Storie di vita

LEI subirà un piccolo intervento a giorni, nulla di serio, roba di una giornata, ma pur sempre un intervento.

già il fatto in sé e già il fatto di doversi ricordare cose e fissare visite e appuntamento è quanto basta per farla andare su di giri e iniziare a rinfacciare, qualunque sia l’argomento, che “lei ha ben altre cose più importanti per la testa”.

e io muto, per non far destabilizzare il mio sistema nervoso già logoro da anni di stronzate e stronzi assortiti.

mister divano oggi se ne esce chiedendomi lumi circa l’arrivo dell’elettricista, altra testa di cazzo che da 4 mesi deve passare a installare una scatolina e cambiare il cavo a una lampada.

a quanto pare ha riferito a mister divano di aver detto a me che sarebbe passato oggi salvo poi spostare l’appuntamento a domani pomeriggio.
falso: nessuno mi ha mai contattato, anzi, ho tre sms senza risposta diretti a lui e lui, come sempre, neanche mi ha risposto. ora per lavarsi la faccia dice che aveva detto, aveva fatto, aveva avvisato, eccetera. balle.

ad ogni modo verrà domani pomeriggio, con mister divano già seccato “perchè è rimasto a casa tutto il giorno aspettando che passasse e invece viene domani”.
si, sei rimasto a casa invece di andare a cazzeggiare tutto il giorno come fai da 6 anni a questa parte, ma in casa di lavori da fare ne abbiamo in abbondanza ma ha preferito sbollire la rabbia tra tv e tablet.

avanti tutta, cazzo. avanti tutta.

7 febbraio

7 febbraio 2022.

11 anni fa moriva il mio primo cane, un demonio che è cresciuto con me per 17 anni.

pelle e ossa nel suo cestino, contro l’ovvio egoismo di volerlo tenere in vita a tutti i costi LEI lo ha portato dal veterinario e fatto sopprimere. col senno di poi è stato meglio così, ma solo il tempo mette le cose nella giusta prospettiva.

rientrato a casa dal lavoro ho trovato un piccola mummia bianca sotto la tettoia, passando oltre senza degnare di uno sguardo la bestiolina che non meritava di lasciare anche un così penoso ricordo.
10 anni fa, lo stesso giorno, un anno esatto dopo il lutto, arrivava il mio secondo cane, un ciccione di 60 kg che avrebbe regalato felicità all’intera famiglia per 8 brevissimi anni.

due anni fa, 20 giorni dopo la parente, è arrivato anche il suo funerale.
e ricordo ogni lutto, ricordo ogni arrivo, ricordo ogni avventura, come se fosse ieri anche se è passata una vita e, mi rendo conto, una vita sprecata a non concludere nulla se non raccogliere e conservare decine di bei ricordi che, alla fine, per quanto poco importa al mondo, per me sono tutto, preziosi tasselli di felicità, una felicità che appartiene a quei bei tempi ormai irrimediabilmente perduti.

due pezzi di cuore, due momenti di giovinezza finiti sotto due metri di terra.
ovunque siate vi ho amato tantissimo.

Bye, bye Rossino!

da qualche anno in giardino abbiamo questo pettirosso che gira ovunque, cinguetta, eccetera.

lo abbiamo praticamente adottato e da quest’anno abbiamo iniziato a lasciare pane e semi sul bordo dei muretti e ci divertiamo a guardare dalla finestra quando arriva a mangiare.

da qualche mese il suddetto pettirosso ha iniziato ad entrare in casa e a cagare ovunque, tanto che abbiamo trovato sporco su muri, mobili, tessuti e superfici.
questa mattina LEI ha notato che la pianta di plastica in corridoio si muoveva, si è avvicinato e il pettirosso è schizzato fuori, è andato verso la porta a vetro del salotto e l’ha inforcata a tutta velocità, schiantandosi contro il vetro e morendo sul colpo.

addio rossino, grazie di tutto.

LEI ha pianto tutta la mattina (e il pianto andrà avanti fino a sera) perchè “era un simbolo”, un simbolo che solo lei sa a cosa sia relativo. ad ogni modo purtroppo la storia è finita malissimo e adesso avremo un altro cadavere da seppellire in giardino e un nuovo lutto che va ad aggiungersi a quelli del 2020 (la parente e il mio cane) e 2021 (il vedovo).

ora ci saranno i musi lunghi di lei che andranno avanti per giorni e anche se non sono a casa ad assistere al suo cazzeggio quotidiano immagino che questa sera sfonderà il numero delle 3000 ore passate al telefono con chiunque per informare della prematura scomparsa del suddetto “simbolo” e cercare parole di conforto da ovunque sia possibile averne.

chiudo qua.

70 giorni

70 giorni domani e poi sarà estate nuovamente.

nel mentre l’argomento camper diventa sempre più caldo soprattutto da quando il concessionario ha detto che la consegna del mezzo, prevista per aprile, è invece stata anticipata tra febbraio e marzo.
la truppa è già su di giri, tra chi prevede litigi su chi potrà usarlo e quando e chi ragiona sul fatto che forse sarà necessaria una mensolina da appendere in doccia.

gli altri hanno in mente il dramma della mensolina, io invece ancora non riesco a capire dove cazzo metteremo un bestione di 8 metri che useremo chissà quando e chissà quanto. di certo al sottoscritto toccherà forse qualche giorno in estate e per il resto i nullafacenti fannulloni viaggeranno con culo al caldo rigorosamente in orario d’ufficio lasciandomi solo in casa a dover badare a tutto e a dovermi arrangiare con pranzi e cene. normalità per tutti, certo, un po’ meno per il sottoscritto che comunque è abituato a tornare a casa e trovare almeno un piatto caldo in tavola con tutto il tempo di rilassarmi gustandomi il pranzo in pace.

quando poi ci sarà il camper io sarà immerso nella noia lavorativa e quando torno a casa avrò anche tutto il resto, mentre chi da sempre non ha fatto un cazzo da sera a mattina sarà a passeggio in puglia o in olanda.
altro che mensolina del cazzo.