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l’incidente, 26 settembre 2021.

doveva restare paralizzato, perse le gambe, perse le braccia.

20 anni, sportivo, un bel ragazzo e una vita finita nel giro di un istante. che poi a restare praticamente un vegetale c’è poco da ringraziare dio, dico.

10 mesi dopo, oggi, torna a casa, sulla sedia, come previsto, ma con tutto il resto, pare, funzionante. parla, ride, scherza, posta sui social, non ha mai mostrato d’essere a terra, anzi, come non fosse successo niente.

complimenti, penso, tanto di cappello. io avrei ordinato una pistola alla prima occasione e alla prima occasione l’avrei usata. perchè la sedia non è vita. non lo è. punto.

ora pare, forse, dovrebbe, andare in spiaggia, vicino al campeggio, a fare un giro, non so quando, come, accompagnato da chi. 10 mesi di messaggi ai quali raramente ha risposto, tanto che alla fine ho pensato che, vista la situazione e data l’educazione (si, l’educazione) tanto valeva lasciarlo nel suo brodo, circondato evidentemente da mille affetti che scansano l’interesse per la sua salute che settimanalmente ho dimostrato.

praticamente non mi calcolano neanche i disabili bloccati a letto dopo 10 mesi di quello che immagino (sbagliando) essere il nulla più totale. evidentemente, appunto, sbaglio: anche un disabile ha comunque di meglio da fare che cagare il sottoscritto.

poco male, è passato tutto sopra di me fino ad oggi, figurati se faccio storie per una carrozzella. buon per lui, anzi, che abbia dei amici così cari che nonostante non fosse davanti ai loro occhi per 10 mesi ancora dimostrano affetto e interesse, immagino, tanto da tenergli abbastanza compagnia da far risultare superfluo il mio interesse.

un mondo che ci (mi) vuole assolutamente cinici, spietati. sei diventato un disabile? non mi servi più, addio. hai dei problemi a casa? affari tuoi. hai un momento di crisi esistenziale? vedi tu come puoi risolvere.

questo è quanto.

ci rivedremo? potenzialmente si, probabilmente no, dipende da se e quando verrà in spiaggia e da quello che vorrà fare, dalla mia disponibilità di essere fisicamente lì in quel momento e anche, solo, soprattutto, dalla sua volontà di farmi sapere che ci sarà, dove, come e quando.

che già a pensare di aspettarsi quanto sopra è pura utopia.

ben tornato a casa caro SPALLE, anche se a te evidentemente del mio bentornato non te ne frega un cazzo o poco più.

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