Del mare d’inverno

vorrei essere al mare a passeggio sulla spiaggia, rifare tutta la costa come due settimane fa quando in 4 ore ho percorso circa 20 km.

respirare aria buona, sentire il sole in faccia, il rumore delle onde a due passi da me, la luce piena della giornata che tutto illumina, l’arietta fresca pregna dell’odore del mare, della sabbia, dei pini marittimi.

sono arrivato ad amare il mare d’inverno (o semplicemente il mare fuori stagione) tanto quanto il mare in estate. il silenzio contro il caos di turisti, la perfetta solitudine contro il marasma di voci e colori, il limpido mare gelido contro il torbido refrigerio di quando le temperature diventano insopportabili.

bello, bellissimo, in entrambi in modi, due modi in uno, non saprei avere un preferenza, tanto che dopotutto non è così scontato vinca l’estate solo per il sole e la compagnia.

il mare d’inverno è magico, speciale, per chi come me sa coglierne l’appagante desolazione, il decadimento di un luogo improvvisamente privato della movida estiva, dove tutto si deteriora naturalmente e il vento e il tempo smuovono e opacizzano tutto l’ambiente.

anche questo inverno ho fatto km e km a piedi, tra argini e coste, centro città e salti oltre il muro di cinta, viaggiando con la mente dentro i ricordi recenti e lontanissimi di momenti semplicissimi, dove tutto fila liscio, dove non ci sono nemici e spioni, rogne e stronzate da sbrogliare ogni giorno per due euro al mese.

è la vita, pura e semplice, una strada dritta, monotona ma mai banale, che sorprende per i mille dettagli che, a farci attenzione, non si può non notare.

il mare d’inverno non mi basta mai.

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