Delle auto nuove

auto nuova riconsegnata questa sera. ha passato più tempo in officina che nelle mie mani, lasciandomi a piedi giusto sabato scorso nell’unico giorno dove, libero dalla solita galera dell’ufficio, sarei potuto andare al mare a godermi i primo km in libertà.

pompa dell’acqua distrutta, rotta, difettata, ditelo come vi pare e 230 euro di danni a carico della concessionaria, che se avessi dovuto pagare io sarebbero stati quasi il doppio, ovviamente, perchè la mafia delle 4 ruote non ha mai una fine.

ad ogni modo ora ho nuovamente la mia auto nuova sotto al culo adesso tremo all’idea di farci i km lontano da casa, perchè alla (mia) sfiga non c’è limite.

Respect!

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Delle solite offerte

inizia un nuovo mese, tornano alla ribalta i nuovi giornalini e con essi la trafila delle (purtroppo) solite email di “offerte di lavoro”.

la prima è una azienda che vende lavatrici e prodotti per la pulizia della casa di marche mai viste, confezioni anonime, classica grafica ferma dagli anni 90. cercano per l’ufficio acquisti, quindi partirei da zero immagino per centinaia di euro in meno rispetto all’attuale stipendio, più l’aggravio di perdere benefit e altre cose che si, ora sono quelle che sono, ma a perderle così… direi anche no. per non farmi mancare nulla… luogo di lavoro… (rullo di tamburi)… città ancora più lontana di dove sono costretto ad andare oggi ogni giorno, con l’aggravio che la viabilità è praticamente come spararsi da soli una fucilata sui coglioni. aperto, letto, cestinato.

poi.

torna alla carica il chiacchieratissimo negozio prestigioso del centro, questa volta con una presentazione nuova di zecca dove la tipa -presumo la stessa che da 10 anni, ogni 3 mesi mi scrive- specifica che “è una azienda con 120 anni di storia” (wowowowow!!!!) e “nota da sempre per la serietà e professionalità”. ora che una ditta debba specificare “nota da sempre per la serietà e professionalità” per me non è altro che la conferma delle voci che ho sempre sentito: trattano di merda il personale. e ne è la prova che da 10 anni ogni 6 mesi cercano sempre la stessa figura professionale. voglio dire: vendono scarpe e abbigliamento a prezzi folli e, se hanno tenuto tutte le persone cercate ad oggi, dovranno avere come minimo 30-40 impiegati al piano superiore, messi lì a questo punto a fare non si sa cosa.

aperto, letto, cestinato.

ora per 30 giorni non si muoverà una foglia, a conferma della email copia-incolla di adecco (facciamo nomi e cognomi a questo punto) che da 10 anni (10 anni!) mi scrive che “al momento non abbiano nessuna ricerca che si adatti al tuo profilo”.

cerco come impiegato o/e grafico. non voglio la luna.

da 10 anni nessuno cerca un web designer? nel 2021 nessuna azienda ha bisogno di qualcuno che curi la sua immagine, i social, niente.

bho.

l’italia è e resterà sempre un paesucolo di cacca.

Virus?

cedo alla pressione sociale (e social) e mi getto nella mischia dei virologi improvvisati limitandomi però al mio umile pensiero e alla mia personalissima interpretazione dei fatti.

sappiamo che il virus era tra noi già da fine 2019, chi è morto è morto, chi è sopravvissuto manco si è reso conto di cosa avesse avuto se non quella che chiunque all’epoca etichettò come “una forte influenza”.

poi è scoppiato il caso dei cinesi che mangiano pipistrelli, tutti a riderci dietro a questi qua che poi mangiano da schifo (o meglio di noi, secondo loro) e niente, virus mondiale, tutto chiuso, restiamo a casa.

estate 2020 in parte rovinata dall’inutile rimandare dell’apertura del mio amatissimo campeggio, già reduce della precedente stagione iniziata malissimo con un mese e mezzo di pioggia che mi ha impedito di tornare in spiaggia prima di inizio giugno.

fanculo.

