Il potere dei rimorsi

e poi basta una sfuriata via messaggio dove ho riportato per filo e per segno tutti i rospi che avevo bloccato in gola da tipo 8 anni per far si che, di colpo, i tubi di casa non siano più motivo di non andare in vacanza tutti insieme.

LEI muta, non un solo fiato, ma conoscendo la troiottola di turno non passerà di certo una settimana prima che qualche piccato commento venga messo sul tavolo, commento che questa volta ha intenzione di affogare sotto uno tzunami di rinfaccio di varie fogge e colori, dalle mie 160 ore al mese passate a fare lo schiavo contro la sua libertà 24/7, fino ad arrivare all’ovvia e incontestabile realtà: “a te cosa cambia se io vengo o meno in vacanza?”. ovviamente nulla, ma sicuro vorrà ribattere qualcosa, portando ad esempio la vita di amiche e conoscenti o liquidando la questione coi classici “perchè si” o “perchè no”.

non basterà questa volta, cara la mia stronzottola. questa volta ti afferro per la gola e non ti lascio fino a quando non salta fuori la verità. stavolta di liscio io le penne per bene, non ti mollerò fino a quando la boccaccia non sarà stata cementificata a dovere!!!!

partenza prevista per il primo giorno di ferie (mie), rientro il sabato successivo e già lo stesso giorno o al massimo la mattina seguente dritto filato verso il campeggio per 14 giorni di amici (o presunti tale), sole, divertimento (si spera), pace e relax (doveroso).

“il prossimo anno vacanze separate” e già questa premessa basta per farmi girare altamente il cazzo ma tant’, avanti a 12 mesi nella vita può cambiare tutto e niente.

e fu così che, almeno su carta, seppellito chiunque poteva essere destinato ad esserlo, si torna a viaggiare dopo 5 anni.

Open, close, forever.

blog privato. no, anzi, pubblico. no, anzi, privato.

mesi, anni.

poi l’annuncio: chiudo tutto, non scrivo più, grazie di tutto, un bacio. forse tornerò a scrivere qualcosina, ogni tanto. anche no. anzi, vedremo.

pubblicato l’annuncio ne seguono decine di post, uno a settimana come minimo.

ma non era “basta” e “addio”?

pubblico, poi privato ancora, poi ancora pubblico.

ora nuovamente privato.

rinuncio a capire.

La goccia

botta e risposta ieri sera, con LEI svaccata sul divano davanti alla tv per recuperare le forze dopo il pomeriggio passato a osservare LA SERVA che puliva casa nostra.

non possiamo andare in vacanza in agosto, che non ho ferie a luglio?

no, io in agosto non voglio più andare in ferie, voglio andare in luglio.

fine.

alle due di notte ero ancora sveglio, insonne dal pensiero di come la vita trovi sempre il modo di trasformare merda anche una bellissima occasione come un viaggio in compagnia.

questa mattina non svegliato dalla sveglia e solo last minute dalla stronza nullafacente ho trovato giusto il tempo, volando dalle scale come un pazzo, di dire “prenotare in agosto così andiamo via tutti insieme!”, richiesta seguita poi da un messaggio:

prenotate [le ferie] in agosto, che non c’è motivo di restare a casa [solo io] dopo 3 anni di morti [parente, cane e vedovo] e virus.

ovviamente a dare una risposta è stata l’unica persona che in effetti, ne sono certo, avrebbe voluto fare le cose per bene senza tutti questi nervosisimi.

peccato sia scivolato nella peggiore delle difese: la giustificazione. la giustificazione fasulla, aggiungo.

non voglio lasciare la casa vuota perchè se succede qualcosa non ci aiuta nessuno, neanche F.
piuttosto ti offro una crociera quando torniamo o il campeggio quando c’è posto.

F. è il nostro vicino di casa col quale di recente abbiamo intrapreso una specie di causa legale. F., da sempre, di noi s’è completamente sbattuto il cazzo, quindi non capisco come mai, guarda caso proprio adesso, avrebbe dovuto rifiutarsi di essere il guardiano della casa che comunque non ha (e non avrebbe) mai fatto.

discorso crociere e campeggi pagati “dopo”: posso permettermi tutto senza aiuti, il fatto è che 1) non ho ferie “dopo”, 2) voglio andare in compagnia adesso che c’è la possibilità e 3) non ha senso pagare il doppio per una singola per andare a vedere il mondo quando il mondo è già tornato a casa.

e qui, dopo anni di rospi faticosamente ingoiati, il vaso è traboccato. e non ne ho risparmiato una.

