Del passato a confronto

e poi per caso recuperi le credenziali di accesso a un vecchissimo profilo facebook, quello dell’associazione musicale, quello delle “feste vincenti” che ha lavorato si e no 2 anni per poi fallire come qualunque bella cosa mi abbia coinvolto.

e ti ritrovi a sfogliare i profili di varie persone mai conosciute di persona ma che erano state aggiunte come “amici” nella suddetta pagina e di colpo vedi “il salto”, i cambiamenti nel corso degli anni.

il tipo che suonava non ricordo cosa s’è incicciottito un pochino, la faccia ha un po’ ceduto e gli anni sono evidentemente passati.

quello con  l’ossessione per ibiza ha mollato le canotte e la palestra e ora sfoggia una camicia bianca in lino o indossa un completo mentre guida una macchina. faccia arrotondata e occhi più stanchi. le feste in canotta o t-shirt non ci sono più?

il giocatore di basket ora architetto di cucine (?) non posta più foto con inquadrature ad arte per mostrare la massa grassa al 3%. su facebook pochissime foto a cazzo certamente scattate da altre persone, mentre instagram nessuna foto di lui se non ritagli studiati ad arte per far apparire tutto molto geometrico e con uno certo stile. le foto in riva al fiume sono per altri tempi.

il bisessuale ha un taglio di capelli da 40enne e il fisico palestrato effetto “tubetto spremuto”. dall’assenza di figa presumo di sia mollato con la tipa con cui presumibilmente stava anni fa. ora solo foto in solitaria. e basta anche con le foto di gruppo con la compagnia dei figli di papà, quello che prenotavano ville a ibizia per mesi interi, tanto i soldi non mancavano mai.

il simpaticone s’è smunto, invecchiato e in alcune foto sembra reduce da una terapia contro qualche grave malattia. ovviamente è solo l’effetto della faccia sciupata.

il batterista “dannato” sembra un professorino universitario, con occhialetti e capelli sospettosamente strani (ne ha persi?).

anche l’amico del tipo del locale alla moda durano quanto l’odore di una scoreggia è cambiato, sposato con una bella tipa e addio al fisico pompato con chissà quali sostanze e ore di esercizio che immagino è evidente non fare più.

il mancato modello è migliorato con l’età. anni fa si accompagnava a gente che frequentavo, gente davvero degna di copertine patinate, mentre lui, bianco latte, rachitico e bruttarello, ha sempre cercato di iscriversi in agenzie di moda e palestre per nutrire il suo ingiustificato narcisismo. ora a distanza di anni è ancora in posa, con svariati anni sulle spalle e un ciuffo ribelle di 10 cm.

che butta cosa facebook. che brutta cosa le foto postate che mostrano impietose come eravamo, cosa siamo diventati e le inevitabili riflessioni sulla nostra vita, la nostra esistenza. il grasso che si accumula, la pelle che invecchia, la faccia che sbianca, l’abbronzatura dei 20 anni che lascia il posto agli occhi vitrei di 40 ore a settimana a spalare merda d’altri per 1.000 euro al mese.

si cresce, si cambia.
saperlo, tanto basta.
non serve documentalo.

Dei lunedì

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Principesse prigioniere

LA PRINCIPESSA è prigioniera nel suo solitario castello e continua a telefonare a casa nostra mille volte al giorno, quasi sempre a ore pasto, cosa che odio oltre ogni cosa al mondo.
dipendesse da me il telefono sarebbe staccano dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 20, così chi chiama trova occupato e col virus qui non può certo venire a disturbare.

ieri sera la sua tv non funzionava, così qualcuno è dovuto andare a vedere il problema, scatenandosi poi in uno scarico di tensione nervosa quando ha capito che la proprietaria di casa neanche aveva capito che era saltata la corrente. robe dell’altro mondo.
oggi è saltato fuori che non ha ancora collegato l’impianto di casa al nuovo cellulare, che ora ancora niente funziona e nessuno riesce a capire cosa stai aspettando a chiamare un tecnico o l’elettricista.
d’altra parte quando è mammina sua l’ha cresciuta come un preziosissimo e fragile bocciolo di un rarissimo fiore che non doveva mai essere disturbato per nessun motivo e la vita le ha sempre messo davanti gente che le ha praticamente fatto da servi se non anche da schiavi, è un po’ difficile trovarsi nuovamente single dopo anni di relazione, sopratutto quanto il 90% dei cazzi a cui pensare erano sempre di lui o di chi per lui.

resti dov’è, penso, chiami l’elettricista quando e se gli va o pace, affari suoi, non è certo un mio problema.

non ho mai capito che piacere provano gli altri ad agitarsi per problemi che non sono manco i loro, soprattutto con tutti i cazzi che abbiamo (e ognuno ha) dentro casa da sbrigare.

mica capita sta cosa.