Sempre mare

sabato a casa, oggi mare, approfittando dell’ultimo (?) weekend di libertà prima che stronzi e stronzate con leggi e regolette del cazzo blocchi tutto -inutilmente poi- per l’ennesima volta.

direttamente in città per l’appuntamento con SPALLE che rivedo a distanza di 3 mesi dall’ultima volta -5 secondi di numero in un altro campeggio dove ora lavora lui, nel suo ultimo giorno di lavoro, un “ciao” di sfuggita e addio- e a oltra un anno dalla nostra estate al mio campeggio dove lavorava come bagnino.

praticamente zero argomenti di discussione, lui impegnato a prepararsi per fare kite surf, io pronto con la reflex per scattare foto (530 foto che ora sto smistando e sistemando per poi passargliele).

26.000+ passi fatti in una giornata, tra la spiaggia del campeggio, ingresso e ritorno, poi un salto oltre il muro di cinta a sbirciare dentro, nessuno cantiere, sollo il supermarket che, a giudicare dall’assenza degli scaffali, presumo verrà ristrutturato.

vento. vento costante, gelido, artico, polare. le mani che si spezzano dai polsi, gli occhi che sbucano da strati di lana.

il cibo dato agli uccelli del laghetto, il parlare da solo, il ricordare il passato, il discutere del presente, il sospirare per il rientro in ufficio di domani, eterno cazzo in culo di cui non riesco a liberarmi.

una domenica perfetta, in compagnia, per quanto possibile, tra case da arieggiare, nuovi amici ritrovati e passeggiate tra i ricordi del tempo che fu.

I numeri della felicità

riapertura del campeggio.

226 giorni di attesa in totale, 103 già trascorsi, altri 123 ancora da affrontare.

in percentuale sono al 45,5%, quasi a metà strada con l’accelerata data dai 15 giorni di vacanze a natale. non cosa da poco se considero che adesso è tutto in salita.

7 mesi per godere, forse, a dio piacendo, di 14 giorni in compagnia di gente che, se tutto andrà come -o peggio- dell’ultima estate di “compagnia” ce ne sarà ben poca.

scommettere sul futuro fatto di desideri e fantasie in una vita dove nel 90% del tempo so di fare sempre e solo quello che gli altri vogliono o mi concedono.

se questa è vita, così sia.

Della noia che ritorna

due giorni in ufficio e già guardo il calendario in attesa del weekend, di qualche ponte, dell’estate, delle ferie di agosto.

nulla da fare o comunque pochissime cose che di certo non coprono le otto orette che purtroppo sono obbligato a fare.

non iniziamo male ma di certo il concetto di “iniziare bene” non è nei paraggi.

dio vede e provvede, dicono.

poi se provvede come ha fatto negli ultimi 10 anni stiamo freschi.