Della normalità ad ogni costo

guido, tra casa e uffico e viceversa e ripenso alla “rabbia” di ieri, dei discorsi de LA PRINCIPESSA, sulla psicologa, sul fatto che ancora una volta qualcuno ha avuto/dovuto mettere bocca nella mia vita.

rileggo i messaggi e mi sale il nervoso per una frase che distrattamente, nella foga del momento, non avevo letto. “pensa all’idea della psicologa [di andarci]… ti farebbe bene… non ne abbiamo più parlato.

non ne abbiamo più parlato?

io e lei non parliamo, non parliamo mai. negli anni il rapporto è andato logorandosi a causa dei suoi comportamenti da esaurita isterica nevrotica, lei, l’opposto esatto del sottoscritto, quella che ha sempre creato caos, nervosismi, che ha sempre fatto giochetti e avuto l’appoggio del mondo, l’intoccabile donnina che tutto doveva essere dato, preparato, secondo i suoi modi, tempi, gusti e desideri. altrimenti erano urla, porte che sbattevano e musi peggio di un culo.

io e lei non parliamo e quando lo faccio cerco sempre di evitare ogni discorso, tagliare corto e non andare a casa sua. perchè non mi interessa essere continuamente logorato dalle sue questioni di una che da piccola è stata presa a ceffoni una volta ogni mille che invece avrebbe meritato. il mondo ai suoi piedi, educata male e cresciuta peggio. lei, esiste solo lei, e poi va a far lezione agli altri.

vade retro, quella è la porta, prendila, passi lunghi e ben distesi.

sfoglio la chat e scopro che è da febbraio 2020 che ha parlato di psicologa, da due anni non molla l’argomento, anche se fortunatamente in modo molto sporadico. ma mai abbastanza raro, anzi, mai proprio che la pianti con questo discorso.

ho fatto terapia anni or sono, per anni, ho speso cifre vergognose e non ho cavato un ragno dal buco, se mai a questo punto ci sia mai stato un ragno e, forse, neanche il buco.

non ho una vita standard e questo pare che a qualcuno non vada giù, dato che evidentemente mi vorrebbe con mutuo e figli a carico, ma io dico, la vita è mia e le piaghe di mutui e figli le lascio volentieri a chi ha il desiderio, lo stipendio e la forza di volontà di sopportarne il peso.

ma no, non si può, bisogna “vivere come gli altri” e si fa di tutto per cambiare modi di vivere e personalità del sottoscritto, senza porsi mai, neanche per un istante (evidentemente) una semplicissima domanda: e se poi la psicologa apre un vaso di pandora pieno di merda che invece avrebbe fatto meglio a restare ben chiuso nell’indifferenza generale?

insomma: dentro una scatola chiusa perchè mai dovrebbe esserci esattamente quello che tu speri di trovare?

Dei weekend a casa

volato il fine settimana, troppo velocemente come al solito.

ieri a negozi, oggi al cinema con LA FATTRICE, la figlia quindicenne e una amica di questa a vedere “Uncharted”.

settimane fa mi ha parlato della bisessualità della figlia e questo pomeriggio ho capito che più che al centro della carreggiata ha decisamente sbandato in una precisissima direzione.

cestone di capelli unti, mezzi ricci, mezzi elettrici, mezzi bruciati, mezzi castani, mezzo rosso sbiadito. giacca in finta pelle rosso/marrone con smalto dato alla cazzo di cane sulle mini unghiette rosicchiate. zainetto verdolino che faceva a botte con tutto il resto, pantaloni in jeans informi, strappati malamente con la forbice dell’asilo (fai da te?) e scarponcini beige molto maschili.

ha 15 anni e sembra un camionista appena uscito dalla trattoria dopo un viaggio di cinque giorni senza mai fare una doccia.

poi per carità, lungi da me criticare le scelte e i gusti sessuali di una persona, però, cristo santo, non vedi che vai in giro vestita a cazzo di cane?

e ora sono in attesa che il figli più piccolo riveli finalmente la malcelata omosessualità.

curioso come proprio alla madre che insinuava etichette a una certa persona sia capitata in sorte la bandiera rainbow per ben due volte.

karma?

L’ossessione per la brugola

Non so se ti rendi conto che stai buttando via una marea di soldi continuando a comprare cazzate all’ikea… sembra una ossessione! Sbaglio?

oggi LA PRINCIPESSA è in fissa col fatto che dovrei andare in terapia, evidentemente a questo punto per discutere del mio shopping da ikea a suo dire “ossessivo”.

quindi basta spendere soldi in stronzate da ikea (spesa media 15 euro?) e si, invece, a investire i denari per due sedute a settimana dallo strizza a 50-100 a botta. che se non altro poi da ikea non ci andrei neanche più perchè non avrei più soldi da spendere.

di fatto ora la scatola di oggetti presi in questi mesi per il camper, l’estate, il campeggio, le vacanze resterà ben chiusa in luogo appartato, inutile creare polemiche inutili per oggetti quali una luce da tavolo, un portacellulare, dei cavi con adattatore per i cellulari, batterie di ricambio, cavo per il bucato con relative mollette, un mini orologio (dal costo esorbitante di ben 1,50 euro) e via dicendo.

perchè ora sono inquadrato come il malato di shopping solo perchè per un paio di volte ho osato portare a casa come regali a lei e famiglia oggetti come un paio di clessidre, due candeline e una tovaglia. spese folli, insomma, malato di shopping al peggiore dei livelli. poco importa se poi sono rimasto 12 mesi senza metterci piedi e da aprile a tutta settembre, ogni anno, non metta più piede dentro un negozio perchè vado in campeggio. però il campeggio non è una ossessione? non è “una cazzata”? a quanto pare no, il campeggio va bene, ikea no.

e di psicologi invece ne vorrei avere due: il primo per andarci a parlare delle mie ossessioni vere o presunte, viste solo dagli occhi attenti di chi poi non mi calcola di striscio ed è sempre arrogante e prepotente nei miei confronti e il secondo, invece, per parlare della mia vita in generale e anche del fatto che sono “costretto” ad andare dal primo psicologo perchè ancora una volta, tanto per cambiare, sono sempre e solo io che devo fare qualcosa fisicamente per far contenti gli altri.

e poi sarebbe divertente vedere le facce soddisfatte di chi è riuscito a mettermi in terapia sgretolarsi davanti all’evidenza che io da ikea, terapia o meno, ci vado comunque e prendo quello che mi piace, ammesso di trovare quacosa. perchè, semplicemente, se vedo qualcosa che mi piace, lo prendo e non ho bisogno di un lavaggio al cervello per rendermi conto che porto a casa quello che mi piace valutando anche la reale utilità e lasciando perdere se si tratta di oggetti che non servono o creano solo ingombro.

e se i problemi della vita sono limitati alle scatole di candele profumate allora ben vengano, anzi, prendiamone sempre di più, perchè se il male del mondo è tutto al profumo di vaniglia va benissimo così.