Ma pulire quando?

camper in partenza per il lago oggi pomeriggio e rientro domani sera, non si sa a che ora, nonostante per la terza volta abbia parlato di dover usare il camper per andare in campeggio. per l’ultima volta: lunedì chiude, stagione finita.

mattinata ovviamente in piscina, quindi anche per oggi e domani sarà festa completa e “si fotta la casa”.

ah, e la settimana prossima andranno a rivedere la natia casa, in culo ai lupi, parlando già di albergo e quindi almeno una notte fuori casa ci sarà e di conseguenza altri due giorni di mancate pulizie sono già in caledario.

un giorno quando morirò e andrò davanti a dio gli dirò che tutte le bestemmie lanciate nel corso della mia vita sono esclusivamente per colpa sua, perchè ok il libero arbitrio… ma cazzo!

Della fine che arriva

la piscina dei bambini ha chiuso domenica sera e già ieri sdraio e ombrelloni sono stati rimossi in buona parte, impilati, pronti per il lavaggio e lo stoccaggio in magazzino. stagione finita.

i bagnini sono stati decimati, anche AXEL che doveva restare fino al 10 ottobre è stato silurato (immagino perché dormiva tutto il giorno) e presumo che anche molte altre cose, come l’offerta nei bar, ristoranti e nel supermercato, sia notevolmente calato.

andare o non andare questo weekend, col camper ovviamente, è un bel dilemma: andare nel cimitero del nulla a seppellire i resti dell’estate per l’ultimissima volta o restare a casa e iniziare così l’infinita sequela dei 30 fine settimana che mi separano dalla nuova stagione.

insomma: funerale o noia?

Della voglia di piangere

nuoto, poi mare, un giorno e mezzo, il rientro ieri sera, chiedo di usare il camper per questo weekend (ultimo di mare, poi chiude) e mi sento rispondere che “venerdì andranno al lago, con partenza giovedì pomeriggio”, ovviamente pomeriggio, per non perdere la mattinata in piscina.

una settimana di festa completa e le travi del portico hanno ragnatele tipo tende, servirebbe diserbare decentemente e la rampa del vialetto ha i sassi sparsi ovunque. più tutto il resto che adesso neanche voglio elencare.

mi sento come se stessi camminando su un filo dove da un momento all’altro, semplicemente perdendo l’equilibrio, potrei mettermi a piangere davanti a tutti.

e non riesco a capire neanche il perchè.

La musica del ricordo

bagnini a marrakech, nonostante il terremoto. me lo hanno detto? no, l’ho scoperto da una storia su instagram. tant’è.

le casse gialle (14 euro l’una x 3 = 42 euro) che ho regalato in mio ricordo non funzionano. o meglio: la cassa funziona, ma non funziona il ricordo di avere almeno il pensiero di farsi sentire di quando in quando.

o forse dovrei essere io a farmi sentire, come sempre, ogni tot. che poi a che pro tenere i contatti con chi fisicamente non rivedrò mai più? età diverse, vite diverse, città diverse, obiettivi diversi.

è solo da decidere quando è il momento di prendere l’oggetto in questione e metterlo nella scatolina delle cose che non usi più ma che non vuoi buttare e le metti da parte, chiuse dentro qualche cassetto, lì, in attesa di “un giorno magari” che già sappiamo non arriverà mai.

è semplicemente finita.

cassa o non cassa.