Delle cose da non dire

adesso più che mai siamo entrati nella fase dell’obbligo di farsi sentire ma di evitare qualunque cosa (divertente o spensierata) possa riguardare le parole “mamma”, “morte”, “malattia”, “virus”, “vaccino”, “quarantena”, “cimitero”, “ospedale”, eccetera.
correrò sul sottile file del silenzio e del restare il più possibile nell’ombra, almeno fino a quando non si calmeranno le acque.

Via!

partenza per il mare questa sera, presumo sul tardi, per entrare domani nell’unico luogo al mondo che sia lontano dai cazzi, cazzoni e cazzate della mia vita: il campeggio.

spero che L’AMICO DEL CAMPEGGIO non si faccia ne vedere ne sentire, perchè i fine settimana che ho passato in solitudine sono stati a dir poco fantastici, tra lunghissime passeggiate e chiacchierate con i bagnini. non mi serve nient’altro, sto benissimo così. ripeto: a passare tutta l’estate in questo modo ci metterei la firma venti volte, se l’alternativa è rincorrere gente che fa mucchio e non mi invita o star dietro a chi fa 40 minuti di doccia mentre fuori la gente è a divertirsi o, peggio del peggio, ti trascina fuori dai confini per andare a passeggiare in mezzo a condomini fatiscenti. insomma: state a casa vostra che io sto bene da solo. benissimo.

Dei balli in maschera

farsa della mascherina in ufficio, regola che solo noi seguiamo mentre per gli altri uffici è un optional (da seduti). noi no. noi per capo abbiamo un coglione e quindi siamo chiusi in scatole di plexiglass, distanziati, ma col bavaglio sulla bocca.
e ci va bene che piove a giorni alterni e non c’è afa. per ora. che poi qua dentro il climatizzatore è centralizzato e per risparmiare 2 euro lo accendono solo quando siamo zuppi di sudore o stremati a terra.
comunque.
l’accordo tra stronzo e sottoscritto era che quest’ultimo doveva fare “un sondaggio coi tuoi colleghi per capire se tutti vogliono abbassarla quando sono seduti”. difficoltà: “se uno la vuole tenere, tutti la dobbiamo tenere”.
esiste anche il telelavoro, aggiungo…
comunque.
faccio il sondaggio, spiegando che l’idea è mia, approvata da lui (non è che posso fare tutto di mia iniziativa, anche perchè invero il suo supporto c’era, in effetti) e tutti dicono “ok”.
vado da lui, riferisco, ma mi liquida perchè “adesso non ha tempo”. ok, bastava un secondo: tutti sono d’accordo, abbassiamo la mascherina da seduti. facile, facile. invece no. bisogna proseguire la farsa.
questa mattina prima di partire per il solito giretto a fornitori (scusa per evitare l’ufficio) mi convoca dentro una improvvisata saletta delle prediche per dirmi che “ha saputo che ho detto che l’idea è partita da lui e mi aveva chiesto invece di essere discreto”.
balle. spiego per bene ma non lo vedo convinto. a una certa sono cazzi tuoi, finiamola con questa pagliacciata soffocante e abbassiamo tutto da seduti, no?
“allora adesso chiedo all’ufficio personale e vediamo cosa mi dicono, intanto tenetela su”.
e qui l’omicidio era a portata di mano: che senso ha fare un sondaggio se poi lui va a chiedere a chi quasi certamente dirà di no per rispettare il regoalmento aziendale che però nessun’altro rispetta?
siamo quelli della mascherina e del “no pausa caffè”. gli altri vanno al caffè, si ammassano anche in 10 dentro lo stanzino e la mascherina da seduti non c’è mai.
quindi?
e pensare che a poter lavorare da casa il 90% dei problemi lavorativi della mia vita sarebbero risolti: farei i cazzi miei, lavorerei in pace, niente spie, niente mascherina, niente spese e rischi di spostamenti in auto e la serenità totale di non sentire richiami o piccate risposte.
perchè non posso lavorare da casa?
italia di merda.

Mah!

mi domando come si fa ad essere così stronzi da sequestrare un sito per un anno e mezzo e non avere neanche la decenza, dopo un anno e mezzo, di rendere i dati senza tanti salamelecchi o quanto meno, almeno, di rispondere a una cazzo di email dando finalmente delle date certe e, magari, rispettando pure le suddette scadenze.

ripeto: è unitile investire tempo e soldi su un portale che non appena riaprirà verrà saccheggiato dai rispettivi proprietari che scapperanno altrove mandandovi tutti riccamente a fare in culo.

una vergogna senza pari, la dignità non sapete neanche dove sta di casa.

Dell’estate che verrà

meteo ballerino e siamo quasi a giugno. lo scorso anno con 100°C ero blindato dentro casa con la stagione estiva rovinata per i primi 45 giorni e un mosciume totale per i restanti 60, con una compagnia di “amici” che a voler prendere una latta di benzina e fare piazza pulita ci sarebbe voluto davvero poco.

ora riparte la stagione, anzi, è già ripartita da due settimane con già tre di ritardo e mi auguro solo che il meteo si sistemi definitivamente e che L’AMICO DEL CAMPEGGIO si palesi sono ad agosto lasciandomi ancora tanti weekend da solo, in pace, a fare le mie passeggiate in tranquillità senza il fastidio di dover attendere 40 minuti per la sua doccia e altri 10 per pettinare il metro di capelli sempre più diradati che non si ostina a tagliare ma che palpa mille volte al giorno legandoli in codini di varia altezza sempre più improbabili.

vorrei una estate lunga, magnifica, vorrei rilassarmi, non pensare a nulla, niente funerali, fisici o mentali. calma, serenità, spensieratezza.

e se questo vuol dire passare l’estate senza amici e con la sola compagnia dei bagnini ben venga. problemi zero.

una estate di decompressione.