Ma il weekend?

weekend finito nel giro di 5 minuti, robe da non credere. sono rimasto 50 giorni a scaldare la sedia in ufficio con ore da 90 minuti e in un battito di ciglia il fine settimana è sfumato.

venerdì sera a casa, sabato mattina a letto poi nel pomeriggio ikea (altri acquisti) e in centro provincia dove sono riuscito a recuperare il quinto e ultimo libero mancante alla mia collezione. da oggi prenderò tutto al supermercato mano mano che saranno pubblicati perchè ho davvero rischiato e non trovarli più, dove aver scritto mail a qualcosa come 10 librerie.

sabato sera partenza per il mare, sotto la pioggia e serata passata a sistemare le piccole decorazioni di natale (ed è venuto tutto abbastanza bene). notte con frequenti risvegli dovuti al freddo (credo) e poi alle 8.30 ero già in piedi e pronto ad uscire.

clima perfetto, niente pioggia, niente vento (fanculo web meteo di merda!), lunga passeggiata e lunghissima biciclettata fino al campeggio dove poi sono tornato e ho trovato al campo da gioco il tappo della reception che mi ha salutato e abbiamo parlato per un po’ del più e del meno.

lunga telefonata con LA FATTRICE, passeggiata fino alla vicina città via spiaggia e poi ritorno verso casa alle 16.10 quando è tornata la pioggia e ho dovuto fare le corse per chiudere tutto e tornare a casa.

tutto qua.

e domani si torna a scaldare la sedia, senza nulla di bello da fare e con uno stronzo da esaurimento seduto dietro che invece di levarsi dalle palle rimane lì a sbuffare e battere i piedi.

ecco.

Sereno natale

LA TONTA ha litigato nuovamente con i suoceri, persone invadenti e cretine che però questa volta, come le ho fatto notare, un minimo di ragione è dalla loro.

ieri è stato il terzo compleanno di ROVINA VITA, loro primogenita (e per fortuna unigenita) e i suoceri a quanto pare “sono riusciti a rovinare la festa”.

motivo? hanno osato invitare figlio e nuora a pranzo a natale e LA TONTA per tutta risposta ha detto di no perchè avevano già un impegno e che si offriva disponibile a un eventuale pranzo alla vigilia.

apriti cielo. la suocera si è indispettita e la giornata è diventata nera per tutti.

il punto è che l’anno prima il pranzo è stato fatto a casa della defunta madre di lei e quindi, logicamente, ora è la madre di lui a volerli ospitare, tanto più che essendo mancata l’altra parte della famiglia era pressochè ovvio si sarebbero ritrovati tutti dall’altra parte.

invece no, perchè le previdenti zie di lei hanno invitato tutti per la festa di natale con ben 3 mesi di anticipo, salvando quindi LA TONTA dalle grinfie della suocera.

e ora è dramma in famiglia, l’ennesimo.

sempre detto io: matrimoni, mutui e figli è meglio lasciarli a chi li sa gestire.

Questione di tempo

lo dico serenamente, perchè tanto i fatti parlano da soli.

2 anni di down, blog perso, assistenza assente dal 2012. hanno comprato una piattaforma, l’hanno pagata e l’hanno lasciata morire. due anni dopo, con una mail dove ho chiarito che 1) mi sono rotto i coglioni perchè 2) mi stanno prendendo in giro, ho ottenuto una risposta.

correva il giorno 11 del mese di ottobre. siamo al giorno 26 del mese di novembre e io vorrei solo prendere un bastone e fare la pazzia.

poi.

il programmatore stronzo del sito della cantante mi ha finalmente risposto poco fa, dopo tipo due mesi di messaggi e circa 15 solleciti. 15!

“non ha il materiale e anche se lo avesse non potrebbe darmelo”. allora crepa. tu, tuo figlio e tutta la tua famiglia di merda, perchè con un sito, cinquanta sociali e nessun modo di contattarti che non sia iscrivendosi da qualche parte e dopo appunto 15 messaggi solo per dirmi “non ho nulla” meriti solo di morire male.

punto.

serenamente.

La settimana (in)finita

altra settimana infinita, settimana lavorativa di 5 giorni che sono sembrati almeno 8. non c’è scampo.

martedì sera in centro a cercare il quinto libro mancante alla mia collezione e a prendere una pizzetta alla panetteria dove non andavo da secoli. risultato: due librerie e zero libri e panetteria chiusa.

ho optato per due passi prima di tornare a casa e dalla vetrina del negozio dove lavora ho rivisto MODELLO PANCETTA seduto al centro del negozio dietro una specie di scrivana con tanto di pc e intento a parlare con un cliente. sono passati secoli da quando si usciva insieme, io, lui, EX (sua ex) ed altri saltuari amici. tutto finito in una bolla di sapone anni fa con un suo messaggio in risposta alla mia domanda circa il fatto non ci fosse modo di avere risposte da lui: “non abbiamo più niente in comune”. probabilmente coglione come evidentemente è avrà confuso un disinteresse nell’uscire tutti insieme con il sottoscritto nel weekend come un qualcosa da “liquidare” come una ragazza che non ti interessa più. il tono era comunque quello. discorso chiuso: anni di amicizia polverizzati in un istante.

che io sappia è ancora insieme alla cicciona all’epoca 28enne divorziata e, secondo EX, è stata la madre -poi morta poco dopo- ad andare dal suo capo a pregare perchè tenga suo figlio al lavoro anche a paga ridotta quando per la crisi sembrava dover essere licenziato per tagliare i costi.

a 30 anni suonati mia mamma va dal capo a piangere per farmi tenere il lavoro? meglio la morte. mammone all’inverosimile, ma affari suoi. di amici così falsi e inaffidabili posso fare davvero a meno.

Troppi ricordi?

ho portato a casa una scatolina con qualche oggetto in ricordo della parente e del vedovo.
avrei voluto portare a casa molto di più ma non è possibile infilare tre case dentro una casa per altro già piena di tutto. e comunque un luogo è un luogo e a smontare tutto portandolo altrove non sarebbe più quel luogo ma il fantasma di se stesso.

LEI ha dato di matto per una scatola di oggetti. poi però lei ha portato a casa nostra un armadio a 6 ante e credo siamo arrivati a 6 sacchi di roba tessile, dai cuscini agli asciugamani, una legnaia unta (che non ci serve) e una macchina da cucire con annesso mobile e almeno quattro altri ingombri per il cucito, tra scatole e cestini.

tornando al lavoro, uscendo dal garage ho notato l’ultima novità: la lampada in ferro battuto appesa all’esterno della porta d’ingresso.

ora: con la tragedia greca che ha piantato nei confronti del sottoscritto per due quadretti e due soprammobili, cosa dovrei dire io, adesso, che ho le stanze piene di scatoloni e mobili che non servono a nulla?

ma non era appunto proprio LEI che tuonava contro di me chiedendomi “di quanti ricordi hai ancora bisogno?”.

ecco qua.