distanziamento, lavare le mani, uscire solo se necessario, niente assembramenti. poi sento di persone le esperienze di chi conosco molto bene e salta fuori che, nonostante le loro paure e manie sia a livelli da psicanalisi, si sono ammalati tutti ugualmente.

perfino SAN PIETRO che qua girava ormai anche col preservativo indossato 24/7 s’è fatto le sue belle 3 settimana tappato in casa, con tamponi continuamente positivi anche a distanza di settimane.

tant’è.

ora ci sono i montanari che battono i pugni sul tavolo “perchè bisogna lasciare che la gente venga a sciare da loro”, aggiungendo, alcuni, perfino un fantomatico “contagio estivo” dovuto alle “libertà” concesse ad agosto. un contagio che si manifesta 3 mesi dopo?

ok.

che poi evito di entrare in argomento di quanto sicura possa essere una spiaggia quasi sterminata rispetto a impianti, funivie e i percorsi obbligati che, per forza di cose, contraddistinguono la vacanza sulla neve. così come evito di notare come in estate si possa pranzare e cenare in spazi aperti mentre in inverno decisamente meno.

affari loro: io amo il mare e per quanto mi riguarda lo sci e la montagna mi interessano meno di zero (con tutto il rispetto per chi in montagna ci va in vacanza o ci lavora, ovviamente).

accendi la radio e senti le solite voci, le solite cariche, i soliti noti che blaterano delle solite cose che sento da 30 anni.

aiuti al sud, rilanciare questo o quel partito, ricompattare gli alleati e, solo in campagna elettorale (o quando non hanno mai concluso un cazzo) si cade nel lapalissiano: aiuti alle famiglie e alle imprese, più lavoro, aumento delle pensioni più basse, incentivi per chi assume donne e giovani e poi la natura, l’ambiente, la tecnologia e mille altre cose utilissime che ormai mi chiedo ancora come faccia, ripeto, dopo 30 anni, la gente e crederci.

tolto tutto questo, tolto quanto sopra, di giornali e tg resta l’oroscopo, il meteo e la rubrica sugli animali.

ora pare vogliano chiudere il natale e il capodanno entro le 21.00 “perchè non possiamo permetterci di festeggiare”, con l’ovvia menata di paroloni e rimpalli di responsabilità tra stato e regioni e gli show giornalieri di certi governatori che vanno in tv a parlare per ore del nulla, allungando il brodo con esempi senza senso e mille parole quando ne basterebbero undici.

arriveranno i vaccini “a breve”, tutti li aspettano ma in pochi hanno capito che sono in arrivo “a breve” solo per certi soggetti e che tutti gli altri dovranno aspettare MESI prima di essere siringati. e poi c’è sempre il nodo dei NO VAX e il nodo di quelli YES VAX “ma col cazzo che faccio da cavia a un “sicurissimo” vaccino creato e prodotto in fretta e furia”.

e chi si fida?

quindi? vaccino obbligatorio per tutti? altro stupro legalizzato della libertà personale? oppure giochiamo la carta del “ricatto”: se non ti vaccini non puoi viaggiare con treni e aerei?

una bella gatta da pelare, eh?

intanto volano i miliardi, economia al collasso ma il bello deve ancora venire perchè i vedi danni verranno a galla solo tra qualche anno, quelli che vediamo adesso non sono neanche l’antipasto.

e poi vai a vedere i grafici e scopri che a rimetterci le penne, loro malgrado, è gente nella maggior parte dei casi già malata, certo gente da proteggere e salvare a tutti i costi (appunto) ma qualche domanda, dopo 10 anni di CV mandati ovunque senza ottenere risposta, io me la farei anche…

le cose da non dire, ecco, quelle che tutti pensano ma bisogna essere solidali e rispettosi della vita, anche quando la religione che segui e la misericordia che predichi finiscono poi con l’importi tacitamente l’accanimento terapeutico o di far nascere un figlio che nessuno vuole, alla fine.

salviamo tutti adesso uccidendo poi chi verrà, condanna taciuta ma, conti alla mano, che futuro vuoi che resti?

un popolo di rimbambiti, leoni da tastiera, 24/7 davanti a tv, tablet e cellulare, convinti della loro sapienza auto imboccata e certi, senza dubbio alcuno, delle sbagliate teorie o parole di chi, come loro, è saggio per auto proclamazione.

ma così, dove vogliamo andare?