comitiva di studenti in azienda, seconda media, girano per reparti e uffici facendo il chiasso tipico dell’età.
hanno chiesto “quante ore lavorate” e “quanti soldi prendete”. direi una generazione più sveglia della mia, che al colloquio sicuramente non andranno col cappello in mano, diciamo.
“possiamo sapere quale scuole hai fatto [per fare questo lavoro]?”.
che scuole ho fatto.
ho fatto che mi sono arrangiato, ho fatto da solo, ho fatto che quello che so fare lo faccio per passione, grandissima, per quello che è il mondo web e grafica.
curiosità, guide, piccole informazioni qua e la e tanta, tanta, tantissima pratica sul campo, ore e ore passate a vedere gli altri, copiare, provare, inventare.
lo studio? non serve a niente. o serve fin lì. poi o hai la passione o meglio che trovi qualcosa di altro da fare, che ti piace.
altrimenti fai la fine dei laureati che conosco io: gente col pezzo di carta appeso al muro che però nella pratica non fanno fare niente, complicano le cose e inciampano nelle loro scarpe su questioni mediamente banali.
tutto qua.