Quella della psicologa

LA PRINCIPESSA coglie occasioni a caso per sollecitarmi ad andare da uno psicologo, persona ormai identificata come una specie di dio che a 50-60-80 euro l’ora (anche meno di un ora) risolve tutti i problemi dell’umanità.

(e io di problemi non ne ho risolto nessuno e di dei ne ho passati diversi ai tempi).

la stessa persona è quella che è a sua volta andata in terapia tra un fidanzamento e l’altro, in crisi non ci sa per quale motivo, con dei problemi che se tali possono essere definiti io comunque non li conosco e non li voglio conoscere. è andata da questa santona per qualche mese, dichiarando poi che “aveva finito la terapia”.

ma come? in qualche mese tutto sistemato? cosa sei andata a fare da questa? a parlare dei programmi in tv? a intortare qualcuno a pagamento per trovare riscontro sul tuo ruolo di utopica donna che ha sempre ragione e fa sempre tutto per bene e sono gli altri, invece, che sono sbagliati, brutti e cattivi? come fai a dire “ho finito la terapia”? la terapia di cosa? stronza era e stronza è rimasta, i comportamenti che istigano pugni e ceffoni le sono rimasti, educazione è quella che è, il fare da viziata è rimasto, il carattere di una che da piccola non è mai stata pestata a sangue dai genitori è il medesimo e ha cambiato ragazzo con la facilità di come io cambio le mutande. esattamente cosa “hai finito”? cosa hai fatto questi mesi in terapia? cosa avevi da lamentare, discutere, risolvere?

misteri.

di fatto liquido la cosa come la storiella di una viziata in crisi da cazzo che aveva bisogno di sfogarsi con una persona a caso (le è capitata una a pagamento perchè ovviamente chi mai al mondo vuole ammorbarsi con le cazzate uscenti da altre bocche?), trovato il cazzo nuovo i problemi si sono risolti.

facile, facile, passi alla cassa, grazie.

ora, questa persona illuminata ed equilibrata, quella che a 36 anni ne dimostra 40, quella che ogni volta che mi si avvicina sento proprio la puzza di negatività e vedo l’oscurità avvolgere la stanza, quella che quando apre bocca è solo per lamentarsi, urlare, battere i pugni, maledire questo e quello, eccetera, ora, questa persona, è quella che sabato pomeriggio è partita con il camper, ha pagato l’autostrada, ha speso per il carburante, ha usurato il mezzo, ha comunque anche solo potenzialmente rischiato multe, danni, indicenti o comunque di rompere qualcosa, tutto questo per passare una giornata (scarsa) e una notte, in un parcheggio per camper, al mare, a 900 metri in linea d’aria dal nostro appartamento.

autostrada, usura del mezzo, carburante, rischio danni, per andare a dormire a 900 metri da un appartamento accessoriato di tutto che di fatto, adesso, ha perso pure un giorno di ammortamento visto che nessuno lo ha usato.

in più il camper è ovviamente stato prelevato dal deposito, portato a casa nostra, ricaricato (spese elettriche), portato a casa sua e ora dovrà essere riportato a casa nostra, controllato e quindi riportato al deposito, con una persona che andrà avanti indietro da casa nostra al deposito e viceversa, poi a casa sua e ritorno, poi nuovamente da casa sua a casa nostra e poi da casa nostra al deposito.

ecco, questa è la persona che non solo “ha finito la terapia con successo” ma è quello che, portando negatività ovunque a ogni livello, insiste col volermi fare intraprendere un percorso terapeutico.

quella che “ha finito” e “adesso sta bene”.

chiudo gli occhi, sospiro, li riapro.

ok.

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