Dei cenoni abusivi

social sotto controllo dalle forze dell’ordine, perchè ormai la gente è talmente imbecille che posta foto di assembramenti ed è subito multa e multina.

noi siamo tutti a casa nostra, da soli, come sempre, niente festa, niente cenone, niente di niente.

invece c’è gente, parecchia, che stasera festeggerà in tranquillità, e dopotutto fanno bene, anche col rischio di 400 euro di multa perchè, cazzo, dopo 12 mesi di questa merda uno ha anche le palle abbastanza piene.

io no. a me basta stare a casa, anche da solo, in silenzio, calma e serenità.

perchè basta poco per essere sereni.

felici è un’altra cosa. ma tanto mi basta, ora.

buon anno.

duemilaventi

speriamo tutti che il prossimo sia un anno migliore, tutti a mettere gli hashtag sui social, a scrivere boiate, a condividere i pensieri, a reclamare per i cenoni clandestini, i vaccini e le solite cose.

dico: pensate a farvi i cazzi vostri e vedrete che la vita sarà migliore per tutti. se i vostri vicini fanno festa non è compito vostro mandare i vigili a multare con cifre assurde gente che magari si è anche semplicemente solo rotta i coglioni di tutto. e se poi siete “salutisti” poco vi cambia: gel, mascherina, distanziamento, che tanto se non lo prendete in condominio, il virus lo beccate al supermercato, in ufficio, in fabbrica, in edicola o quell’unica volta dove trovate l’amico/a di una vita che vi parla giusto quei due secondi lì, quel tanto che basta per farvi risultare poi positivi.

ecco, un augurio per tutti è che il prossimo sia l’anno dove TUTTI impariamo a farci gli affari nostri, a capire e avallare la vita degli altri, che magari hanno più o meno soldi di noi, che sono più o meno felici di noi, che sono più o meno qualunque altra cosa di noi.

impariamo a essere capi di noi stessi e non andiamo a spiare i sottoposti (coff, coff) finendo poi con prediche e ricatti che servono solo a tirar sera. se non c’è da fare pace, cazzeggiate impuniti. se i vicini fanno rumore non andate subito a innescare polemiche, abbiate pazienza.

con calma.

fatevi in cazzi vostri.

che il prossimo sia l’anno dei cazzi vostri.

provateci.

buon anno.

Dell’ultimo mare

tre giorni di libertà, il primo con neve (impossibile muoversi), ieri c’è stato da andare a trovare il vedovo e oggi, con la nebbia, si fotta il mondo: mare.

giornata grigia da inizio alla fine, ventosa al mio arrivo, col mare agitato e micro gocciolone di nebbia che si posavano ovunque.

km su km a piedi, nella vecchia spiaggia, poi in centro, fino al molo, fino alla fine, dove non ero più andato da non so quanti anni.

centro deserto, tutto chiuso, ma ovviamente colpa dei decreti “anti virus” quelli che salveranno in mondo e hanno invece, per ora, solo rovinato le feste a tutti quanti.

“è necessario”. si, come vivere, comunque.

passeggio sul vecchio molo, guardo le onde arrivare e spaccarsi a metà una dopo l’altra. avrei voluto fare in “discorso di fine anno” ma mi è venuto solo da dire, al mare, che c’è portato via la parente e il mio cane. poi il resto non conta, tanto niente dipende da me.

sono un niente che chiede il permesso a chiunque per essere felice, alla fine.

addio mare, ci si rivede il prossimo anno.

C’è

c’è che io ho appena registrato un dominio che, come il primo, a nulla servirà se non a farmi spendere soldi anno dopo anno per i vari rinnovi.

c’è che ieri sembrava primavera e oggi l’aria polare mi ha tagliato mani e piedi.

c’è che domani torniamo zona arancione (o un cazzo di colore simile) e vorrei andare al mare, ma c’è anche che domani hanno previsto neve, pioggia, eccetera.

c’è che queste vacanze stanno volando pur non facendo niente di che, ma volano, volano via e mi chiedo come farò da gennaio ad agosto inchiodato a una scrivania dove bene o male, come sempre, concluso l’annuale lavoro di merda non ci saranno altre cose (o cose decenti, almeno) da fare.

c’è che semplicemente questo sarebbe stato l’anno, il periodo e il momento giusto per andare al caldo, lontano dall’italia, via, in qualche bella spiaggia rovente a godermi almeno una settimana di “finta estate” in attesa dell’arrivo di quella “vera”.

c’è che il vedovo è ancora a casa dei parenti ed è altamente probabile che lì resterà per sempre perchè a lasciarlo solo non ci fidiamo più. e c’è che se così fosse noi ci vedremo decisamente meno, perchè col cavolo che vado in culo ai lupi a trovarlo e per di più a casa di altri. e c’è anche che tutto questo metterà fine a casa sua, ai miei ricordi, ai momenti passati con la parente, a tutto un mondo meraviglioso di spensieratezza e di attimi dove con inconsapevole leggerezza stato vivendo una vita che ora rimpianto tantissimo e praticamente sotto ogni aspetto.

c’è.

c’è tutto questo e molto altro.

ma per adesso (mi) basta così.

Distanti ma vicini (si, certo)

e poi per caso vieni a sapere che gli amici del campeggio (la compagnia de L’AMICO DEL CAMPEGGIO) si sono ritrovati tutti su skype il giorno di natale per chiacchiere e auguri.

e nessuno mi ha detto nulla, nonostante lui in persona, questa estate, avesse accennato che magari, in inverno, si sarebbe potuto organizzare qualcosa online.

detto. non fatto.

sogno sempre le amicizie da telefilm, ma a quando pare sono tutte fantasie che si realizzano solo al cinema.

per me, almeno.