Le cose che servono

“vado al supermercato, cosa ti serve?”

domanda del lunedì dopo pranzo.

cosa mi serve? non lo so. io non passo le ore a covare sogni e desideri e non ho tutta la vita libera per poter pensare a cosa mi può servire. vai a prendi quello che ti pare, poi il resto farò una lista e andrò io a prendere quello che serve o manca, con comodo, quando i neuroni saranno in grado di elaborare i dati raccolti dal controllo di quello che mi serve e che magari non ho.

ora non lo posso sapere, in pausa pranzo, di lunedì.

questa sera a dio piacendo inizierò a tirare fuori tutto dalle scatole: lo zaino e le varie borse, ciabatte e asciugamani, la roba del bagno e tutto il testo. i costumi, lo shampoo.

vedrò cosa c’è, cosa manca, cosa ho in casa, cosa mi devo procurare. in linea di massima non prevedo manchi molto, probabilmente nulla, dato che un po’ per volta ho recuperato un po’ a casa diverse cose. basta solo mettere tutto insieme.

basterebbe non lavorare, basterebbe dormire la mattina e svegliarsi senza mal di testa, senza orologio, senza dover correre ogni giorno a scaldare la sedia. si pranzerebbe con calma e dopo pranzo, con calma, si controllerebbe tutto e si farebbe una bella lista, lista necessaria nel mio caso perchè ho davanti 20 weekend di mare più tre settimane di ferie e le cose servono a ciclo costante quindi 1) devo sempre averle tutte e 2) devo prevedere scorte e ricambi in caso di emergenza (vedi gli asciugamani lavati di crema solare e bruciati da questa che poi ho dovuto buttare e cambiare a metà vacanza… mica cazzi!).

serve roba per la colazione per evitare di pagare il bar (tutto dal supermercato di casa, non del luogo e niente bar: grande risparmio!) e serve l’acqua, tanta, tantissima, da portare giù, mettere in frigo e tenere pronta all’uso. servono ciabatte e servono ciabatte di scorta. serve il powerbank e servono i cavi, perchè il cellulare non dura fino a sera con una sola carica.

tutto da controllare, tutto da preparare.

a stare a casa come LEI senza un cazzo da fare tutto il giorno l’organizzazione sarebbe più facile.

e allora si che il lunedì a pranzo saprei cosa mandarla a comprare al supermercato.

utopia.

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