Della vita che ti liscia la cresta

al tempo della grande compagnia, del cinema il sabato sera e dei weekend ai centri commerciali, LA FATTRICE è sempre stata quella dalla battutina un po’ troppo piccante per i miei gusti, quella che non scordava mai di metterci la mezza parolina in più, un commentino, far notare un difetto e, naturalmente, quella che mai lasciava cadere una frase di altri dove lei non potesse mettere becco per intendere o sottintendere qualcosa.

lei era quella che alle madri rideva in faccia perchè “lei figli mai e poi mai”.
e dato che la vita è tragicamente comica e crudele, proprio lei che “io figli mai” è rimasta piena ben due volte nel giro di qualche anno.

tragedia, pianti, depressione, di tutto e di più.

a distanza di pochi anni, con due figli di troppo e uno stipendio di meno la lussureggiante cresta si è abbassata, ha cambiato colore, taglio, piega e tutto il resto.

ora, secondo parole sue, “io e LA STRONZA sono le uniche persone che si interessano di lei, che chiedono, si informano, si ricordano che esiste”.

e gli altri? quelli da regali dai 16 euro un su contro i miei 5? quella gente lì è sparita tutta, con sua grande amarezza. al cinema vanno senza di lei e quando vanno a trovarla (una volta l’anno) passano i 15 minuti di visita a giocare col cellulare.

nella vita nessuno deve insegnare niente a nessuno.

siamo tutti condannati a dover piangere per le stesse risate che abbiamo rivolto in faccia agli altri.

La teoria dei mucchi

uno dei “trucchi” che ho imparato quando ero responsabile di una certa cosa per una certa azienda è questa: quando tavoli e angoli sono ingombri di oggetti, scatole e altre cose, le persone che vivono o gestiscono quel posto non puliscono. punto.

a casa nostra gli unici spazi non sepolti dal ciarpame sono quelli dove passa regolarmente LA SERVA e solo liberi non quanto perchè lei faccia ordine, ma solo perchè LEI fa il possibile per salvare le apparenze e tenere ordine dove, in caso contrario, qualcuno potrebbe dare/pensare dei giudizi. è un po’ la consuetudine del “pulire dove passa il prete”, un modo per indicare che le cose si fanno solo dove queste sono in evidenza e il resto, il dietro le quinte, viene lasciato in balia di se stesso.

ieri sera, garage di casa. ho girato su me stesso a 360° e ho capito una cosa: servirebbe il doppio dello spazio e almeno 5 scaffali nuovi per mettere ordine in quel caos. dove per altro buona parte della roba si potrebbe accatastare in cantina o semplicemente buttare.

una catasta di legna in un angolo e non accendiamo il caminetto da almeno 10 anni. che senso ha?

bancali messi da parte per LA PRINCIPESSA, occupano spazio da anni e non è mai venuta a ritirarli. la sua idea era quella di sbiancarli e farci i classici divanetti che vanno tanto di moda. di mio sarebbero già al macero da anni. se non è mai venuta a prenderli è ovvio che non li vuole. quindi via, immondizia.
e il tempo per pulire non c’è mai: loro a cazzeggio tutto il giorno, io in ufficio, senza ferie, ponti e vacanze. gli appartamenti sono ancora luridi dallo scorso anno, puliti all’epoca del lockdown solo perchè dopo 40 giorni di clausura nessuno aveva più voglia di restare seduto sul divano.

“dobbiamo pulire anche lo stanzino della lavatrice, pulire i terrazzi… aaah! c’è così tanto da fare!”.

ma nessuno fa mai un cazzo.

un loop di stronzi e stronzate da far paura.

Di oberati fannulloni

1 luglio.

dopo quasi 2 mesi di sole rovente e a 3 della prima richiesta, le brandine che solitamente erano già da tempo posizionate sotto il portico non sono ancora uscite dalla cantina.

“se le vuoi portale su tu, io non ho tempo”.

così. anche per le brandine si torna sempre al solito punto, da secoli in medesimo, con la mia immancabile domanda: perchè una persona fuori casa OBBLIGATORIAMENTE per 9 ore al giorno deve avere anche la premura di svolgere una mansione che più persone, disoccupate da anni, senza impegni, pensieri, fastidi, obblighi, scadenze (eccetera), libere di girare e andare ovunque, non hanno voglia di fare? insomma, perchè uno che lavora deve anche fare il lavoro di chi è a casa da sempre a non fare un cazzo?

non ha tempo. in tre mesi non ha mai avuto tempo. possibile?

guardando la realtà dei fatti c’è da crederle: cellulare, telefono fisso, messaggini, video, fotine, poi nuoto due volte la settimana, due giorni al mare in orario d’ufficio, giretti a casa di amiche e parenti, cimitero ogni mattina (poi andare dal vedovo era un disturbo, il cimitero invece no), varie ed eventuali. poi entra in azione LA SERVA che due mattine al mese tiene ordine e pulizia dove LEI con 160 ore al mese libere non ha tempo di tenere.

poi c’è il resto della truppa, una “mafia” di disoccupati che si spalleggiano l’un l’altro perchè fa comodo a tutti fare la bella vita senza fare un cazzo dentro casa e guai a lanciare sassi nello stagno o si rischia di perdere preziose ore di sonno e cazzeggio.

passo per casa quasi come un estraneo, cibo, letto, computer, altro non faccio dopo il lavoro. eppure passo a caso per stanze e corridoi e vedo sempre mille lavoretti che sarebbero da fare. loro no. io passo per casa 10 secondi al giorno e vedo 100 cose che non vanno. loro, liberi di passeggiare per casa tutto il giorno, da anni, non vedono. non hanno visto, non hanno notato, non hanno fatto caso, non si sono accorti di, non hanno badato al fatto che.

capisco non avere voglia di fare un cazzo, totalmente, ma cazzo! UNA cosa al giorno la si potrebbe anche fare, no?
no.