Del salpare le ancore

venerdì, ultimo giorni di lavoro, l’attesa durata 11 mesi è finalmente finita, tra poche ore sarò libertà e anche se saranno 3 settimane dureranno praticamente trenta secondi, già lo so.

questa sera valigia da preparare, ultime cose fa sistemare, ovviamente tutto all’ultimo momento perchè afa, stanchezza e dieci ore a far felici gli altri ogni giorno stancano leggermente e alla sera il divano è troppo paradisiaco.

domani mattina ore nove partenza, poi qualche ora di viaggio, porto, imbarco e partenza nel tardo pomeriggio. quindi in pratica solo per spostamenti e tempi di attesa (decisi da altri) la prima giornata di vacanza andrà a puttane. avessimo scelto santorini, un hotel, una vacanza semplice, il tempo perso si sarebbe ridotto al tempo tecnico dell’aeroporto e del volo, poi una volta in hotel la vacanza sarebbe praticamente iniziata.

vabbè.

rientro poi il sabato successivo, immagino sempre dopo il solito calvario di sbarco su turni, ore di attesa perse per nulla, giri sul ponte con la valigia in mano in attesa di tornare a casa. è come se la fine della vacanza invece di limitarsi a riconsegnare le chiavi della stanza dovesse per forze essere trasformata quasi in una replica dello sbarco in normandia. esagero.

poi ci sarà il rientro a casa e tempo di raccogliere borse e borsoni si riparte per il mare, per le solite due settimane di vacanza da passare zaino in spalla a fare da pendolare rincorrendo gente a caso per compagnia che poi, in primis, di far compagnia a me a loro non frega niente.

queste le mie riposanti vacanze, attese da 7 mesi (le ultime a natale, passate a casa perchè “io a natale non vado via neanche per sogno!!!” cit. LEI) a 11 mesi dall’estate precedente e da quell’ultima serata dove tre solitari personaggi (io, GRE e GOSSIP) ci si ritrovava al tavolone del pub a parlare di tutto e niente, dell’estate andata, avvolti dall’umidità di fine agosto e dal buio che arriva già troppo presto la sera.

tre settimane di ferie che partono col sottoscritto stanco e spento, logorato dalle battaglie per qualunque cosa, consumato dai dissapori che ormai non mancano neanche per ordinare da bere per il pasto, dove tutto non va mai bene, dove tutto deve essere rinfacciato e discusso, dove i 200 milioni del superenalotto sono ancora fuori dalla mia portata e dove tutto non cambia mai e se cambia, cambia in peggio.

volevo santorini ma non ho neanche osato chiedere, volevo il camper ma non c’è posto in campeggio, volevo riposarmi e rilassarmi e invece sarò costantemente una molla in tensione che deve correre ovunque per non sprecare un solo istante di questa ennesima preziosissima estate.

e sono 7 mesi che vorrei del tempo per poter restare a casa tranquillo un paio di giorni almeno e neanche durante le ferie riuscirò ad esaudire questo mio desiderio.

una vita con l’orologio in mano.

buone ferie a tutti.

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