Del rosso

da lunedì torniamo in zona rossa, con inevitabile cambio delle abitudini di tantissime persone, specie, tra i tanti, le famiglie che hanno scelto di avere figli e di crescerli in un paese, l’italia, che non offre niente dal punto di vista assistenziale, per favorire le nascite e venire incontro alle mamme che nella maggior parte dei casi deve e vuole tenersi il posto di lavoro presso dei titolari che, altrettanto, pretendono senza mai voler concedere qualcosa.

LA TONTA, mamma da due anni di ROVINAVITA, è una delle pancine che hanno sconsideratamente messo al mondo un cancro ambulante bisognoso di qualunque cosa a 360°.

ora è “disperata” perchè chiude l’asilo nido e lei si ritrova con un lavoro che non le piace ma che VUOLE tenere e la marmocchia da sbattere a casa dell’apparentemente indisturbabile nonna che, se quando chiedevo io di usarla per poter essere liberi di passare un ora la settimana al centro commerciale era come bestemmiare in chiesa davanti al papa, adesso, prontamente, la si sgancia lì ogni giorno per tutta la giornata.

priorità, si potrebbe dire. e si potrebbe dire anche stronza, semplicemente.

si sposano, fanno mutui, si incastrano con debiti e lavori che poi non possono più mollare perchè “ricattati” dallo stipendio da portare a casa ogni mese, cagano figli random e poi non perdono occasione a ogni incontro, telefonata, messaggio, emoji per ricordati la loro situazione o per risponderti, seccate ed evidentemente avvilite, quando usi un tono troppo allegro alla faccia della loro tragica situazione esistenziale.

allora forse è meglio fare i fidanzati a vita, ognuno a casa propria, niente casa, mutuo, debiti e soprattutto niente figli. minimo 300.000 euro risparmiati, nessun debito con banche o artigiani vari, 100% libertà e possibilità infinite di cene con amici, gire fuori porta e vacanze last minute organizzate alla buona, che tanto per la coppia di fidanzatini spensierati, come è giusto che sia, va tutto benissimo.

cambiate paese se volete una vita diversa. qua le cose viaggiano così.

al contrario di voi.

60

60 giorni esatti e poi il campeggio riaprirà. sembra lontano l’inverno e tutto il resto, sembra tutto a portata di mano, quasi un soffio che separa il sottoscritto da una nuova estate, nuova di zecca, con tante novità (non so ancora quali), nuove avventure e, spero, momenti che diventeranno nuovi ricordi meravigliosi.

60 giorni e i cancelli si apriranno e io tornerò in paradiso con parecchi capelli in meno e qualche programma in più: in primi cercare di aspettarmi troppo dagli altri, tutta gente che, come sempre, finirà per deludere le mie aspettative. non sarà facile ma voglio provarci, tornare ad essere spensierato ed indipendente come era nel 2017, una delle estati più belle della mia vita, con gli animatori fantastici e una bella compagnia di amici e bagnini che, senza troppe pretese, con leggerezza, aveva saputo regalarmi appunto l’estate perfetta.

L’AMICO DEL CAMPEGGIO vorrà essere presente fin dal primo giorno e per quanti giorni possibili (sempre nel weekend ovviamente) coinvolto dal mio stratagemma di spalmare le ferie lungo l’intera estate per non limitarmi alla canonica settimana d’agosto, bruciando tutto subito invece di assaporare quanti più momenti possibili nell’arco dei pochi mesi di apertura.

e niente perdite di tempo: niente giri al supermercato con lui (eterni!), niente uscire oltre il muro del campeggio (eterno giro nel nulla!) e niente attesa fuori dalla doccia con lui che non esce più dal box (tempo perso pure qua!). tutto ottimizzato, tutto programmato: un tempo per la doccia, un tempo per l’uscita, zero tempo per la spesa, da fare comunque tassativamente per conto suo o, se insieme, al supermercato del campeggio.

non voglio perdere tempo.

60 giorni e si riparte.

Dei sabati

sabato al mare con arrivo il venerdì sera, notte nel nuovo appartamento con addosso una cifra di stress da paura a causa della noia lavorativa e delle beghe famigliari che sembrano non avere fine.

20 km a piedi percorrendo l’intera spiaggia dall’inizio alla fine, andata e ritorno, cosa mai fatta prima in vita mia. 4 ore di camminata senza stop dove il tempo è letteralmente volato, alla faccia dell’ufficio dove i secondi sono ore intere.

poi ancora, in bici questa volta, lungo tutto l’argine a est, altro giro mai fatto per intero, limitandomi a solo la prima parte, un milione di anni fa. una vita fa. altri 10 km messi in saccoccia.

per finire nuovamente alla spiaggia del campeggio, solo quella a causa del tempo che stringeva e la nebbia che nel frattempo aveva spazzato via la meravigliosa giornata di sole primaverile.

una giornata perfetta, lontano da tutto e da tutti, nel mio mare, il luogo meraviglioso dove vorrei vivere sempre e per sempre.

Delle prime notti

venerdì sera partenza per il mare e prima notte in appartamento (nuovo).al mattino un salto in spiaggia da SPALLE a fotografarlo mentre faceva kite surf e poi il resto della giornata è stata divisa tra la città e il campeggio, in passeggiata, lunghissima, di oltre 20 km in totale.

in spiaggia mi sono spinto oltre all’altro campeggio, fino quasi ad arrivare alla città vicina, dove un anni or sono con IL TRASCINATORE si andava al sera a trovare IL LAUREATO in vacanza lì.

sembra un’altra vita.

eppure.