Indovina?

camper caricato, un ora di corse per fare tutto, pronto alla partenza, chiamo il campeggio per sapere se hanno posto… e?

è tutto pieno e fuori abbiamo la fila che aspetta.

tornato a casa, camper scaricato, stasera esco con IL PELOSO a sentire le sue stronzate, domani lavoro (ferie ovviamente annullate) e domani sera probabilmente ikea, poi campeggio abusivo per la serata a passeggio, poi appartamento e avanti e indietro per due giorni zaino in spalla.

il camper da un miliardo di euro lo lascio marcire a casa.

ottimo.

Run

pochi minuti e poi esco, direzione supermercato, spesa rapidissima di un paio di cose e poi a casa, a caricare le ultime cose al volo e si parte.

nel mentre devo telefonare per sapere se c’è posto disponibile, altrimenti l’avventura col mezzo finisce ancora prima di iniziare.

senza contare che sarebbe poi anche inutile l’aver preso un giorno di ferie da buttare così nel cesso per nulla.

dita incrociate.

Senza parole

“avevo parlato con ZEUS (dio aziendale), mi informo”.

sintetica email di SAN PIETRO (direttore) in risposta al mio sollecito a due mesi dalla promessa (sua) di portare avanti la mia richiesta di aumento inoltrata all’ufficio personale ancora due mesi prima.

totale 4 mesi.

ora so che “ne ha parlato”.

e uno con 100 milioni in banca deve anche pensare, dopo 13 anni qua dentro, se è giusto darmi una lira di aumento?

ok.

ok.

…ok.

Bitch better have my money

11 gennaio, 31 maggio.

4 mesi e 19 giorni.

139 giorni.

19 settimane + 6 giorni.

del mio aumento ancora non v’è traccia, non solo dei soldi, ma nemmeno di una risposta.

a timbrare cartellini un minuto di ritardo di chiama la polizia, se si regalano briciole in bonus e premi produzioni si chiamano fanfara e giornalisti, poi quando invece è un povero (sottolineo povero) cristo a chiedere qualcosa in più dopo 13 anni (!!!) di fame, tutto tace.

io spero solo che per certa gente le visite dall’oncologo diventino come andare a comprare il pane.

punto.

questa mattina comunque ho sollecitato una risposta, a due mesi dal “adesso abbiamo un problema di produzione, ne parliamo più avanti, non mi sono dimenticato di te” (il direttore).

vabbè.

pagliacci.

Quindi

ferie prese per giovedì, camper torna a casa dal deposito tra poche ore, domani pomeriggio chiamo il campeggio per sapere se c’è posto (in teoria si, ma non si sa mai) e domani sera ci torno, fino a domenica sera, pagando anche il lunedì.

tra un cosa e l’altra più o meno partiranno 160 euro (extra a parte), cifra che dovrebbe scendere se gli amici arriveranno a dividere i costi (cosa sulla quale conto fino a un certo punto perchè alla fine se resto a guardare tutto e tutti e a contare i centesimi finisce che non mi muovo più di casa).

di fatto dovrebbe/potrebbe essere la prima vacanza decente dove tutti, me compreso, siamo e restiamo in campeggio anche di notte, a dormire, senza che il sottoscritto debba tornare in centro, in appartamento.

andrà bene?

dita incorciate.