Armadi

l’armadio è stato sistemato ieri pomeriggio, dopo che IO ho fatto il primo passo proponendo di chiudere la faccenda. è rimasto montato e vuoto per quasi un mese, con LEI sempre troppo occupata a non fare niente per occuparsene.

ora contiene parte della roba del vecchio armadio e il vecchio armadio ha uno spazio per la mia roba che LEI “non vuole vedere in giro”, praticamente 3 scatole di roba che poteva benissimo restare dove era. ma tant’è, se non ci mette bocca non è contenta e allora…

e una parte del nuovo armadio “voglio dedicarla a mettere la roba del camper”, dio solo sa perchè la roba del camper non può essere conservata… nel camper!

visto che pensieri ha lei? altro che pulire casa! il camper ha in mente!!!

ci fosse stata la parente sarebbe stato tutto pulito e sistemato già il giorno stesso del montaggio, senza nessuna perdita di tempo o altro.

ma cosa posso farci? viviamo nell’epoca dell’emancipazione femminile, dove invece di restare a casa a curare lo spazio della famiglia si preferisce andare a spasso con l’auto e giocare col cellulare.

una nuova generazione di sfaticate casalinghe.

Dei fatti inconsueti

invito a uscire di MISS GIOSTRINA. non accadeva da millenni.

pomeriggio passato al mega centro commerciale a 100 km da casa, chiacchiere, risate, normalità. una normalità che tale dovrebbe essere, una quotidianità che tale si crederebbe/penserebbe io possa avere e invece no, io di normale non ho quasi nulla.

immagino l’invito sia arrivato solo perchè prima nessun’altro ha accettato/potuto passare del tempo con lei e quindi per esclusione: io.

ma va bene così. anche se solo per una volta, anche se solo per finta è bello, piacevole, carino, pensare di avere una vita normale, sociale, appagante.

in un qualunque stupido modo.

100

100 giorni alla riapertura del campeggio e poi sarà ufficialmente estate, piaccia o meno. nuove avventure, nuovi amici, sorrisi, allegria, spensieratezza, weekend lontano da casa, lontano da stronzi e stronzate.

tra 100 giorni ricomincia la vita vera, la vita che sogno tutto l’anno.

E sono due

3 gennaio 2020, muore LA PARENTE.

e sono due anni giusti oggi, ma io sono fermo a 24 mesi fa quando alle 20.30, uscendo dalla doccia, mr divano mi comunica che la parente è volata via. per qualche minuto non ho fatto nulla, mi sono pettinato e, posato il pettine, ho pianto.

ho preso l’auto e sono andato a casa sua, con i parenti che arrivavano uno dopo l’altro, il tanfo di merda e la zia che ha fatto lo show.

ed era seduta lì, sulla sua poltroncina rossa, con gli occhi un po’ socchiusi come se stesse per addormentarsi, muta come mai era stata, non partecipe di ciò che accadeva intorno a lei. chissà dove era andata?

24 mesi dopo non è passato giorno dove non l’abbia pensata, lei e il marito (morto ad agosto di quest’anno), giorno dove non abbia parlato con loro nonostante non siano visibili.

due anni volati. due anni senza di lei.

Le mani

e poi passeggi al centro commerciali e vedi due mani intrecciarsi, occhi che si fissano, evidentemente nulla esiste a parte loro.

e poi pensi alla tua vita e ti domandi esattamente cosa è andato male, dove hai sbagliato, perchè per gli altri tutto è in discesa e per te è tutta una parete di roccia da scalare a piedi nudi e senza alcuna attrezzatura.

e poi ti sale quella bollicina di malinconia, quella bollicina che è lì da tutta una vita, quella che ti ribalta lo stomaco quando ti trovi davanti a mani che stringono mani e ti domandi, per l’ennesima volta, dove mai può essere quella persona speciale che ti ha uscire di testa e volare senza alzarti da terra.

e passo oltre.