Delle cerimonie

obitorio, parenti in lacrime, la sagra della finzione per chi da oltre un anno non s’è mai neanche degnato di fare una telefonata. ora tutti col naso sopra in cadavere e torcersi le mani.

ridicoli.

la funzione è durata meno di un ora col prete che si è raccomandato di andare via subito in modo da non fare assembramenti per le condoglianze di rito.

cimitero, corde per calare la bara, operazioni di tumulazione e rapidamente tutti sono andati via.

noi siamo rimasti fino alla fine per sistemare piante e fiori, noi, gli ultimi, quelli che da sempre gli sono stati affianco fino alla fine e, ora, anche oltre.

è lì, adesso, assieme alla moglie mancata un anno e otto mesi prima, finalmente in pace per l’eternità. e me li immagino lassù ad abbracciarsi ancora, felici di rivedersi, finalmente sani, liberi, leggeri.

poche lacrime, perchè il rapporto era diverso da quello con la parente, ma come per lei anche lui sarà un boccone amaro da ingoiare e che di certo non sarà liquidato nel giro di poche settimane.

perchè entrambi sono stati speciali e ora lo sono ancora di più.

due angeli lassù solo per me, che mi hanno sempre amato e che tutto e anche di più hanno fatto per me.

vi amo.

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