Che il ciel ti aiuta

“aiutati che il ciel ti aiuta”, dice il proverbio.

negli ultimi 7 anni ho giocato al superenalotto diverse volta, tante, tantissime e non ho mai vinto nulla che superasse i 5 euro.

si prega, si spera, si guarda il cielo e si recita il suddetto proverbio, perchè se a darsi una possibilità è l’unica cosa che io posso fare (giocare la schedina) dall’altra deve essere dio a metterci la manina e farmi passare, in questo caso, una bella vincite di oltre 200 milioni di euro.

io mi aiuto, ma se il cielo non mi aiuta cosa faccio? bestemmio?

ma che presa per il culo è mai questa?

Ed è subito noia

terza settimana di lavoro, la prima, in realtà, dato che la prima ero a casa in malattia e la seconda non ho fatto praticamente nulla grazie alla meravigliosa assenza dell’allocco di guardia.

questa quindi pur essendo la terza di fatto è altrettanto di fatto la prima, col pirlotto in sede che già ha passato la mattinata a parlare dei cavoli suoi a voce alta o portando avanti progetti lavorativi che però allunga come il brodo (disturbando tutti) perchè alla fine l’obiettivo principale è “tirare sera”.

e di mio posso solo dire che mancano 45 minuti alla pausa pranzo e che se avessi potuto avrei preferito passare la mattinata ad aggiornare “le cronache del mare” piuttosto che non fare nulla di nulla di nulla del nulla.

di nulla.

che palle, cazzo.

A presto (?)

fine di un nuovo weekend al mare, uno dei pochi di settembre, uno degli ultimi. altri due e poi sarà praticamente la fine, più o meno definitiva, prima del successivo che anticiperà la chiusura definitiva per l’inverno.

ieri (sabato) è stato l’ultimo giorno di SEBA, almeno l’ultimo dove ci sarò io, a parte i tre giorni della prossima settimana. oggi invece è stato l’ultimo di DOM, l’ultimo ufficiale sarà giovedì, ma io non ci sarò comunque e quindi è finita così.

uno dopo l’altro sono andati: è andato EMI, è andato GIO, è andato SEBA, è andato DOM. non resterà che il nulla, formato da vecchiotti in canottiera rossa che borbotteranno stronzate via radio parlando del nulla tra loro.

e per tutti gli altri “ci vedremo il prossimo anno”, sempre che qualcuno torni.

che triste quando le cose finiscono così.

Dei weekend alle porte

meteo incerto, sole, pioggia, poi sole, poi ancora pioggia, poi tutto sole e poca pioggia, poi ancora diverso.

weekend alle porte e un programma ancora completamente incerto. niente camper perchè LA PRINCIPESSA ha cambiato turno e quindi lo prende lei. si accomodi, anche se sarebbe stato bello poterlo usare dopo due mesi di fermo causa impossibilità di trovare un posto libero in campeggio.

vorrei tornare da ikea a prendere altra roba: i fogli per proteggere i ripiani della cucina del camper, le borse porta pranzo per la spiaggia (ovviamente ora che le voglio sono esaurite e fuori produzione) e le alzatine per gli scaffali, che ho visto da sempre ma non ho mai comprato.

e vorrei qualcosa di nuovo, tipo nuove candele profumate o una nuova coperta per il divano e devo vedere se i gancetti per le tende su binario sono compatibili coi binati della casa al mare. porterò un campione in negozio e farò un confronto. curiosamente l’ultima volta il commesso ha detto che non hanno nulla di simile in negozio, poi tornato a casa ho trovato quello che cercavo. vabbè. fanculo.

il vaso dopo un anno non è ancora arrivato e adesso vorrei una nuova cassa per la musica (esaurita), la batteria per la cassa che ho preso un mese fa (esaurita), dei quadretti di copertura per le casse con le opere d’arte famose (esauriti) e dei cavi per il cellulare (esauriti).

e stavo anche valutando di cambiare ikea e andare a quello in culo al mondo che se non altro, a parte fare un giro un po’ diverso dal solito, pare abbia parte delle cose che il solito negozio “vicino” casa non ha da una vita.

bho.

Back to reality

IL PELOSO è uscito dal covid e ha proposto pub o mc donals per questa sera. ho rifiutato.

siamo sempre alle solite, poi, la storia è quella di ogni anno: passo l’inverno frequentando pochissima gente, a volte annoiandomi, poi arriva l’estate e sono in mezzo a gente divertente e allegra 24 ore al giorno, per 15-20 giorni di fila.

poi finisce tutti, torniamo tutti a casa, “arrivederci, al prossimo anno!” e mi ritrovo da solo, nuovamente, ma con addosso ancora le risate, i sorrisi e il divertimento che sono di fatto imparagonabili a quello che trovo varcando la porta di casa o appena fuori da questa.

e quindi no, non vengo al pub questa sera, perchè non ho voglia e non sono ancora pronto a realizzare che il divertimento è archiviato e che devo attendere 11 mesi ancora per poter andare a divertirmi come invece tutto il mondo normalmente e facilmente, fa.

ogni anno mi prendo un periodo di cuscinetto tra la vita e la noia, tra la vita di sole, spiaggia, mare e amici e la noia di ufficio, urla in casa e uscite coi quattro gatti di sempre per fare le solite cose, nei soliti posti, parlando degli stessi argomenti, in un infinito loop di noia e puzza di roba stantia.

c’è altro la fuori.

solo non so come arrivarci.