Novantanove

la truppa parte per la prima vacanza al mare dopo mesi nel pomeriggio e quella stessa mattina muore, alla giovine età di 99 anni, la madre della moglie del cugino.

e ora, ad aver passato due anni al telefono a spettegolare lamentandosi del “devo fare tutto io / nessuno mi aiuta / ho tutto sulle spalle io”, il conto da pagare oggi è appunto quello di presenziare al funerale.

immagino che nella testa di LEI siano volate bestemmie e maledizioni di ogni sorta: un anno inchiodata a casa e l’unica (ma non unica) volte che parte per restare al mare 2-3 giorni deve mollare tutto e tornare a casa per beccarsi l’ennesima messa, l’ennesimo funerale, l’ennesima mezza giornate di santi, lacrime, preghiere e madonne varie.

che poi a pensare che questa ha impiegato 99 anni per morire l’unico momento dove non avrebbe dovuto morire un po’ di incazzatura ti sale.

siamo onesti, dai.

Il settimo giorno

7 giorni fa moriva il vedovo e questa mattina c’è stata la messa del settimo giorno.

presenti noi e i parenti del ramo della defunta moglie.

il figlio non c’era così come non c’era nessuno dell’altro ramo della famiglia.

il figlio era a casa da solo (probabilmente corso a fottere l’amante) mentre la moglie era a casa dei genitori in culo al mondo. i nipoti invece erano tutti al parco divertimenti “perchè i biglietti erano già comprati” a festeggiare i 40 anni del cugino che a quanto pare ha avuto un festeggiamento che è durato oltre una settimana.

94 anni a servire tutti e per 40 minuti di messa non s’è presentano nessuno di loro.

e mi fermo qui.

Delle cerimonie

obitorio, parenti in lacrime, la sagra della finzione per chi da oltre un anno non s’è mai neanche degnato di fare una telefonata. ora tutti col naso sopra in cadavere e torcersi le mani.

ridicoli.

la funzione è durata meno di un ora col prete che si è raccomandato di andare via subito in modo da non fare assembramenti per le condoglianze di rito.

cimitero, corde per calare la bara, operazioni di tumulazione e rapidamente tutti sono andati via.

noi siamo rimasti fino alla fine per sistemare piante e fiori, noi, gli ultimi, quelli che da sempre gli sono stati affianco fino alla fine e, ora, anche oltre.

è lì, adesso, assieme alla moglie mancata un anno e otto mesi prima, finalmente in pace per l’eternità. e me li immagino lassù ad abbracciarsi ancora, felici di rivedersi, finalmente sani, liberi, leggeri.

poche lacrime, perchè il rapporto era diverso da quello con la parente, ma come per lei anche lui sarà un boccone amaro da ingoiare e che di certo non sarà liquidato nel giro di poche settimane.

perchè entrambi sono stati speciali e ora lo sono ancora di più.

due angeli lassù solo per me, che mi hanno sempre amato e che tutto e anche di più hanno fatto per me.

vi amo.

Degli addii

cala la cassa nella fossa, spinta un piano sotto quella della parente, con le urne dei genitori di lui messi sopra al suo cofano. tre lastre di cemento, schiuma, finito.

voleva morire, lo chiedeva da settimane e pregarle per salvarlo sarebbe stato solo un dispetto nei suoi confronti.

dopotutto, dicono, dall’altra parte si è liberi, sani e felici.

dicono.