In attesa dell’estate

63 giorni fa il campeggio a chiuso i battenti e con esso ha chiuso i battenti anche la mia vita sociale. da allora non ho visto nessuno e non ho parlato (fisicamente) con nessuno che non fosse IL PELOSO o SOPRAMMOBILE.

tutto il resto sono state solo telefonate e messaggi, tutte cose che lasciano il tempo che trovano e che sono soltanto dei contentini in attesa della vita che tornerà a splendere tra 135 giorni quando il campeggio riaprirà i battenti e inizierà una nuova avventura di sole, mare, sorrisi, allegria, spensieratezza.

il prossimo fine settimana, tempo permettendo, tornerò oltre il muro di cinta per fare due passi tra ricordi passati e quella felice serenità che come al solito viene congelata in inverno, in attesa di tempi migliori.

tutto qui. semplicemente.

Qui per sempre

il vedovo è morto 3 mesi fa esatti e nessuno di noi ancora si rende conto del fatto che lui non c’è più.
io passo il tempo a parlare con entrambi, quando sono a casa da solo o in auto o quando, passeggiando per il mare, ricordo questo e quel momento dove erano presenti pure loro ed è come se realmente fossero lì, accanto a me, passeggiando e parlando di tutto e di niente, come da sempre era nostra abitudine.

mancano, mancano entrambi, mancano sempre, in tutto, in ogni luogo e in ogni cosa.

eppure è come se non se ne fossero mai andati e che siano ancora oggi sempre al mio fianco, più di prima, meglio di prima.

Natale con il morto

la suocera de LA TONTA ha detto al figlio/marito se loro (I TONTI) vogliono “possono pure andare a mangiare dalla madre de LA TONTA a natale”.

la madre è mprta di covid lo scorso maggio.

battutaccia infelice di una demente che da sempre non ha mai fatto segreto della sua maniacale pazzia e gelosia verso l’altro ramo della famiglia, ramo che ad oggi pur essendo stato sterminato ancora solleva cattiverie e malignità.

in più pare si sia fatta pagare 100 euro per aver tenuto la nipotina a settembre per un paio di giorni. si: la nonna ha voluto essere pagata per il tempo passato con la nipotina.

poi sento queste storie e ancora mi domando perchè la gente si fissi a fare figli, aprire mutui e comprare case, quando potrebbero restare a casa propria, fidanzarsi e passare il tempo libero insieme, senza costruire nulla che fisicamente leghi e incateni qualunque cosa, complicando e appesantendo tutto.

che senso ha?

Delle retrocessioni volontarie

LA STRONZA da diversi anni lavora per mcdonalds.

era il lontano 2015 quanso, disoccupata da mesi, ha tentato la sorte nel mondo delle fritture e dei grassi saturi, lei, lardona oversize, praticamente una dipendente ideale per la nota catena di grassi saturi.

assunta, il suo lavoro diventa subito una vera mania tanto che nell’ultimo periodo in cui “ho avuto l’onore” di frequentarla (prima che mi tagliasse fuori dalla sua vita per motivi che, ad oggi, conosce solo lei) non faceva altro che parlare di panini, procedure e raccontare aneddoti noiosi sul mondo del suo lavoro.

a chi cazzo interessava? a nessuno. punto.

poi grande festa, quando fu nominata direttrice del ristorante, carica che ho sospettato essere una sorta di contentino dato che lì dentro mi pare di aver capito esserci quasi più direttori che dipendenti.

fatti suoi, grazie a dio il ramo secco dell’albero dei miei contatti sociali che lei rappresentava è stato tagliato e dimenticato.

di questo pomeriggio la notizia che da qualche tempo si è fatta retrocedere a semplice dipendente perchè a quanto pare “le responsabilità erano troppe e i soldi non andavano di pari passo”.

praticamente adesso è una semplice cameriera che serve patatine fritte e ti chiede se ci vuoi aggiungere la maionese. tutto qui.

a tornare al 2015/2016 sarebbe interessante avergli posto la fatidica domanda: “ma quanto ti pagano poi, in più, a diventare megadirettrice de stocazzo?”.

un cazzo, appunto.

tutto fritto e poco arrosto. anzi, di arrosto c’è solo il puzzo della sua ridicola carriera.

avanti il prossimo, prego.