botta e risposta ieri sera, con LEI svaccata sul divano davanti alla tv per recuperare le forze dopo il pomeriggio passato a osservare LA SERVA che puliva casa nostra.
non possiamo andare in vacanza in agosto, che non ho ferie a luglio?
no, io in agosto non voglio più andare in ferie, voglio andare in luglio.
fine.
alle due di notte ero ancora sveglio, insonne dal pensiero di come la vita trovi sempre il modo di trasformare merda anche una bellissima occasione come un viaggio in compagnia.
questa mattina non svegliato dalla sveglia e solo last minute dalla stronza nullafacente ho trovato giusto il tempo, volando dalle scale come un pazzo, di dire “prenotare in agosto così andiamo via tutti insieme!”, richiesta seguita poi da un messaggio:
prenotate [le ferie] in agosto, che non c’è motivo di restare a casa [solo io] dopo 3 anni di morti [parente, cane e vedovo] e virus.
ovviamente a dare una risposta è stata l’unica persona che in effetti, ne sono certo, avrebbe voluto fare le cose per bene senza tutti questi nervosisimi.
peccato sia scivolato nella peggiore delle difese: la giustificazione. la giustificazione fasulla, aggiungo.
non voglio lasciare la casa vuota perchè se succede qualcosa non ci aiuta nessuno, neanche F.
piuttosto ti offro una crociera quando torniamo o il campeggio quando c’è posto.
F. è il nostro vicino di casa col quale di recente abbiamo intrapreso una specie di causa legale. F., da sempre, di noi s’è completamente sbattuto il cazzo, quindi non capisco come mai, guarda caso proprio adesso, avrebbe dovuto rifiutarsi di essere il guardiano della casa che comunque non ha (e non avrebbe) mai fatto.
discorso crociere e campeggi pagati “dopo”: posso permettermi tutto senza aiuti, il fatto è che 1) non ho ferie “dopo”, 2) voglio andare in compagnia adesso che c’è la possibilità e 3) non ha senso pagare il doppio per una singola per andare a vedere il mondo quando il mondo è già tornato a casa.
e qui, dopo anni di rospi faticosamente ingoiati, il vaso è traboccato. e non ne ho risparmiato una.
- non vado in vacanza da solo
- F. non ha nulla a che fare con noi, ieri, oggi o domani.
- il campeggio è pieno quindi inutile prenotare: non c’è posto.
- dopo ferragosto non ho ferie
- sono rimasto due anni senza un cane perchè “vogliamo essere liberi di andare via quando vogliamo” e adesso che possiamo andare via io devo restare a casa. tanto valeva aver preso un nuovo cane due anni fa!
- evidentemente io devo solo lavorare nella mia vita senza mai un momento di piacere
- col camper vado in campeggio perchè lì conosco tutti, è relativamente vicino casa e non ha senso per me andare altrove.
- se anche andassi in giro sarei comunque da solo e mi troverei da solo in posti che non conosco e non avrebbe comunque senso, perchè saremmo appunto punto e accapo.
- (attacco a LEI): sono 5 anni che rimugina sul fare ferie separate, quindi non servono tante manfrine e balle ogni volta per giustificare la cosa.
- (attacco a LEI): con le sue manie è solo capace di attaccare merda per ogni questione.
- (attacco a LEI): non è mai contenta.
- ogni anno una scusa: la casa, il vedovo (prima perchè è solo e poi perchè sta morendo), la parente (perchè sta male -con 6 anni di anticipo- e poi perchè sta male davvero e poi sta morendo), il cane che non può restare solo (solo per quell’anno, gli altri 7 allegria), possono venire i ladri (solo quell’anno), il temporale (solo quell’anno), la tromba d’aria (solo quell’anno), poi c’è la laurea della puttana, il trasloco della puttana (dopo 3 anni giusto la settimana delle nostre ferie), la puttana che non può restare a casa da solo (nonostante fidanzati o presunti tali).
- adesso c’è la balla del vicino di casa e del tubo che si rompe.
- il resto del mondo va in vacanza senza tutte queste menate.
- sono stufo di farmi esplodere il fegato ogni volta e se così deve essere preferisco restare a casa (da solo).
- (attacco a LEI): ogni natale restiamo tutti a casa “perchè io [LEI] a natale non mi muovo neanche per sogno!!!” e poi il natale dove sarebbe poi morta la parente ha detto che voleva andare via.
- dieci natali che chiedo di andare via e siamo sempre rimasti a casa.
- il resto del mondo prende e parte senza cazzi per la testa, noi ogni volta dobbiamo partire col nervoso, le ripicche, stronzate varie e show da fuori di testa.
- se non fossi stato io a parlare di vacanze mi sarei ritrovato a fine luglio a casa da solo, di punto in bianco.
tanto ho sempre pensato e tanto ho detto, a una persona che ora andrà a riferire o per quieto vivere non riferirà niente e buona notte.
di fatto è la fine di un’era, col futuro che sarà fatto solo di weekend al mare e una/due settimane filate di zaino in spalla e scomodità assortite, ancora per qualche anno, se sarò fortunato, poi sarà chiuso anche il capitolo campeggio. e poi non so quello che accadrà nel tempo, ammesso che la salute regga e che ci siano le condizioni (temporali, fisiche ed economiche) per poter fare qualcosa o qualcosa di diverso. non lo so.
l’unica cosa certa è che oggi è chiusa la questione viaggia all’estero. ho girato poco, ho visto tanto ma poco allo stesso tempo, ho avuto la fortuna di poter fare, andare, vivere, fotografare, vedere. ho tanti bei ricordi che nessuno potrà mai togliermi e un’altra scatola da chiudere e mettere a prendere polvere sullo scaffale delle cose passate, da riaprire quando nei piccoli momenti di sconforto ce ne sarà bisogno.
la scogliera di santorini illuminata dal sole al tramonto, sul ponte della nave, capelli al vento, lacrime di tristezza per la vita di merda che mi attendeva al rientro, forse il ricordo più rovente. poi il museo del cairo, il vasa, il palazzo di cnosso, l’uscita dai fiori con le piccole case di legno rosso sulle rive di tante piccole isolette, la meraviglia di costa luminosa a dubai, la foto scattata dal cameriere che ha immortalato la nostra ultima vacanza tutti insieme prima che la fame di uccello portasse gente a staccarsi per andare poi a piantar grane a distanza ogni 3×2. e la foto con l’orso promozionale, inaspettatamente regalatami per divertimento di qualcuno ma che per me ha significato il pensiero che quel qualcuno ha avuto per me. un pensiero che oggi so essere solo un divertito pensiero e non un reale affetto.
va bene così, va bene anche tagliare i ponti, va bene anche litigare, va bene tutto, tanto tutto nella mia vita è sempre, solo e soltanto subire sogni, desideri, voleri e cambi d’umore degli altri.
c’è chi sogna di morire per vedere chi verrebbe poi al funerale. io sogno che un camion vuoto arrivi sotto casa mia, caricare tutta la mia roba, salire e andare via, senza salutare, troncando ogni cosa, ogni rapporto, con tutti e chiunque, andare altrove, iniziare una vita da zero, un nuovo lavoro, amici, viaggi senza dibattiti, in cerca non della felicità ma di una minimale serenità che ti fa alzare la mattina col pensiero delle cose da fare e non con l’ansia che in agosto per poter fare 6 giorni di vacanza con l’orologio in mano tu debba trovare il modo di non commettere nessun omicidio.
c’è un dio lassù e da circa due anni ho tre grandi angeli in più.
andrà come andrà.
o semplicemente andrà come gli altri vorranno farla andare.