Per favore nr 1000

“per favore”.

lunga email agli stronzi dell’ex piattaforma che doveva “coming soon” e invece spero che “soon” arrivi presto un bel tumore a chi dico io.

mail inviata a due persone, il re e lo schiavo, gentile ma precisa, chiaro il concetto del “basta prendermi per il culo / mi sono rotto i coglioni / dite la verità” con “per favore” a seguito.

avanti tutto.

lo caviamo questo cazzo di ragno dal buco entro aprile?

24 mesi di polvere

nel mentre di camper e vacanza “che sono un diritto!!!” gli appartamenti al mare sono ancora come erano a marzo 2020, ultimo giorno di pulizia. da allora al massimo è stato spazzato il pavimento e da allora sono stati 24 mesi di scuse di ogni tipo per evitare di pulire, fino ad arrivare alla confessione di qualche settimana fa quando, messa al muro dalla scarsa fantasia di accampare scuse fresche, ha candidamente confessato che “non ha voglia di andare a pulire”.

ok. bastava dirlo, così come basta pagare qualcuno che faccia il lavoro al posto tuo, così come da anni la regina s’è abituata a fare.

poi penso alle donne morte a 89 anni con il pensiero dei lavori domestici lasciati in sospeso quando aveva capito che quella poltroncina rossa dove stava rapidamente rinsecchendo sarebbe stata la sua tomba. e paragono a gente con due decadi in meno sulle spalle che ad oggi, dopo due decadi di nulla, ancora non hanno voglia di fare uno stramaledettissimo emerito cazzo.

camper. solo camper.

il resto “si fotta”.

[inserire bestemmia qui]

Piano piatti

“sabato [prossimo] andiamo da ikea!”

a fare che, domando?

“a vedere per i piatti per il camper!”

prendo l’auto, viaggio verso ikea da solo e penso. penso che sabato prossimo è l’ultimo weekend prima della riapertura del campeggio e penso che non ha senso fare strada per prendere quattro piatti, per altro già visti e approvati, con una morta che cammina e che poi magari critica tutto e non compra nulla, col rischio poi, altissimo, che essendo stronza fino al midollo all’ultimo momento cambi idea e mandi a puttane il mio pomeriggio.

quindi prendo i piatti io, 80 cent l’uno, tre tipi, quatto per tipo.

“sono più pesanti di quello che pensavo, in un negozio li ho visti tipo in plastica, leggeri, 34 euro. oppure usiamo quelli di plastica”.

ora, che senso ha prendere un servizio da 18.000 pezzi che costa 34 milioni di euro per un cazzo di merda di camper che useremo si e no un weekend ogni morte di papa col rischio, altissimo, di andare a mangiare fuori perchè poi LEI, sul posto, non ha certo voglia di cucinare, lavare e pulire. poi. che senso ha prendere 50 piatti da infilare esattamente dove dio solo lo sa perchè nella bara con ruote che hanno voluto comprare non ci sta praticamente nulla pur essendo un mostro da 7 metri. poi. che senso fa buttare piatti usa e getta col casino di doverli poi continuamente ricomprare, perchè una vacca non ha voglia di lavare due stoviglie?

o deve emulare l’amica puttana che anni or sono si vantava di usare solo usa e getta quando andava in vacanza e adesso sono due decadi che lava cessi per arrivare a fine mese visto che il marito fannullone provvede poco o nulla alla casa? non era meglio risparmiare, lavare i piatti e tenersi i soldi per i tempi bui che ora sono arrivati?

ma perchè la mia vita deve essere una collana di infinite perle di rotture di cazzo assortite?

Dei viaggi ad ogni costo

settimane fa parlano di amsterdam, “vieni anche tu?” e io mi vedo in compagnia di gente che non vorrei vedere -non per altro, ma io i viaggi voglio farli con gente scelta da me e non imposta da altri- e rifiuto l’invito, che tanto non sarebbe stata una vacanza ma solo una trappola di situazioni imbarazzanti.

tutto tace, me la metto via, invece ieri per caso scopro da LA PRINCIPESSA che le serve il camper. per cosa? non andate via? no, tutto saltato, costa tutto troppo, non andiamo più. alla faccia del virus e della crisi. ok.

quindi camper già occupato per il weekend del 25 aprile.

questa sera LEI torna alla carica: questo weekend la truppa andrà via “1-2 giorni” poi le scappa un “3”. ottimo, andate, ciao, buon divertimento.

“perchè dopo 5 anni ho il diritto di poter andare a fare una vacanza!”

si, troia, hai lo stesso diritto che avevo io in quei 5 anni dove tutti hanno fatto vacanza e noi per colpa tua siamo rimasti a casa a seguire i tuoi capricci e (tolti malati e funerali) le tua allucinazioni.

ciao, buon viaggio.

Dei weekend

sabato mattina partenza ore 9, ikea, shopping sfrenato, poi centri commerciali, nr 1 collana con piuma argento, nr 2 vasone cicciotto per LEI e bandana rossa per l’estate (che non so se metterò ma mi piaceva).

rientro a casa, cinema con LA FATTRICE e famiglia a vedere MORBIUS, film “mhe” ma tant’è. casa, cena, montaggio tavolino e lampade per i comodini ikea, per il mare, per guadagnare tempo e poi via di nuovo a casa de LA FATTRICE per la serata giochi, un tentativo di recuperare i due capodanni saltati.

partenza per il mare 30 minuti dopo quanto avrei voluto, arrivo a mezzanotte e mezza, posizionamento tavolino, lanterne e luci per i comodini, diritto a letto, puntata di qualcosa da vedere sul cellulare, nanna.

sveglia alle 8.40, a letto ancora fino alle 9 passate, esco di casa alle 9.30, case aperte, supermercato, passeggiata lunghissima per tutto il confine della città, pizza da asporto, 14 km in bici, chiudo tutto, macchina, vecchia spiaggia, via verso il vicino porto, poi lungo la spiaggia fino al campeggio, giro per il bosco, arrivo all’ingresso e ritorno.

sabbia spianata, torrette posizionate. ombrelloni in via di piantumazione. nel locale vicino per caso mi imbatto in DAN, il bagnino che “sicuramente l’anno prossimo non ci sarò” e invece eccolo lì, ma questa vola da responsabile perchè NICOLAS (l’ossessionato bagnino-militare-sfegatato) ha mollato “perchè adesso studia… non te lo posso dire!”.

ok, cazzo mene, ciao, ci vedremo se e quando e chissà.

auto, tappa a metà strada nel solito centro commerciale, shopping tanto per, auto e via fino a casa con IL PELOSO in cuffia che mi ripete tipo mantra per l’ennesima volta le sue teoria no vax, no green pass, no tutto.

ok.

“sono arrivato, ciao!”, chiudo la telefonata, scarico l’auto, cena, metto via la roba.

scrivo questo post, poi doccia, letto e domani torno dagli stronzi a scaldare la sedie per altre 40 ore a 2 soldi al mese mentre il re guadagna 100 milioni e a fine anno non divide nulla.

fine del weekend.