Le cronache del mare 2022 (capitolo 12-13)

sveglia alle 8, a letto fino alle 9, poi supermercato per prendere un gelato e dei dolcetti di riso.

mattinata in piscina con scivoli e carte (anche con GIORGIA), pranzo da asporto al ristorante della spiaggia (dove ho perso una bottiglia di the ritrovata dentro al frigo solo al rientro a casa… si, sono un pirla!) e nel pomeriggio ritorno in piscina per andare tutti sugli scivoli in compagnia del padre di MICH e poi in spiaggia per giocare a carte anche con GIORGIA e poi un bagnetto in mare.

cena in piazzola, giretto in bicicletta dopo cena con tappa al bazar per prendere un “dinosauro ricordo” della vacanza quindi con MICH siamo stati sui tavoli del bar chiuso della piscina a chiacchierare e poi con GIORGIA al pub per altre chiacchiere.

ultima notte da sogno, sveglia alle 7 passate e alle 8 passate il camper era pronto per la partenza. saluti finali a MICH e famiglia e via verso casa in tempo davvero rapidissimo!

una prima vacanza in camper che definire da sogno è riduttivo!

meraviglioso!

Le cronache del mare 2022 (capitolo 11)

giro in bicicletta, partita a pallavolo (brevissima) con SAM e i suoi amici interrotta a causa della pioggia e tempo incerto praticamente fino a sera.

la festa in piscina è ovviamente sfumata (serata aperitivo con DJ e scivolo aperto fino alle 23.00) e abbiamo passato il pomeriggio sotto un albero, al riparo dalla pioggia io, GIORGIA e MICH. divertente! era pure il compleanno di lei!

relax in camper, un po’ di tv sul cellulare, poi serata al pub e nuovamente una doccia per togliere la collosa umidità dalla palle prima di andare a dormire.

altra notte perfetta di sonno profondo e pieno. fantastico!

Le cronache del mare 2022 (capitolo 10)

il mattino seguente tour della spiaggia dove ho trovato il mondo: la tipa del carretto, DYL, BAGNINO, DAN, NICOLAS e super sorpresa: SCARPA! questi ultimi due tornati a fare i bagnini solo per questo ponte.

chiacchiere di politica con NICOLAS e di stronzare con SCARPA, il quale mi ha chiamato nell’istante stesso in cui con la coda dell’occhio (o avvisato dai colleghi) mi ha visto arrivare. un falso senza pari: due anni di telefonate attaccate senza mai rispondere e adesso, guarda caso, a due metri dalla sua torretta, magicamente, mi chiama!! Il caso!!

sono rimasto al gioco, ho chiacchierato, sono tornato a trovarlo in bicicletta e poi lui ha mollato il lavoro con un giorno di anticipo e io non mi sono più fatto vedere nonostante mi avesse telefonato evidentemente al solo scopo di avere compagnia per chiacchierare. comoda la vita: non mi calcoli da 24 mesi e adesso che ti fa comodo mi cerchi? resta dove sei. non mi ha più visto. addio.

in piscina ho ritrovato SAM e poi MICH e SARA, il primo in vacanza coi suoi amici, gli altri due lì coi genitori come sempre. ho rivisto anche IL PARI e GIORGIA.

partita a carte con “evita il ladro” (un giochino per bambini divertentissimo preso da tiger settimane fa) con MICH e SARA e poi, sempre in piscina, ho trovato FRECCIA ed ELISA accompagnati da una amica di lei. ovviamente non mi hanno detto della loro presenza se non quando stavano facendo il biglietto di ingresso. ok. nulla di nuovo. alla fine non ci siamo visti per tutto il giorno, ricomparendo solo per un momento in spiaggia per poi sparire a fare aperitivo al solito locale, doccia, cena, eccetera. solite cose.

cena con un gelato al bar centrale e serata al pub prima con loro e poi quando sono andati via mi sono unito a MICH, IL PARI, un suo amico e GIORGIA, poi a SAM e SARA.

altra super giornata!

Le cronache del mare 2022 (capitolo 9)

arrivo mercoledì sera, io in camper e mr divano in auto, con lo show del nervoso pazzoide subito messo in scena non appena ha visto l’ingresso con la coda e il numero C125 in mano e C110 sul display.
il problema era l’arrivo in aeroporto de LA PRINCIPESSA che nonostante fosse accompagnata e potesse essere rimasta a passeggio tra i negozi dell’aeroporto NON poteva essere abbandonata (la legge dice questo a quando pare).

alla fine è comparso il numero e neanche il tempo di farlo visualizzare che mr divano mi aveva già dato uno spintone per farmi sbrigare. e no, io non posso mai passare dei momenti decenti senza essere al centro di scenate pubbliche).

arrivati alla via scende dal camper e inizia a sbracciarsi per farmi fare il giro del quartiere e una volta arrivato in piazzola ha iniziato a gesticolare un po’ per farmi fare manovra, un po’ per bestemmiare spazientito. auguri a capire quali fossero i segni di imprecazione e quali quelli di manovra.

posizionato il camper, collegato alla corrente è letteralmente corso via facendo la figura del pazzo schizzato davanti ai vicini che, non so se lo stavano guardando, ma certamente la scena non era nulla più che da ricovero immediato al manicomio. il mio “ti accompagno, aspettami” è caduto nel vuoto nella goffissima corsa di uno che non è abituato a fare alcun movimento nell’arco dell’intera giornata e s’è quindi dileguato tutto sbilenco a causa della schiena mai curata. grazie, ciao, tanti auguri.

cena da asporto al ristorante sul mare, passeggiata in giro per il campeggio a tarda ora, molo di notte col mare in alta marea che sembrava una scena da film tanto era meraviglioso e inquietante.

tornato in camper, dopo una doccia rinfrescante, mi sono infilato a letto e ho passato una meravigliosa notte super riposante coi finestrini aperti.

nota bene: senza rendermene conto mi sono fatto assegnare al piazzola 611, che altro non è che una delle tante piazzole dove anche L’AMICO DEL CAMPEGGIO aveva stazionato anni fa in una delle nostre meravigliose estati!

