Tu, io, lui, l’altro

responsabile chiede a me di inserire nuovi indirizzi che andranno su una mappa interattiva che pubblicheremo (forse) chissà quando.

ripeto, per l’ennesima volta, che non sono io a sviluppare questo sito ma è il collega X.

comunque non importa, dico, passo io le info.

responsabile chiede a me se si può fare A, B e C. si, si può, rispondo, ma, ripeto ancora, non sono io che seguo questa cosa, ma riferisco.

ok . ok.

chiamo X, spiego il tutto e partono mille domande, perchè lui non sa, non può, non fa, non ha, alchè taglio corto e gli faccio notare che 1) non chiedo/chiedono la luna e 2) è un lavoro un po’ rognoso che 2.1) è già in parte fatto e 2.2) è in caso di fare bene da subito così la prossima volta (prossima volta = N prossime volte) il lavoro sarà limitato a un mero copia-incolla.

ma, però, allora, quindi, se.

ok, ciao. ci siamo capiti.

salgo poi da TECNICO 1 per discutere di altre cose e trovo X che parla con TECNICO 1 per capire come deve procedere col lavoro di cui sopra, con questo che lo liquida, ovviamente, rimandandolo a discutere con chi ha fatto il sito (web agency esterna).

seguono altre discussioni che poi in parte mi coinvolgono e io ridendo affermo che sto per fare una carneficina. ridono tutti, ma così il messaggio è passato.

dico a X di chiamare il tecnico della web agency, ma no, ci devo parlare io perchè si, secondo lui.

quindi torno alla scrivania, email al tecnico e in copia a X con la domanda del caso: “ci puoi spiegare come creare, leggere e riempire le tabelle del vostro database?”.

invia.

mi risponde poco dopo: “giro in copia a COMMERCIALE DIVORZIANO che coordinerà la richiesta”.

ora: non mi importa nulla, ne del progetto, nel del fatto che per creare un form e un database siano state ad oggi coinvolte 6 persone di cui, ad ora, nessuno ha ancora scritto una sola riga di codice. non importa.

di mio posso dire che fosse per me (e ci fosse un mio interesse) avrei già registrato un nuovo dominio, base php, creato già tutto in locale in attesa dell’attivazione di quest’ultimo, attivato, pubblicato.

e mandato tutti a fare in culo.

col sorriso.

Del concetto di relax

il camper è al lago e rientra questa sera.

io stasera vorrei andare al mare col camper ma non so a che ora rientra.

chiamare per sapere l’ora del rientro sarebbe come dichiarare guerra.

non ho preparato niente perchè non so come va a finire quindi è assurdo tirar fuori tutto per poi dover rimettere via tutto senza averlo usato.

vorrei godermi la serata al mare e soprattutto arrivare con la luce per poter far manovra senza problemi.

per essere a casa alle 18.00 dovrebbero partire massimo alle 16.30, poi comunque c’è lo scarico loro e il carico mio, quindi altro tempo che se ne va (diciamo 30 minuti buonissimi), partendo poi (io) circa per le 18.40, arrivando quindi sicuramente dopo le 20.00 e quindi… buio!

quindi il fatto di parcheggiare con la luce è fuori discussione, anche prendendo ore di ferie oggi pomeriggio perchè tanto fino a quando non rientra il camper non posso partire.

tutto molto rilassante ovviamente.

è incredibile come anche facendo tutto da solo devo comunque sottostare spesso alle volontà di altri, altri che, ricordiamolo, avrebbero potuto usare il camper senza problemi da ottobre a marzo senza rompere il cazzo al sottoscritto che ha solo questo weekend da sfruttare prima di rivedere il campeggio aperto tra tipo 7 mesi.

non so se mi spiego.

Di viaggi e di vuoti

camper ritirato, imbarco già iniziato e completato nel primo pomeriggio. e poi si parte per il lago, fino a domani sera, per gente che ha tutto il merito di potersi fare qualche giorno di vacanza dato che seguono così tanto i lavori di casa che i calcinacci stanno cadendo, la muffa fa invaso la taverna e le travi del soffitto sono così secche e spaccate dal sole che ormai più che la vernice servono travi nuove.

del giardino poi non ne parliamo, tra piante tagliate poco e male ed erbacce ancora vivissime grazie agli zero trattamenti fatti fino ad oggi. e poi ci sono le ragnatele che ormai sono veri tendaggi e i davanzali che non vedono olio lucidante da oltre un anno.

ma va bene tutto, ora c’è il lago a cui pensare e poi c’è la mini vacanza in culo al mondo già organizzata per la settimana prossima.

domani sera il rientro, previsto per non si sa che ora, col silenzio tombale e totale alla domanda circa cosa intendano fare visto che vorrei andarci via io per il weekend, sempre ammesso che gli altri tornino per tempo.

oppure resta lo shopping, ancora, sempre quello, unico riempitivo dei miei vuoti weekend, mare a parte, da qui ad aprile prossimo.

un gigantesco bho.

Dell’inverno che bho

ieri, 27 settembre, 30°C in auto, certo, sotto al sole tutto il giorno, ma fa comunque caldo. chiude il campeggio da lunedì eppure il clima pare chiamare ancora bella stagione e il senso di chiudere e non richiamare i bagnini riaprendo tutto almeno per altri 20 giorni mi pare assurdo.

e poi sarà autunno, è già autunno, di nuovo, con la giornata singola al mare, i giri in bici, le solite vie, le passeggiate di sempre, le candele da accendere in chiesa, il vento che scompiglia tutto, la sabbia che vola, le mani gelate e tutto il resto.

e poi cosa farò mi domando, dopo 66 giorni effettivi di campeggio e cose certe da fare, persone da vedere, arrivi, nuovi amici, cose random, tranquillità, giornate sempre piene di cose belle. e poi cosa farò per 30 fine settimana dove nel giro di 3 hai già fatto il giro di tutti i centri commerciali e fatto/visto le solite cose? che farò? non lo so.

l’ombra di qualcosa di scomodo me la sento già addosso.

vedremo.

Mare o…

weekend al mare o…

weekend al mare o shopping al centro commerciale in culo al mondo, dove sono stato di recente, è vero, però che altro fare? in zona poi dovrò restare per i prossimi mesi (30 weekend) e di tempo per non fare niente di interessante ne ho da buttare.

oppure mare, col camper, ultimo, ultimissimo weekend, poi lunedì cancelli chiusi, stagione finita, mortorio invernale. ora o mai più, diciamo, che poi per come va la vita chi mi dice che non sarà davvero un “mai più”?

da piccolo andava tutto bene e andare in campeggio in estate era qualcosa che percepivo come qualcosa di eterno, ovvio, scontato. estate = campeggio. estate = un mese di mare. estate = famiglia al mare.

invece la famiglia muore, le persone ci lasciano, le roulotte vengono vendute e le troie rovinano le tradizioni portando tutti a bordo di aerei che sarebbero dovuti essere la nuova tradizione, il futuro: basta campeggio, ora c’è il mondo. peccato che “il mondo” sia durato una decade, poi non c’è stato altro, solo nervoso e viaggi saltati, estati costantemente a rischio fallimento, zero piani, nessuna possibilità di fuga per ovvie ragioni e i soliti problemi personali che mi incatenano al mio mondo largo pochi km.

pensavo fosse tutto eterno e scontato e invece è arrivata la badilata sui denti.

quindi questo sarà l’ultimo weekend.

e che sia davvero letteralmente l’ultimo non è così scontanto.