2020: virus. caos, mascherine, apri non apri, chiudiamo, non si sa. in qualche modo l’estate è andata, mi sono parzialmente divertito, ma è colpa mia, alla fine: troppe aspettative e gente che alla fine è quella che è e che si è rivelata essere anche “meno” rispetto all’anno precedente. (vivi e impara).

ora, estate 2021, siamo già con 3 settimane di ritardo rispetto alla classica data di apertura, spostata (ma perchè???) da fine aprile (già era tardi!) a metà maggio. OOOOOOK.

ora si blatera e si mormora di vaccini e ondate, onda 3, onda 4, ondata 20.000 e io un po’ mi cago in mano, non per il virus che alla fine, dati alla mano, ha una mortalità del 3% (tocchiamoci le palle, ma 3 morti su 100 non è poi molto, matematicamente parlando) ma perchè adesso per non si sa poi quale motivo, anche questa stagione estiva è a rischio e, a mia sensazione, anche più della precedente.

poi ci sono i danni all’economia (fotte un cazzo, sono un privilegiato, lavorativamente parlando) e le nuove scuse che ora avranno gli imprenditori per non assumere, chiedere solo stagisti sottopagati e non fare altre concessioni a nessuno, perchè “sai, c’è la crisi” (solita scusa since 2000).

poi bho. parliamo della realtà?

zia, zio, cugina, marito di cugina, cugino, famigliari stretti, fidanzati dei suddetti. amici del campeggio: 2 contagiati più i rispettivi fidanzati e relativi genitori, che senza dubbio a loro volta conosceranno persone che a loro volta il virus l’hanno beccato.

tutti guariti, zero sintomi, il più grave a letto per 3 giorni con febbre alta, ma nulla che presagisse morte immediata.

da un anno non mangio una bruschetta al bar e non faccio una serata con gli amici da non ricordo neanche quando. poi di fatto amici ne ho 2 si e no, quindi virus o meno a me non cambia nulla (altra mia fortuna, se vogliamo).

in quarantena ho fatto la pacchia e anzi, se tutto dovesse andar(mi) bene, perchè non fare altri 40-50 giorni di pacchia? tanto ferie non ne ho, ponti non ce ne sono, perchè precludermi la ghiotta possibilità di cazzeggiare in casa, pagato e impunito per altre 6 settimane almeno? una bella picconata ai giorni di attesa che mi separano da mare e ferie d’agosto, poi.

utopie, vabbè, da nulla, restiamo pure così, tanto le novità sono belle se sono bello, no?

oooh!

poi.

soffoco in una mascherina che porto legata dietro al collo per lasciare passare aria per naso e bocca, rendendola di fatto inutile, ma vuoi mettere la scena di avere la mascherina e dimostrare al mondo di essere una persona che rispetta la regole? poi si vocifera di rendere obbligatorio l’uso di una mascherina ancora più sicura, si, cioè più filtrante, cioè più soffocante.

facciano pure: se arriverà a indossarla la bucherò o la taglierò. io non respiro, mi sento morire, parlo per me, voi fate come volete. i polmoni sono i miei e non posso morire soffocato per delle idee sceme di qualche malato di mente messo al comando nei posti sbagliati.

ogni giorno virus e percentuali e immagini della ressa in bar e negozi quando, dopo settimane, la gente in zona gialla torna in po’ a vivere. scandalo? non credo. fate tutta zona rossa, allora.

tenete tutti a casa, datemi paga piena, non toccatemi le ferie e vi prometto che resterò a casa tutto il tempo che volete a patto di poter fare ferie piene e tranquille questa estate, quando con 40° all’ombra l’unico virus in circolazione è la stupidità di qualcuno.

e poi ci sono i vaccini, altro nodo da sciogliere, già in ritardo e ancora non zero dati sul loro effettivo funzionamento, così come non sappiamo, nel breve o lungo periodo se e quali danni potrebbe causare al corpo umano.

“i vaccini sono sicuri”. ci credo, il dubbio sorge solamente dal fatto che nessuno vuole metterci la faccia e prendersi il 100% della responsabilità (civile, penale, economica) in caso la suddetta affermazione, in TOT casi, risultasse non così corretta.

insomma, fatemi un favore: bucatevi, mascheratevi, distanziatevi, incarceratevi, multatevi.

io penso solo al mare, all’estate, al divertimento.

tutto il resto è noia.