Dei muri

provo a tenere le amicizie, provo a tenere i contatti, chiamo gente che non merita alla fine di essere chiamata, mi adatto -per il poco che io sono solito adattarmi-, invito, a volte organizzo, spesso propongo.

sono quello che da settembre ad aprire (e oltre) invia messaggi, immagini, audio, telefona, fa qualunque cose per mandare dei “ping!” nell’universo, per far sapere a gente che vedo una volta l’anno in campeggio che io ci sono ancora, sono vivo, esisto.

negli anni di “ping!” ne ho fatti milioni (non esagero) e ne avrò ricevuti si e no una decina. gli altri sono solo dei “ping!” da parte mia arrivati non di rido a gente che mi considerava una semplice conoscenza o anche meno. al solito il credere che i rapporti siano migliori di quelli che in realtà sono è una mia specialità.

il mio è sempre un concetto di amicizia alla “dawson’s creek”: amici che frequentano amici che vogliono stare con amici e che trovano sempre il tempo di fare o organizzare qualcosa insieme, che si preoccupano, chiedono, chiamano, di informano, sono preseti.

ovviamente è appunto solo una cosa che accade nei telefilm, mentre nella vita reale chiunque abbiamo parlato di essere mio amico, definendomi anche “il migliore amico” o comunque “una persona per lui/lei importante”, oggi, non v’è più traccia. io non dico mai a nessuno “sei un amico” o “sei il migliore amico/a”, perchè non serve: io ci sono, ti chiamo, ti cerco. devo dire di essere amico o devo fare l’amico? a quanto pare basta dirlo, poi nei fatti va bene tutto.

poi ti capitano personaggi come MISS GIOSTRINA che ti chiama sono nei mesi/settimane quando, anni fa, i parchi chiudevano o quando, in tempi recenti, non trova papabili uccelli nei social. poi s’imbosca in macchina in squallidi parcheggi e consuma il suo attimo di felicità malsana per poi raccontare in giro di avere trovato “un ragazzo” mentre il lui di turno parlerà di lei come una semplice “svuota coglioni”. direttamente non lo posso sapere, ma visto l’abbondante numero di definiti “fidanzati” apparsi dal nulla e nel nulla spariti giusto il tempo di un paio di scopate posso azzardarmi a dedurre che se non ho centrato la verità è comunque nei vicinissimi dintorni.

poi ci sono quelle (femminile) che nella vita portano solo malumori e negatività, quelle come LA TONTA che da simpatica single da quando quando ha trovato “il manico” (e s’è messa l’anello al dito e ha infornato e defecato un figlio) è passata ad essere un secchissimo dito al culo.

ad un anno di distanza dalla morte per covid della madre non c’è modo di scriverle un messaggio che non vada poi a finire col toccare quell’argomento, complice (colpa!) del suo voler pilotare la conversazione liquidando ogni cosa infilandoci un “…e comunque in sto periodo va un po’ tutto di merda” , bloccando quindi ogni altro possibile spunto di conversazione dovendo per forza di cose, umanamente, porre la domanda di rito: “che succede? tutto bene?”.

e qui parte la lagna e qui sei fottuto. di cosa vuoi parlare per distrarre una che pensa alla madre morta 12 mesi prima? che argomenti affronti con una che basta che la figlia abbia una caccola al naso per correre al pronto soccorso o che dopo quasi 10 anni di ricerca di una casa, dopo averla finalmente trovata, si lamenta fin dal primo giorno perchè “forse era meglio se restavamo in appartamento come da sempre”.

negatività, pessimismo, lamentele, critiche, puntigli, sospiri, drammi, stronzate.

e io comunque ci provo a tenere insieme in qualunque cazzo di modo questo fottuto circolo di persone definite “amici” ma davvero, davvero, la cosa non è semplice. e spesso devo anche sopportare le velate -a volte neanche tanto- critiche circa stili di vita che vengono assurdamente paragonati.

e quindi sorrido, per tagliar corto, fingo il nulla, cambio argomento e vado avanti come se nulla fosse. però si finisce sempre a una mia semplicissima e banalissima considerazione: non è colpa mia se viene a mancare un genitore, si affronta un lutto, si fanno debiti per una casa o si caga un figlio che ora rovina la vita, le vacanze e il tempo libero.

a volte penso che certa tanta gente abbia scambiato la vita per una lista della spesa: sposarsi, comprare casa, cagare figli, morire sul luogo di lavoro per due spicci al mese.

e, liberissimi, lo potete anche fare, a me nulla viene dato e nulla viene tolto, alla fine. solo, vi prego, non fate drammi del cazzo quando ci sentiamo.

giusto così, tanto per scrivere una piccola riflessione solitaria…