5 galline

prima di venire al mare mi sono fermato a casa della parente per qualche minuto. motivo? salutare per l’ultima volte le galline superstiti.

il 3 gennaio 2020 la parente chiudeva gli occhi per l’ultima volta. in eredità a chi resta a soffrire ogni giorno su questo piante ha lasciato cinque galline.

una è morta poco dopo la sua morte, aggiungendo un ulteriore lutto, per quanto stupido, alla lista già troppo lunga dei morti di gennaio.

il vedovo si è sempre sbattuto il cazzo altamente dei suddetti animali, convinto che potessero sopravvivere anche solo di sole e aria, tanto che io e LEI, a turno, andavamo ogni giorno a controllare la situazione e ad accudire lui e loro.

la seconda gallina è morta qualche mese fa, la più bella, la più grossa. si sarebbe anche potuta salvare, forse, se si fosse portata dal veterinario, ma chi mai spende soldi per una gallina?

l’ho trovata morta io una sera dopo il lavoro, già con le mosche attorno a causa del caldo, chiaro segno che era morta almeno dal giorno prima. il caldo ha fatto il resto. il vedovo invece non si è accorto di nulla, impegnato come era a invischiarsi il cervello nelle stupide beghe famigliari dell’altro lato della famiglia.

che io ricordi quella è stata l’unica gallina viva che io abbia mai avuto il coraggio di accarezzare e solo perchè, moribonda, sapevo non si sarebbe mossa. l’ho sepolta io al centro del cortile sul retro. il vedovo non si è neanche fatto vedere, anzi, voleva lanciassi il corpo oltre il muro di cinta, nella casa abbandonata dei vicini.

un coglione. se fosse stata viva la parente avrebbe lanciato lui oltre il muro di cinta dei vicini.

e ne rimasero tre, una delle quali già con l’abitudine di sedersi a terra spesso a causa, pare, di un problema alla zampa.

domani mattina LEI consegnerà le galline a un vicino di casa “perchè non posso andare lì tutti i giorni a curare le galline”, ennesimo lavoro che, gratis o a pagamento, è riuscita a scaricare su qualcun altro.

da domani quindi la casa sarà ufficialmente disabitata.

il vedovo è alla casa di riposo a lamentarsi di qualunque cosa, il canarino lo abbiamo salvato noi mesi fa prima che morisse congelato o di fame nella rimessa e le galline, appunto, faranno o hanno fatto la fine di cui sopra.

fine, fine di tutto, anche delle uova fresche, buone, naturali che ci regalavano ogni giorno (e che io sempre più raramente mangio).

fine dell’era contadina.

la macchina da cucire, i binocoli, le sveglie antiche e il cappello rosa sono finti tutti a casa de LA PRINCIPESSA, mentre la costosa lampade che regali come dono per l’anniversario è tornata in mio possesso e adesso finirà dentro qualche scatolone a prendere polvere. la coperta rossa, nuova, bellissima, sulla quale è morta è sul tavolo davanti al mio pc, immagino resterà lì per settimane intere data la voglia di LEI di fare ordine in casa. la roba per il cucito è a terra, davanti al mucchio di mille altre cose buttate lì alla rinfusa.

ora restano le stanze da depredare, mobili da smontare, tavoli, armadi e soprammobili che io non vorrei buttare ma presumo che finirà tutto in discarica. e poi ci sono i mobili vecchi, di quelli che se li usi dove sono ancora possono andare bene, se li tocchi finiscono in pezzi e sono da buttare.

non so più cosa pensare, mi sento svuotato di tutto, a vedere un mondo meraviglioso pieno di amore e ricordi finire distrutto, disperso o gettato in discarica.

di mio posso dire che la parente avrebbe chiamato un camion, avrebbe fatto caricare tutto e portare al macero nel giro di 12 ore. ma era roba sua e poteva fare quel che meglio credeva.

ora quella roba, vecchia e logora, è l’unica cosa che di lei mi resta e buttare via tutto per me è come fingere che non fosse mai esistita. eppure non è così, anzi.

perchè le cose brutte sono le uniche cose ad essere eterne?

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