A cosa serve la gente?

“hola! tutto bene? ma alla fine questa estate dove andate in vacanza? avete chiamato ancora per avere un posto in campeggio?”

due messaggi a lui, due messaggi a lei, su whatsapp prima, su instagram poi, giorni dopo.

GRE e FEDE non rispondono, anzi, ha risposto solo lui: “non veniamo”. poco tempo per rispondere? no, visto che lei pubblica storie di sport e amiche, il tempo c’è.

la maleducazione umana non trova confini, è a me ampliamente noto. poi il perchè sia quasi top secret io non voler far sapere queste segretissime informazioni non è dato sapere.

alla fine sono sempre (e solo) io quello che si preoccupa anno dopo anno di chi torna e chi non torna e se torna, quando, per quanto, se anticipa, se ripassa anche dopo le ferie ufficiali o se qualcosa cambia, aumenta o diminuisce, per poi ritrovarsi comunque ad avere per le mani personaggi quasi inutili che alla fine dei conti, sul totale -ad esempio- dei 70 giorni mare dell’estate 2023, contano poco per non dire nulla.

faranno la fine dei fantasmi, delle “comparse di qualche estate”, che capitavano già in passato in campeggio senza avvisarmi nonostante sapessero di trovarmi lì e che poi quando ci sono passano le giornate stesi al sole da soli (lei) o manco si fanno vedere in giro preferendo tablet e tv (lui).

insomma: che me ne faccio di gente così? si, un cazzo, ecco tutto.

un po’ come NICO, quello che “vengo, vengo” ma poi quando (e se!) veniva si presentava i primi giorni di stagione (quando non c’era niente da fare) o, in stagione, a 20+ anni, passando l’intera giornata al bar tra sigarette e bottiglie intere di vino. o birra in lattina. poi a 20+ anni ha già avuto un mezzo inferto con tanto di corsa al pronto soccorso. chissà come mai.

a cosa serve sta gente, allora?

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