ieri sera appuntamento con l’otorino, dottore o presunto tale n° 6, preceduto dall’otorino della mutua (“non vedo nulla”), la foniatra (“piccolo edema risolvibile”), la logopedista (“tutto bene, bravo” ma poi alle spalle “con me non sta lavorando bene”), ancora la foniatra della prima volta (visita di controllo: “edema sparito, devi fare esercizi di yoga della respirazione”) e infine un nuovo otorino, stronzo, con sede in culo ai lupi, sempre per mutua, che neanche il tempo di farmi aprire la bocca e ha liquidato la faccenda con un “devi farti operare”.
prima di lui il pranoterapeuta famosissimo (e costoso!) che ha dichiarato che le mie corde vocali “sono rilassate, allentate, ma non rovinate”.
vacci a capire qualcosa. nel mezzo, 25 euro ad appuntamento e mesi di attesa e prese per i fondelli, altri 100 euro per il pranoterapeuta (idea di LEI) e 200 di farmaci, subito ridotti a 100 quando ho capito che la cosa era una pagliacciata.
ora, 4 anni di soldi buttati dopo e nessun miglioramento, la diagnosi di ieri sera:
- non serve l’operazione
- le corde vocali sono stressate e vanno fatte riposare ed esercitare
come?
- niente urla
- niente canto
- niente sforzi
- parlare lentamente
- respirare ogni 10 parole
- non grattare la gola
ha consigliato di “seguire queste indicazioni per qualche mese (???)” e poi iniziare eventualmente un “percorso con una logopedista di mia fiducia” perchè “le corde sono stressate e vanno solo fatte riposare”.
praticamente dovrei mollare casa, famiglia e lavoro e trasferirmi su una isola deserta dove non avrà nessun motivo per parlare e limitando a zero il numero delle canzoncine che mi frullano in testa. per qualche mese. poi eventualmente fare arrivare in aereo una logopedista che per tutto il giorno (di meno altrimenti sarebbe una presa in giro) mi palpa la pancia per farmi usare il diaframma mentre intono muggiti infiniti di “aaa”, “iii”, “muuu”, “ouuuuu”, “eieiei”.
tutto questo dopo 4 anni di soldi buttati nel cesso per sentirmi dire ancora una volta che “devo lavorare io” e senza alcun riscontro pratico durante il percorso che possa testimoniare il miglioramento/peggioramento della situazione.
è un po’ come avere un taglio nel cuore, andare dal medico che ti guarda nel naso e ti dice “il cuore è tagliato” e come cura ti dice di “stare in silenzio per mesi”, senza però poi, nel privato, avere la benchè minima verifica periodica circa lo stato del taglio, della cicatrice o semplicemente se le cose non cambiano affatto o, peggio, peggiorano.
medicina alla cieca: “fai così” e io devo starci e pregare dio.
tutto questo per 15 minuti di vista a 100 euro, più 2 di bollo e 1 di parcheggio.
dopo 4 anni ancora altri 103 euro per uscire con la stessa situazione e la stessa aspettativa di miglioramento.
che poi, a fargli i conti in tasca, a 100 euro ogni quarto d’ora, per otto ore al giorno, si porta a casa 3.200 euro al giorno, 16.000 euro a settimana, 64.000 euro al mese, 640.000 euro l’anno semplicemente con un ufficio, una segretaria che annota tutto su carta perchè il pc non lo sa usare (probabilmente è la sorella o una parente) e una saletta d’attesa.
entrato, ascoltato, sbeffeggiato, pagato e uscito.
così ero e così sono.
emmò?