  • non vado in vacanza da solo
  • F. non ha nulla a che fare con noi, ieri, oggi o domani.
  • il campeggio è pieno quindi inutile prenotare: non c’è posto.
  • dopo ferragosto non ho ferie
  • sono rimasto due anni senza un cane perchè “vogliamo essere liberi di andare via quando vogliamo” e adesso che possiamo andare via io devo restare a casa. tanto valeva aver preso un nuovo cane due anni fa!
  • evidentemente io devo solo lavorare nella mia vita senza mai un momento di piacere
  • col camper vado in campeggio perchè lì conosco tutti, è relativamente vicino casa e non ha senso per me andare altrove.
  • se anche andassi in giro sarei comunque da solo e mi troverei da solo in posti che non conosco e non avrebbe comunque senso, perchè saremmo appunto punto e accapo.
  • (attacco a LEI): sono 5 anni che rimugina sul fare ferie separate, quindi non servono tante manfrine e balle ogni volta per giustificare la cosa.
  • (attacco a LEI): con le sue manie è solo capace di attaccare merda per ogni questione.
  • (attacco a LEI): non è mai contenta.
  • ogni anno una scusa: la casa, il vedovo (prima perchè è solo e poi perchè sta morendo), la parente (perchè sta male -con 6 anni di anticipo- e poi perchè sta male davvero e poi sta morendo), il cane che non può restare solo (solo per quell’anno, gli altri 7 allegria), possono venire i ladri (solo quell’anno), il temporale (solo quell’anno), la tromba d’aria (solo quell’anno), poi c’è la laurea della puttana, il trasloco della puttana (dopo 3 anni giusto la settimana delle nostre ferie), la puttana che non può restare a casa da solo (nonostante fidanzati o presunti tali).
  • adesso c’è la balla del vicino di casa e del tubo che si rompe.
  • il resto del mondo va in vacanza senza tutte queste menate.
  • sono stufo di farmi esplodere il fegato ogni volta e se così deve essere preferisco restare a casa (da solo).
  • (attacco a LEI): ogni natale restiamo tutti a casa “perchè io [LEI] a natale non mi muovo neanche per sogno!!!” e poi il natale dove sarebbe poi morta la parente ha detto che voleva andare via.
  • dieci natali che chiedo di andare via e siamo sempre rimasti a casa.
  • il resto del mondo prende e parte senza cazzi per la testa, noi ogni volta dobbiamo partire col nervoso, le ripicche, stronzate varie e show da fuori di testa.
  • se non fossi stato io a parlare di vacanze mi sarei ritrovato a fine luglio a casa da solo, di punto in bianco.

tanto ho sempre pensato e tanto ho detto, a una persona che ora andrà a riferire o per quieto vivere non riferirà niente e buona notte.

di fatto è la fine di un’era, col futuro che sarà fatto solo di weekend al mare e una/due settimane filate di zaino in spalla e scomodità assortite, ancora per qualche anno, se sarò fortunato, poi sarà chiuso anche il capitolo campeggio. e poi non so quello che accadrà nel tempo, ammesso che la salute regga e che ci siano le condizioni (temporali, fisiche ed economiche) per poter fare qualcosa o qualcosa di diverso. non lo so.

l’unica cosa certa è che oggi è chiusa la questione viaggia all’estero. ho girato poco, ho visto tanto ma poco allo stesso tempo, ho avuto la fortuna di poter fare, andare, vivere, fotografare, vedere. ho tanti bei ricordi che nessuno potrà mai togliermi e un’altra scatola da chiudere e mettere a prendere polvere sullo scaffale delle cose passate, da riaprire quando nei piccoli momenti di sconforto ce ne sarà bisogno.

