Nel vuoto

ieri pomeriggio sono stato a casa del parente ma lui era a pranzo fuori e poi a vedere la nuova casa del nipote. al cimitero non ha voluto andare “perchè non era vestito bene”, ma io dopo 4 mesi (domani) che mia moglie e morta, dopo quasi 2 mesi che comunque non potevo andare al cimitero a trovarla e dopo secoli di matrimonio dove mi ha cucinato, rammendato, lavato, stirato e pulito, io, ecco, al cimitero ci sarei andato.

mi sforzo di pensare che dentro di lui sia solo un rifiuto della morte, anche se ormai pure io, da sempre tonto e credulone che sono, sto cedendo all’evidenza che il parente, per quanto posso averla amata in vita, dal giorno del funerale abbia avuto ben altre priorità: mangiare e stare bene. il resto, per lui, non conta. neanche si ricorda dei mesiversari. come se non fosse neanche mai esistita.

all’inizio piangeva spesso quando raccontava a tutti che lei gli diceva “presto ti lascio solo”, preoccupato, ma lo capisco solo adesso, del suo futuro, di colazioni, pranzi e cene, delle chiacchiere, le passeggiate, la sua vita, le sue cose, il suo benessere. sepolta la moglie le lacrime erano per le cose pratiche di ogni giorno. chi pulisce adesso? chi cucina, soprattutto! i pasti caldi a domicilio del comune lo aggradano il minimo per farseli bastare. poi la sua vita è cambiata zero, la tranquillità è tornata nella sua vita e più che una moglie sembra abbia accettato le dimissioni di una storica domestica.

arrivo a casa sua e lui appunto non c’è, entro nel cortile e mi occupo di qualche piccola faccenda parlando da solo con lei che speravo fosse lì con me, invisibile e incapace di farsi percepire. è questa la fede, no? credere in qualcosa che non si hanno prove essere reale.

sembra un attimo e invece mi passa davanti tutto, dalla pizza con tutta la famiglia di un millennio fa, la tavolata con le pizze da asporto e il lampadario realizzato con un lungo palo e una lampadina che sporgevano per metri dalla sua camera da letto.
e tutto il resto, troppo lungo scriverne l’elenco, non c’è neanche un ordine di importanza, tutto era meraviglioso, indimenticabile, spensierato, giocoso, festoso, vivo.

un ora e mezza e il parente non si vede, così prendo l’auto e torno a casa, a metà tra le lacrime agli occhi e il nodo alla gola.

lei non c’è più e domani sono 4 mesi.
e a me non sembra ancora vero e la penso sempre e la vorrei qui, a tenere in ordine la sua casa, il mio piccolo mondo tranquillo che tanti ricordi mi ha lasciato.

almeno qualcuno la sua assenza la nota.

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