Senza vergogna

gli stronzi della piattaforma perseverano nel loro silenzio, con conferme di lettura alle mail settimanali e nulla più.

il vecchio coglione del programmatore che dovrebbe “fare il lavoro a tempo perso” in 4 mesi non ha cavato un ragno dal buco e io gli auguro di cuore solo un cancro fulminante perchè tanto ormai, perso per perso, se non altro la soddisfazioni di vederli tutti morti sarebbe davvero un bel modo di chiudere, malamente, la questione.

Del niente, ancora

il caricatore di ikea non arriverà neanche “tra 10 giorni”. sono mesi che sento dire “tra una decina di giorni”, ormai ne sono passati 100 e del caricatore nemmeno l’ombra. adesso la “scusa” è il conflitto tra russia e ucraina, quindi dopo il covid, le merci che non partono, i container che mancano, i camion che non girano e la cina che compra tutto e non lascia niente agli altri, io, di fatto, sono ancora senza caricatore.

che, per carità, ne ho a casa e tutto e al limite lo posso prendere altrove, mica li vendono solo lì, ma già che c’ero e volendo avere tutto in stile ikea, perchè non aspettare. aspettare si, ok, ma quanti mesi ancora?

tra l’altro in altri negozi ikea ci sono decine se non centinaia di pezzi.

nel mio ikea non c’è mai un cazzo.

vabbè.

Cosa prendo?

H&M ha il sito pieno di robina che vorrei vedere dal vivo ma in negozio non arriva nulla, tutta roba tipicamente estiva che vorrei avere per usarla in campeggio e invece sta per aprire il campeggio ma in negozio non arriva un emerito cazzo.

l’espositore di occhiali e accessori ha roba invenduta da settimane/mesi ed è ancora tutta lì, che ok mica la puoi buttare via, ma falla sparire per qualche tempo e metti roba nuova, oppure “diluiscila” qua e la nel mucchio di novità in modo che qualcuno magari è più invogliato a prenderla.

gli occhiali da sole che volevo sono arrivati solo in nero, il verde, marrone e il beige non si sono ancora visti. una parete di occhiali neri in negozio e sul sito mille modelli carini che non si possono vedere dal vivo.

collane e braccialetti idem: in negozio tutta ferraglia, nel sito c’è un po’ di tutto.

non capisco.

Dio, mi leggi?

il camper arriverà a giorni e LEI ha già scoperto le carte lasciando cadere più volte, in diverse occasioni, il piano di andare a far vacanza il più possibile e di usare l’investimento milionario (inutile) per sollazzarsi senza pensieri.

anche oggi a pranzo ha liquidato l’idea di piantare un singolo vaso di fiori “perchè voglio essere libera di andare via senza il pensiero delle piante”. più stronze di così non so cosa ci possa essere.

purtroppo questo è colpa della società che ha alimentato la libertà di certe donnine mettendogli sotto il culo l’auto propria, un cellulare in mano, una serva per casa che lavora al posto tuo e una infinita sequela di vacche di grandezza più o meno uguale alla sua disposte a passare le ore ad ascoltare le sue lamentele gonfiate e i suoi racconti storpiati quanto basta essere sempre l’eroina che risolve tutto, la donna sola e bistrattata, la schiava di tutti, la cenerentola di turno.

la verità invece è che negli ultimi 20 anni la signorina ha progressivamente e costantemente liquidato ogni lavoro. affidandolo ad altri o semplicemente togliendolo dalla lista, riparando in qualche modo un po’ con LA SERVE e, fino a quando non sono morti, con l’aiuto dei parenti, gli unici con una montagna di voglia di fare.

ha ridotto il giardino, tolto piante, delegato tutto il delegabile, smesso di spolverare e si è dedicata solo ai “consumabili” ossia tutti quei lavori domestici che per ovvie ragioni non si possono evitare (lavare, cucinare, stirare). tutti il resto è scomparso, delegato o tolto di mezzo.

il cane non lo vuole, fiori non ne vuole, vuole vendere casa e prenderne una piccola “così da essere libera”, libera ovviamente di non fare più definitivamente un cazzo e andare in giro a fare la gran signora mentre gli schiavi lavorano e, a causa della sue scelte, ci vanno pure di mezzo, ovviamente molto negativamente.

sia come sia adesso il futuro è nero: casa abbandonata a se stessa, vuota, tutti in giro per il mondo a far vacanza e io, da solo, l’unico coglione a correre dietro a pranzi da preparare in 4 minuti e tutto il resto che ne consegue.

il camper doveva essere un sogno che mi avrebbe riportato a fare campeggio come un tempo e invece è diventato un incubo a occhi aperti, con spese folli per spostamenti, alloggiamenti e mantenimenti e adesso anche causa delle morte definitiva di qualunque attività domestica.

ho alzato gli occhi al cielo chiedendomi come mai il porco che siede lassù non abbia ancora avuto il sentimento giusto per farmi vincere al superenalotto, in modo da togliermi definitivamente la questione “lavoro” dai coglioni e regalandomi tempo libero e possibilità economiche a sufficienza per arrivare alla tomba senze più rodermi il fegato a causa di certe puttane.

si dio, parlo con te.

Bye bye again

l’azienda fortemente radicata sul territorio perde altri persi.

in principio erano tre i commerciali. il buono, il pacifico, il rompicoglioni.
“il rompi” è volato via l’anno scorso, grazie a dio, dopo un decennio in azienda a fare il pelo a ogni cosa, girando email con mezze risposte, lasciando che facessero gli altri e pretendendo solo. grazie a dio, appunto, s’è levato dalle palle. addio e grazie di niente.

restano in due. fino a questa settimana. infatti gira voce, già confermata da tutti, che “il buono” molla. dopo 10 anni prende le sue cose e vola via pure lui, altro bel cervello che ha capito come gira il mondo o semplicemente s’è stancato di scontrarsi con un direttore che ha idee diverse o, ancora più semplicemente, ha solamente trovato (quella che sembra essere) una buona occasione.

addio dunque al commerciali numero 2.

resta solo “il pacifico” a controllare il 100% dell’italia, a questo punto, e auguri a gestire tutto da solo, roba che quasi certamente sarà il giusto innesco per far andar via pure lui magari già entro l’anno.

l’azienda fortemente radicata nel territorio, che però non concede aumenti ma vanta “100% made in italy” non è esattamente il perfetto paradiso che tanto declama. anche se ci si avvicina parecchio.

ma tant’è.