Chi vuol esser morto sia

ho sempre provato ammirazione per chi decide di suicidarsi. gente che, arrivate all’esasperazione, trova la forza per uscire definitivamente dai giochi, chiudendo la bocca a chiunque, lasciando un pianeta evidentemente fatto solo di delusioni, perdite, separazioni, frustrazioni, abbandoni, tasse, punizioni, tradimenti, schiavisti, crudeltà, indifferenza, sofferenza, solitudine.

lo zio di MARITO e MISS GIOSTRINA ha scelto la via facile. ha aspettato che passasse il treno e ha chiuso definitivamente con questa esistenza. pare si fosse appena separato, alla soglia dei 60. a un passo dalla vecchia e dalla pensione di sarebbe ritrovato da solo e magari con la signora da mantenere. a un passo dalla vecchiaia dove si immaginava felicemente pacifico a godersi soldi e tempo libero si è ritrovato abbandonato, solo.

è un mio pensiero, non ho prove a riguardo. di fatto un plausibile motivo per aver scelto di tuffarsi sotto un treno.

famiglie sconvolte dall’inaspettato gesto di una persona che “non se la passava benissimo, ma come capita un po’ a tutti”. evidentemente se la passava peggio di quanto desse a vedere o comunque evidentemente male quanto basta per dire… basta.

sconvolti, ora tutti piangono e sono sotto shock.

perchè? non me lo spiego. capisco essere tristi per il vuoto che certamente avrà lasciato, ma perchè essere tristi come chi invece era attaccato alla vita ed è morto per malattia o un incidente. perchè rattristarsi per la morte di una persona che semplicemente ha scelto di essere felice togliendosi di torno quella vita che ormai tanto odiava.

in un certo senso è come se fosse andato in vacanza per sempre, partito per un lungo viaggio che lo ha portato lontano, in luoghi esotici, senza cellulare e con nessuna voglia di tornare a farsi sentire. ha preso il treno (letteralmente) e si è lasciato tutto alle spalle, amici, fastidi, lavoro, tasse, divorzio, problemi. click. chiuso.

e se davvero esiste un aldilà e la pace eterna, allora non dovremmo essere tristi in modo più “leggero”? infondo lo ha scelto lui di mollare tutto definitivamente. che poi mi domando: “non se lo aspettava nessuno”… oppure nessuno ha avuto tempo o voglia di approfondire la questione quando ancora c’era vita, nessuno ha mai speso un minuto per prendere un caffè o fargli una telefonata, nessuno si è mai preso la briga di accostare l’auto davanti a casa sua, suonare il campanello e chiedere “va tutto bene?”.

tant’è.

ad ogni modo, per come la vedo io, prima c’era una persona che soffriva nell’indifferenza generale e ora c’è una persona probabilmente serena, all’altro mondo, che magari ora sta chiacchierando e ridendo con amici e parenti che ha perduto lungo la strada chiamata vita, riabbracciando cani e gatti o qualche altro animale domestico a cui era affezionato o ritrovando i nonni o altre persone alle quali era legato.

perchè essere tristi per una persona che ha semplicemente trovato l’unico modo semplice e definito per smetterla di soffrire per l’inutilità di questo mondo di merda?

riposa in pace, ovunque tu sia, chiunque tu sia stato. dimentica. godi dell’eternità, se mai c’è una eternità e lascia che chi resta nuoti nella merda che tu invece hai avuto la forza e il coraggio di lasciare.

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