mattinata a casa dall’ufficio, chiuso in concessionaria per le pratiche, le spiegazioni, le firme.
la “vecchia” auto (10 anni di vita) è stata portata via del nuovo rivenditore che a suo volta la venderà chissà a chi.
223.000 km insieme, dal viaggio a mirabilandia appena comprata a quello a reggio emilia a trovare i parenti dei parenti con parenti a bordo, una giornata di risate e divertimento che ricorderò per sempre, anche in compagnia della parente mancata un anno fa. e sempre con lei i viaggi serali degli ultimi anni al supermercato, o quelli con il cane, tra passeggiate fuori porta e gite al mare, tra il centro città e la spiaggia, la pizza sul cartone, il collare che non volevo mai dimenticare.
è stata l’auto del nuovo lavoro dopo aver mollato IL PORCO, l’auto che mi ha portato ovunque, dai centri commerciali all’ikea, dall’andare fuori casa a finire in culo al mondo, autostrade, avventure e quant’altro.
è stata l’auto del mio ritorno alle estati in campeggio, della fantastica estate 2017 e delle successive, belle ognuna a modo loro ma mai al pari di quella.
ora chissà dove finirà, dopo tutti i km fatti e i soldi spesi per sistemare guasti e danni più o meno imprevisti, dai 300 euro per una flangia da pochi euro alla batteria morta a settembre a ridosso del passaggio a livello, di ritorno dal mare.
finisce qui, oggi, toccando i sedili che tanti culi e tante zampe hanno accolto, di chi oggi purtroppo non c’è più da un anno e che su quei sedili, almeno come spirito, resterà per sempre, o quasi.
e ora arriva il nuovo, pieno di schermi, luci e bottoncini, tutto più stretto, tutto più piccolo, con portaoggetti praticamente inesistenti e il problema di dove appoggiare il cellulare.
tutto nuovo, tutto da scoprire, un po’ per volta, cosa impossibile da fare in settimana con 8 ore di sedia da scaldare al giorno e le corse per andare e tornare e il buio della sera che poco o niente ti permette di fare.
nuove ruote, nuove avventure.
speriamo bene.