Qui.

volato via anche questo fine settimana, ieri al mare, oggi a passeggio tra le rogge vicino a casa del vedovo, sulla ciclabile dove per anni io, la parente e il cane abbiamo passato tanti momenti piacevoli e dove ora, dopo il gennaio che li ha portati via per sempre da me, sono tornato a camminare io.

poi dal vedovo a parlare in cucina col canarino sulla finestra, al sole, che se fosse stato per lui alle tre del pomeriggio sarebbe stato chiuso al buio della solita stanza “perchè poi ha paura di dimenticarselo” mentre in realtà è solo perchè non ha voglia di fare un cazzo e non vuole avere pensieri una volta seduto sul divano a marcire davanti alla tv fino all’ora del letto.

poi un giro al supermercato a perdere tempo prima di tornare a casa e fare nuovamente una passeggiata al telefono con LA FATTRICE, a parlare del pranzo di compleanno de IL TRASCINATORE al quale neanche lei e il marito (come me) erano stati invitati.

non frega niente a nessuno, ormai i rapporti e tutto il resto sono storia vecchia e ogni volta che se ne parla è solo per lamentarci e criticare praticamente ogni cosa.

e niente, ora doccia, tv, poi a letto.

e domani mattina ritorna la merdosa routine dell’ufficio da mattina a sera, senza niente da fare, spiato tutto il tempo da uno stronzo che non fa niente e tutto passa impunito e circondato da gente che non sopporto più, chiuso nel mio silenzio tombale per altre 40 ore in attesa, e sperando, di potermene tornare al mare, da solo, nel silenzio dell’autunno, a passeggiare in riva a quel mare che tante meravigliosi estati mi ha regalato.

così.

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