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L’estate che va

sfuma l’estate e io sono inchiodato qui nel buio cesso dell’ufficio con la testa che mi scoppia per il disastro successo domenica e che chissà per quanto lo avrò sulle spalle sperando, pregando con tutto me stesso che la cosa non vada oltre a quanto successo o sarebbe il disastro totale.

come rovinarsi la vita con le proprie mani, una lezione che porterò nel cuore finché campo e tanto mi serva di lezione. vorrei che gli altri vedessero il male che ho dentro adesso e quanto mi prenderei a sberle da solo per ogni cosa fatta, ma ormai è fatta e non c’è che attendere.

prego che la cosa finisca nel nulla e che il pegno più pensate sia solo (solo?) l’ansia che ho addosso da 24 ore.

mille scenari nella mia testa con vampate di calore e tachicardia random e la voglia senza senso che passino 12 mesi in uno schiocco di dita solo per far si che tutto questo nel bene o nel malissimo sia solo un orrendo incubo che sicuramente non vivrò mi più.

C’era ogni volta

c’era una volta la parente, la cui casa era un tempio dove la qualunque poteva passare a sfogare ansie e pene della propria esistenza ottenendo in cambio solo parole e idee “vecchia maniera”, da parte di chi più o meno tutto sapeva e la linea della prudenza mista a idee e convinzioni personali (spesso datate) era una certezza.

otto mesi fa (ieri) la parente è venuta a mancare e nel mare di tutto il dolore del mondo che questa perdita ha causa ad alcuni (non a tutti) c’è anche appunto la chiusura di questo “luogo di sfogo” dove una ben nota dama, LEI, era solita recarsi, spesso più volte al giorno, a raccontare i cavoli miei e modellando storie ed episodi, censurando dove serviva e arricchendo dove necessario, nella quali LEI era protagonista o almeno coinvolta, finendo sempre, immancabilmente, per uscirne come l’eroina della situazione o come la “casalinga frustrata schiava della casa” che, “senza l’aiuto di nessuno” aveva su di se “il peso del mondo”.

ora la parente è mancata e LEI la pensavo girare su se stessa a tenersi dentro tutte le versioni di ogni storia dove lei era eroina o poverina.

e invece no. in tempo zero ha trovato un nuovo sfogatoio: la casa de LA PRINCIPESSA.

giusto venerdì subito dopo pranzo è letteralmente volata a casa sua, sgommando a tutta birra neanche fosse stata in ritardo a una importantissima riunione di lavoro.

ora LA PRINCIPESSA in uno dei rari e casuali dialoghi via messaggio che intratteniamo se nè uscita con quanto segue:

[…] e poi ha il vedovo e la casa [da seguire] e nessuno le da mai una mano! Viene da me sempre rabbiosa … imparate e fare qualcosa a casa e aiutarla”

mi domando: ma nessuno si rende conto che questa passa la giornata tra piscina e supermercato e poi gira mille case a raccontare di quanto lei sia affaticata dal lavoro di casalinga, nonostante gite al mare di 2 giorni quasi ogni settimana? nessuno si pone la domanda: ma questa qua quando è che lavora se è sempre in giro o al mare?

nessuno.

è più facile bere la verità che passa il convento e poi fare i paladini di non si sa nemmeno quale giustizia.

ok.

Estate/Inverno

al mare è estate. qui pare inverno, tra pioggia tutto il giorno e freddo al mattino.

venerdì sera niente ikea e dopo l’ufficio, letteralmente dopo l’ufficio, partirò a razzo per il mare, direzione campeggio, obiettivo serata tra viette e negozietti, abusivamente. poi dritto in città, letto, notte e il giorno dopo giornata intera sempre in campeggio, da solo, in pace, senza nessuno che non siano i bagnini a farmi compagnia per quattro chiacchiere.

spero nel sole e in una temperatura adeguata quanto basta per un bagno in piscina e qualche giro sullo scivolo, tanto per gradire, che di rilassarmi e dimenticare letteralmente tutto della mia vita ne ho bisogno ogni istante di più.

amen.

Delle piattaforme

iobloggo non ha ancora riaperto e posso ufficialmente dire che non riaprirà mai più.

mancano tempo e soldi per far ripartire la piattaforma che dopo anni di menefreghismo e abbandono ora richiede potenti investimenti per essere ripristinata da zero, cosa totalmente anti economica dato lo scarso numero di utenti e, pare, gli zero introiti che questi generano.

insomma, non ha senso perdere letteralmente soldi e tempo per quattro blogger del cazzo (io incluso) che non fanno guadagnare niente a nessuno.

punto. fine di iobloggo.

personalmente sono riuscito a suo tempo a salvare quasi tutto ma manca comunque qualcosa e non so quantificare quanto sia questo “qualcosa”. alla domanda di poter avere almeno i file dei databse mi è stato risposto che “è un lavoro che richiederebbe ore e ore di lavoro”, cosa per altro ridicola dato che la funziona per estrarre i contenuti esiste già e quindi basterebbe semplicemente far girare il sito in un server locale scollegato dalla rete, cliccare “scarica” e inviare i dati a quei “quattro blogger del cazzo” (io incluso) che se non altro, per anni, sono rimasti fedeli alla suddetta piattaforma.

invece no. sito morto, social dimenticati, forum abbandonato.

mi domando allora perchè cazzo certa gente abbia comprato la piattaforma invece di lasciarla in gestione a chi, per anni, da sempre, l’ha curata e fatta crescere con amore e passione.

soldi.

solo questione di soldi.

e adesso che i soldi non arrivano ma servono e basta, allora stop.

addio iobloggo.

è stato bellissimo. almeno fino a un certo punto.