la scogliera di santorini illuminata dal sole al tramonto, sul ponte della nave, capelli al vento, lacrime di tristezza per la vita di merda che mi attendeva al rientro, forse il ricordo più rovente. poi il museo del cairo, il vasa, il palazzo di cnosso, l’uscita dai fiori con le piccole case di legno rosso sulle rive di tante piccole isolette, la meraviglia di costa luminosa a dubai, la foto scattata dal cameriere che ha immortalato la nostra ultima vacanza tutti insieme prima che la fame di uccello portasse gente a staccarsi per andare poi a piantar grane a distanza ogni 3×2. e la foto con l’orso promozionale, inaspettatamente regalatami per divertimento di qualcuno ma che per me ha significato il pensiero che quel qualcuno ha avuto per me. un pensiero che oggi so essere solo un divertito pensiero e non un reale affetto.

va bene così, va bene anche tagliare i ponti, va bene anche litigare, va bene tutto, tanto tutto nella mia vita è sempre, solo e soltanto subire sogni, desideri, voleri e cambi d’umore degli altri.

c’è chi sogna di morire per vedere chi verrebbe poi al funerale. io sogno che un camion vuoto arrivi sotto casa mia, caricare tutta la mia roba, salire e andare via, senza salutare, troncando ogni cosa, ogni rapporto, con tutti e chiunque, andare altrove, iniziare una vita da zero, un nuovo lavoro, amici, viaggi senza dibattiti, in cerca non della felicità ma di una minimale serenità che ti fa alzare la mattina col pensiero delle cose da fare e non con l’ansia che in agosto per poter fare 6 giorni di vacanza con l’orologio in mano tu debba trovare il modo di non commettere nessun omicidio.

c’è un dio lassù e da circa due anni ho tre grandi angeli in più.

andrà come andrà.

o semplicemente andrà come gli altri vorranno farla andare.

Lassù sulle montagne tra boschi e valli d’or

la marmolada è crollata e io ero al mare. vittime, dispersi. da una settimana non si parla d’altro, poco importa di tutto il resto in un paese che sta andando a puttane sotto ogni punto di vista.

e siamo qua oggi a contare le vittime anche del cervino, due morti, sempre in montagna. la montagna è la moda 2022, morire lì fa notizia.

poi apri i giornali regionali e solo i costieri trovi quasi ogni settimana qualche morto annegato in mare o un infarto sul lettino, sotto al sole. di quelli non ha mai parlato nessuno perchè la montagna che crolla e polverizza i cadaveri fa più audience, crea dibattito, tira in ballo i droni e l’alta tecnologia, scanner e quant’altro. e poi vuoi mettere le interviste dove chiunque sa tutto e ha opinioni su tutto?

tant’è.

triste tragedia senza dubbio ma se non altro la consolazione, magrissima, è che sono spirati facendo qualcosa di divertente.

o no?

Dei viaggi segreti

in ferie dal 30 luglio al 21 agosto, tre settimane. la prima libera, le altre due “prenotate” in campeggio, zaino in spalla, pendolare per 14 giorni pur di avere uno straccio di compagnia dopo 11 mesi passati su spiagge deserte e centri commerciali, sempre e solo da solo perchè alternativa non c’è.

poi rientri a casa, cotto da afa, sonno arretrato e da una vita passata a far ricchi gli altri, gente che in vacanza ci fa due volte l’anno (e va in america, non a 50 km da casa) e trovi il preventivo per una crociera in partenza l’ultima settimana di luglio, ovviamente senza che il mio nome sia in lista.

nessuno commenta, nessuno avvisa. il foglio era lì in bella vista, per mostrarmelo e attendere mie commenti, come se ancora non avessero capito che io non imbocco nessuno di argomenti, parole e discorsi.

la forza di dare di matto non ce l’ho più, anzi, potendo salterei proprio la crociera e mi troverei un alberghetto a santorini e passerei le giornate e passeggio sul bordo della scogliera a strapiombo a scattare foto e a piangere per quanto è bella quell’isola che da sempre mi è rimasta nel cuore. una vacanza tranquilla, fissa, senza orari, partenze, guide da inseguire.

ho evitato commenti, mi sono limitato a inviare un messaggio dall’ufficio a tutti i numeri dei nullafacenti di casa: “io sono in ferie dal 30 luglio, poi fate voi”.

che tanto a parlare con una troia che voleva andare in ferie l’unico natale di quando neanche 10 giorni dopo è morta la parente, è tutto dire.

andate al diavolo tutti quanti.

tutti, dal primo all’ultimo.