il camper arriverà a giorni e LEI ha già scoperto le carte lasciando cadere più volte, in diverse occasioni, il piano di andare a far vacanza il più possibile e di usare l’investimento milionario (inutile) per sollazzarsi senza pensieri.
anche oggi a pranzo ha liquidato l’idea di piantare un singolo vaso di fiori “perchè voglio essere libera di andare via senza il pensiero delle piante”. più stronze di così non so cosa ci possa essere.
purtroppo questo è colpa della società che ha alimentato la libertà di certe donnine mettendogli sotto il culo l’auto propria, un cellulare in mano, una serva per casa che lavora al posto tuo e una infinita sequela di vacche di grandezza più o meno uguale alla sua disposte a passare le ore ad ascoltare le sue lamentele gonfiate e i suoi racconti storpiati quanto basta essere sempre l’eroina che risolve tutto, la donna sola e bistrattata, la schiava di tutti, la cenerentola di turno.
la verità invece è che negli ultimi 20 anni la signorina ha progressivamente e costantemente liquidato ogni lavoro. affidandolo ad altri o semplicemente togliendolo dalla lista, riparando in qualche modo un po’ con LA SERVE e, fino a quando non sono morti, con l’aiuto dei parenti, gli unici con una montagna di voglia di fare.
ha ridotto il giardino, tolto piante, delegato tutto il delegabile, smesso di spolverare e si è dedicata solo ai “consumabili” ossia tutti quei lavori domestici che per ovvie ragioni non si possono evitare (lavare, cucinare, stirare). tutti il resto è scomparso, delegato o tolto di mezzo.
il cane non lo vuole, fiori non ne vuole, vuole vendere casa e prenderne una piccola “così da essere libera”, libera ovviamente di non fare più definitivamente un cazzo e andare in giro a fare la gran signora mentre gli schiavi lavorano e, a causa della sue scelte, ci vanno pure di mezzo, ovviamente molto negativamente.
sia come sia adesso il futuro è nero: casa abbandonata a se stessa, vuota, tutti in giro per il mondo a far vacanza e io, da solo, l’unico coglione a correre dietro a pranzi da preparare in 4 minuti e tutto il resto che ne consegue.
il camper doveva essere un sogno che mi avrebbe riportato a fare campeggio come un tempo e invece è diventato un incubo a occhi aperti, con spese folli per spostamenti, alloggiamenti e mantenimenti e adesso anche causa delle morte definitiva di qualunque attività domestica.
ho alzato gli occhi al cielo chiedendomi come mai il porco che siede lassù non abbia ancora avuto il sentimento giusto per farmi vincere al superenalotto, in modo da togliermi definitivamente la questione “lavoro” dai coglioni e regalandomi tempo libero e possibilità economiche a sufficienza per arrivare alla tomba senze più rodermi il fegato a causa di certe puttane.
si dio, parlo con te.