15 ancora

passeggia per l’ufficio a far batture (del cazzo), ride e scherza con chiunque di qualunque cosa. nel frattempo altro non fa e appena qualcosa gli arriva da fare la scarica come al solito su chiunque (me in primis).

15 giorni (lavorativi) ancora e poi sarà vacanza e poi con le vacanze sarà l’addio definitivo allo stronzo de IL POPPANTE, capo idiota da sempre che da sempre ha trovato un comodo nido e ora è pronto per spiccare il volo verso la sua neonata azienda creata alle spalle dell’attuale dopo un abile doppio gioco che andava avanti da oltre un anno.

che dire?

no, meglio che mi fermo qua.

Cago io o caghi tu?

cagano un figlio nel 2018 e spariscono dai radar. poi si suppone (suppongono loro!) che tu (io) debba essere quello che si fa sentire, che chiama, che messaggia, che passa a trovarli. perchè loro sono scomodi a fare tutti ma poi sai puntualmente che dove vogliono vanno, chi gli pare chiamano, chi vogliono passare a trovare lo vedono. senza problemi. il problema, guarda caso, è sempre e solo con quello che riguarda te (io).

e poi, non paghi, pure se ne escono con frasi tipo “da quando abbiamo il bambino non ci caghi più”. ah, io? io non vi cago più?

benissimo.

da qualche settimana sto facendo il gioco del silenzio: non scrivo, non messaggio, non do segni di vita.

lui scomparso dai radar da un mese ormai, lei che di quando in quando mi scrive una cazzata inutile solo -chiaramente- per vedere se rispondo e doversi quindi lavare l’anima circa una mia eventuale (e inspiegabile…) incazzatura nei suoi/loro confronti.

giusto per fare un promemoria della situazione attuale, ecco.

Capodanni tedeschi

con L’AMICO DEL CAMPEGGIO ci conosciamo ormai da secoli e nonostante ci separino 40 minuti di strada ed entrambi disponiamo di cellulare, auto e nessuno dei due ha ancora cagato figli, non c’è mai stata occasione (voglia) di frequentarci.

dal canto suo ha sempre organizzato qualcosa durante l’inverno “per la compagnia del campeggio”, compagnia che comprende anche il sottoscritto ma evidentemente è una mia personalissima opinione dato che non sono mai stato invitato da nessuna parte.

ricordo capodanni passati a marcire in casa dove sarebbe bastata una telefonata, un invito, per svoltarmi l’inizio dell’anno. invece no.

e quest’anno, neanche farlo apposta, ho pensato di essere io a fare il passo, a praticamente auto invitarmi… detto fatto, pochi giorni dopo è stato lui a invitarmi: “vieni alle terme in germania?”.

ora, io capisco tutto… ma!

abitiamo a 40 minuti, nel raggio di altrettanti minuti ci sono centri e provincie di vario tipo, le occasioni non mancano, le case nemmeno e dato che siamo gente che con poco si diverte un casino bastano davvero una stanza, gli amici e 10 euro di pizza per fare qualcosa di indimenticabile.

non ci siamo mai sentiti al di fuori del campeggio e adesso devo prendere e andare in germania e chiudermi dentro una piscina per X giorni per festeggiare il capodanno con eventuale dispendio di denari.

ora, io non sono un tipo da terme, non sono un tipo da germania, non sono uno che prendere a fa certe cose a capodanno. capodanno per me sono amici, una casa o un locale, una pizza, divertimento, chiacchiere. non andare a sfondarmi di alcol dentro una piscina riscaldata.

cosa farò a capodanno io ancora non lo, vero è che, se posso, vorrei evitare queste cose: casa mia, la solitudine, la cucine de LA FATTRICE.

già evitare fare queste cose sarebbe una vittoria.

Forse vacanza?

questa settimana ho affrontato l’argomento “vacanza di natale” o “vacanze di capodanno”.

dopo anni di LEI che “a natale non mi muovo neanche per sogno!!!” (ma si voleva muovere solo l’anno del morto in casa) e dopo essersi liberati (tristemente) di parenti e animali che da sempre hanno creato appigli per mandare a monte ogni piano di relax, quest’anno la questione vacanze è stata liquidata con “vedremo, ho altro per la testa”.

praticamente avere soldi, tempo, saluto e opportunità di andare in vacanza ancora non basta, quando si è davanti a una troia guastafeste, nulla può neanche dio in persona.

ora aspettiamo. aspetto. vediamo cosa succedere, se si potrà programmare qualcosa o sarà sempre la solita merda raccattata all’ultimo secondo, con valigia preparata otto secondi prima di partire e il solito teatro dei matti che a parte farmi vergognare in pubblico è sempre solleticante l’istinto di commettere omicidi random.

vorrei non passare il natale o il capodanno a casa. ok il natale, ma il capodanno lo vorrei fare altrove.

che di questa città, dei giochi in scatola e delle cucine afose mi sono francamente stancato.