Stuzzichini no more!

L’AMICA DEL CAMPEGGIO (F) ha mollato il bar.

l’ho saputo ieri sera da sua cugina al telefono e adesso sono proprio curioso di chiamare la diretta interessata per sapere i dettagli.

anni di sacrifici per aprire una sua attività, pagine facebook dove ogni cosa era relativa al bar, con foto dei drink, stuzzichini e piccoli eventi per mandare avanti la baracca e vendere agli avventori bibite in lattina a prezzi da ladri come del resto fanno questi cosiddetti “bar”.

(anche) il bar ha mandato in malora il matrimonio, l’ha costretta a scegliere di lasciare le mura di casa per trasferirsi in un appartamentino da single, più piccolo, più vicino al bar, dove passava praticamente tutta la sua vita, dalla mattina presto alla sera tardi, senza orari, praticamente.

col bar sono arrivati i tatuaggi, ha iniziato a fumare e adesso ogni 10 parole ci infila una bestemmia, che su una donna fa davvero molta classe.

ha fatto terapia di coppia, ha rischiato di essere picchiata a morte dall’ex marito quando le ha detto che voleva lasciarlo, il padre di lei l’ha fatta uscire di testa “per farle rendere conto che il matrimonio era finito” (!?!?!?) e il nuovo fidanzato, un cesso con barba e più vecchio di lei tempo fa durante un litigio l’ha presa per il collo e l’ha piantata contro il muro.

storie di passioni, insomma, tipiche delle madri tabagiste, bestemmiatrici e tatuate.

la sorella di lei, lesbo-socia alla pari -su carta- ma più appassionata a giocare a calcio e a soddisfare la passera della fidanzata, passava al bar una media di 12 secondi a settimana, lasciando il mazzo del lavoro sulle spalle della sorella che presumo fosse anche leggermente stressata, anche a causa del divorzio.

e ieri scopro che da qualche anno ha mollato il bar, non so come, dato che mi risulta non poteva separarsene a causa di mutuo, contratto, debiti o più cose insieme. non c’era soluzione, ma a quanto pare la via di fuga l’ha trovata.

ora lavora in un supermercato, tra i pochi lavori sfigati che neanche in tempo di peste bubbonica hanno la grazia inestimabile di potersene stare un mese (o più!) in beata tranquillità, a casa, in pace.

ora le ho scritto per fissare un appuntamento telefonico per domani in giornata, all’ora che più le garba. certamente o non risponderà o mi liquiderà senza entrare nei dettagli del nuovo lavoro, tanto per allungare il brodo come per il divorzio e rendermi a conoscenza del tutto magari tra 12 mesi o più.

modalità detective attivata!

Auguri e figli gay

MIO FIGLIO aspetta un bambino. o bambina.

l’ho saputo questa sera.

la donna che “voglio restarci insieme ma non la voglio sposare” alla fine è riuscita ad ottenere l’anello al dito prima e l’uccello nella passera poi. nel mezzo una villa nuova di zecca in stile moderno, auto sportiva di lusso, fuoristrada, piscina, un giardino grande quanto un campo da calcio e una collina di pini nel retro di casa.

era la ragazza che piangeva con le amiche all’inizio della loro relazione perchè lui la trattava come una serva, con disastrosi viaggi all’estero in estate (pagati da lui, quindi a fare la serva il tornaconto c’era) e nonostante tutti/e le dicessero di mollarlo lei s’è saldamente arpionata con unghie e denti al portafoglio di lui a lui e oggi eccola qui: regina della casa in abito bianco e con figlio pronto all’espulsione entro fine anno, incastro perfetto e rendita a vita assicurata anche in caso di divorzio.

il profumo dei soldi ancora una volta è stato il più potente tra gli afrodisiaci, a riprova che non ha mai accettato di mollare il suo lavoro da impiegata per aiutare il maritino nella danarosa azienda di famiglia, sicuramente consapevole dei neri fiumi d’odio che scorrono tra quelle marce quattro mura con battaglie senza esclusione di colpi tra il maritino e il paparino, meglio noto come IL PORCO, mio odiato ex capo esperto in mobbing senza pudore estasiato dall’avermi reso la vita lavorativa un inferno per tanti, troppi anni.

ora avanza la quarta generazione, il nonno ha dato il via all’impero che lui ha arpionato senza esitazione e dopo aver liquidato in ogni possibile modo fratelli e nipoti che hanno invano tentato di creare il loro spazio in azienda, resta lui al comando ancora oggi, col figlio che, se potesse, lo farebbe assassinare nel sonno pur di ereditare, svendere tutto, incassare un ricco assegno e fuggire in america per creare una nuova vita fatta di agi e ozio.

e ora arriverà un bambino, che renderà lui padre, zia la sorella ritardata (anche lei sulla rotta della liquidazione non appena il paparino tirerà le cuoia), nonno il vecchio imperatore alcolizzato e nonna la lardosa baldracca della moglie che l’intera città vorrebbe vedere bruciare viva nella pubblica piazza.

e speriamo sia femmina, dato che “sono tutte puttane” (cit. IL PORCO).
o meglio ancora un maschietto GAY, così il caro paparino/nonnino, misogino, arrogante, omofobo, razzista riceverà finalmente l’ennesima badilata sui denti che la vita gli ha rifilato molto spesso, a quanto pare, negli ultimi anni.

prepariamo il popcorn!