Tonda perchè

“guarda qua quanto mi sono ingrassata! mamma mia!”

specchio dell’ascensore al mare, sabato scorso, con LEI che ti tira la maglietta e si osserva il profilo.

io muto.

di genetica l’intera famiglia è magra o relativamente magra. di grossa, cilindrica tipo caldaia, c’è solo lei.

ferrero lancia un nuovo cioccolatino e il giorno dopo è già a casa nostra. ci sono le patatine in sacchetto da smazzare durante il pranzo e grissini in quantità industriale. e il vaso di nutella, che cala a vista d’occhio e tra noi ci osserviamo a vicenda per vedere chi darà la colpa a chi.

si cena fuori nel weekend, trovando pronto mangi il doccio e poco importa se la sera prima non mangi la pizza (ma altro!) e la sera dopo la ingoi senza sensi di colpa.

a camminare non va più da un anno, resta il nuoto, due ore a settimana, ma a cosa serve galleggiare in acqua (perchè questo è) quando hai assunto prima 50.000 calorie e altrettante dopo?

non serve a nulla. il nuoto al massimo serve a tenere in movimento gli arti. dimagrire è una cosa diversa.

e dire che ogni giorno di modi per bruciare le caloria ce ne sarebbero a milioni.

taverna e soffitta sono da aspirare e spolverare. il garage è tutto da riordinare, ci sono scaffali da comprare, da montare, da riempire. ci sono erbacce ovunque, visto che i nullafacenti non mettono diserbate valido e il giardino stesso ha necessità di manutenzione, anche solo limitata ai milioni di erbacce cresciute un po’ ovunque tra le piante o sotto le siepi.

c’è il ghiaino da sistemare, la rampa da riprogettare da zero. il viottolo di casa è nero da anni di sporco: ramazza e idropulitrice.

la zona notte deve essere aspirata almeno 2 volte la settimana e le vetrinette con piatti e bicchieri devono essere svuotate, spolverate, lucidate così come tutto il contenuto.

e poi ci sono le stanze di servizio, che solo con quelle va via una giornata ciascuna.

e magari si potrebbe stirare a sere alterne invece di accumulare tonnellate di roba e fare tutto quando gli armadi sono ormai stati svuotati da qualunque cosa fosse indossabile. poi, alle 10 di sera, “sono stanca, ho lavorato fino adesso!”, si, vero, peccato che se inizia la giornata di lavoro alle 20.30…

e magari evitiamo di andare a letto alle 20.00 e restare stesi a vedere la tv fino mezzanotte passata al grido di “sono stanca non mi reggo più in piedi, io vado a letto!”.

poi, guarda caso, altra gente di famiglia era perennemente snella, gente si alzava presto la mattina e non aveva cellulari in mano neanche per un minuti e il culo vedeva sedia solo per pranzo e cena. c’erano le case da gestire (plurale), l’orto, il marito, gli animali, la banca, le commissioni. mai seduta, mai ferma, il cellulare non esisteva, non c’erano i meme, le canzoni, i video de gattini e non esisteva proprio di fare pausa merenda da 80 minuti con snack e tv o passare più di 5 minuti al telefono, tre volte a settimana massimo.

e la sera non aveva il nuoto o il mare in settimana in orario d’ufficio: si girava in bicicletta, uscendo solo se e quando serviva e la sera si andava a fare una bella passeggiata dopo pranzo, poi un po’ di tv e massimo alle 23 si era già a letto, perchè il giorno dopo alle 7 la colazione era già in pancia e c’era una casa da mandare avanti.

ed era stranamente magra. chissà come mai.

LEI si strofina la trippa nell’ascensore della casa al mare, l’unica che ha pulito quel giorno, l’altra “faremo”. quando?

divano, sedia, auto, cellulare e telefonate tutto il giorno, tv, merendine, spuntini, cioccolatini, eccetera. “farò”, “pulirò”, “sistemerò”.

“mamma mia come volano gli anni!”, si, soprattutto se ogni giorno è praticamente un giorno di una vacanza che dura da decenni. è quando ti spezzi la schiena e sudi che la giornata non finisce mai e la settimana è eterna.

provare per credere.

mangia e non lavora e quando lavora (2 ore) ne parla per le successive 200, lamentandosi.

vabbè.

il mistero del grasso in eccesso.

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