Di meteo e addii

16°C, pioggia e freddino.

la settimana scorsa, al mare, 27°C alle 01:00 di notte. e ho detto tutto.

al mare negli ultimi giorni il tempo è di merda: coperto, pioggia, nuvole. e immagino anche freddo.

oggi è l’ultimo giorno di lavoro di FOLLETTO che domani partirà per la thailandia con la cornutissima fidanzata.

fine della stagione e fine della carriera di bagnino. dopo GIO anche lui se ne va per sempre (dalla spiaggia).

ci siamo salutati sabato scorso davanti alla vecchia caldaia in mattoni, lui in bici, io a piedi, lui con addosso una maglietta bianca, mentre di schiena di allontana verso l’uscita assieme a una collega e io prendo la direzione opposta verso i bagni nr 5.

e questo weekend, se andrò al mare, sarà il definitivo saluto anche a EMI e SEBA.

e si chiuderà così una bellissima epoca.

prepariamo le lacrime e i nodi alla gola.

Al mare eri così?

sveglia, mal di testa, temperatura esterna 16°C, occhi che si chiudono e LEI in cucina che fa domande di prima mattina.

“le cuffie della tv ti isolano” e “sono preoccupata perchè vivi nel tuo mondo, con le tue idee”. poi la chiccha: “ma anche al mare eri così?”.

venerdì scorso, spiaggia, piena notte. io e SARA davanti al cancello, lato spiaggia, col sicurino che passava ogni tre secondo a controllare dei tedeschi che cantavano sottovoce canzoni tedesche in spiaggia, assicurandosi che non disturbino i campeggiatori. lei mi parla di SAM, suo ex, che l’ha mollata chiedendole una pausa, dovendo poi ritrovarsi lei stessa a chiudere la storia in faccia a una persona che confonde la parola “pausa” con la parola “fine”.

e io lì, ad ascoltare, finendo col fare un semplice discorso: “io a casa non ho nessuno, non posso dire di avere amici e posso dire “amici” solo qui al mare, in campeggio, dove ho una media di 50-60 persone a stagione intorno. a casa non ho nessuno. ma va bene così, alla fine, perchè nella mia vita ho imparato a mie spese a cercare, chiedere, pretendere qualità. oppure: solitudine. che senso ha, altrimenti, tenere a libro paga cani e porci? cosa ci guadagno? a che pro, insomma?”.

torniamo a questa mattina quando, svegliandomi, pensavo fosse giovedì. e invece è mercoledì e siamo solo al secondo giorno di lavoro di una settimana lavorativa già azzoppata del lunedì (ancora di vacanza). è corta ma è infinita ed è partita lentissima.

già dal primo giorno dopo 3 settimane di mare e divertimento è tornato il mal di testa del mattino, la stordità, la stanchezza, la voglia di non fare nulla di nulla. e torna la tv e le relative cuffie, perchè non sento bene e le cuffie servono a sentire meglio e coprire il caos circostanze di gente che parla, grida, mette al massimo l’altra tv e parla di cazzate al telefono per ore.

poi si, sono nel mio mondo: per forza, ci vivo! voglio restare sempre tranquillo, non voglio caos, rumore, parole inutili, cadere nei loop mentali di gente che non avendo un cazzo da fare mattina e sera scatena polemiche fondate sulla polvere.

“al mare eri così?”.

no, al mare io non sono io. al mare sono divertente e mi diverto, parlo con decine di persone al giorno, non esiste internet, cuffie e tv, non esistono stronzate, polemiche, drammi; si sono solo sorrisi e allegria nel 99% del tempo. sempre, ovunque. non c’è la sveglia ce ti spacca il cranio al mattino e dormire anche solo 5 ore a notte non è un problema: mi diverto e la stanchezza non esiste.

a casa è tutto il contrario, alla fine, come è giusto che sia. altrimenti la vacanza a cosa serve se non appunto ad essere l’occasione per fare una vita che altrimenti non sarebbe possibile vivere?

“il mio mondo” va bene, me lo sono cercato, creato e voluto. le cuffie, il piano di sotto, la stanza chiusa dove nessuno entra, il non parlare che evita appunto di finire sicuramente a parlare di stronzate. e io non voglio stronzate nella mia vita.

poi è ironico che ad accusarmi di “vivere nel mio mondo” sia la stessa persona che di punto in bianco, tanto per citare una cosa sulle mille fatte, mi abbia informato dell’acquisto di un camper il giorno prima della sua consegna e che sia sia fatta salire i lucciconi agli occhi quando la nave da crociera è partita senza di me dopo che per settimane ha ordito per partire in solitaria lasciandomi a casa da solo, il tutto senza ovviamente neanche mai avvisare o farne il benchè minimo accenno.

“perchè tu non ci sei mai e hai sempre le cuffie addosso!”

eppure, cuffie o meno, le stronzate mi arrivano tutte. perchè non arrivano anche i contenuti di qualità?

è colpa delle cuffie?

Del concetto di intelligenza

CHERUBINO è al comando dell’ufficio da gennaio e ad oggi deve ancora capitare un solo episodio dove mi sia dovuto lamentare di lui in qualche modo. a differenza del precedente figlio di puttana che grazie a dio ci ha mollati a dicembre dopo 13 anni di purgatorio.

di certo questa mattina però non ha dimostrato grande intelligenza.

cosa ha fatto? semplice. anzi, semplicemente, inutilmente, contorto, oltre che inutile e faticosamente assurdo.

ha svuotato il ripiano delle riviste e ha messo le riviste sullo scaffale del materiale per la fotocopiatrice (carta, toner, cartoncini e altro) per poi mettere tutta la roba della fotocopiatrice a terra e finire a chiedere al sottoscritto dove poterla stoccare adesso, visto che l’armadio che lui credeva i grandi capi ordinassero in effetti non solo non è arrivato, ma neanche forse sarà mai ordinato.

grazie a dio IL LECCHINO si è messo in mezzo e io mi sono sfilato da quella situazione avvilente e potenzialmente letale per il mio povero sistema nervoso ancora fragile nonostante le 3 settimane di mare, pace, divertimento e silenzio.

ho evitato ed eviterò di capire come sia possibile smontare mezzo ufficio senza avere i nuovi spazi pronti e montati perchè la trovo una cosa talmente da coglioni che non trovo altro modo per dirlo.

ha mandato a puttane del materiale che serve praticamente ogni giorno per fare spazio a riviste che da anni, decenni, nessuno si caga. motivazione? “l’azienda investe tanti soldi in riviste e pubblicità e mi pareva bello metterle in bella vista perchè chi passa le possa consultare”.

consultare… cosa? e chi sono “chi passa”? e soprattutto: chi dovrebbe passare dietro a una scrivania a ridosso del muro a parte la donna delle pulizie?

insomma: non ha ancora rotto i coglioni per qualcosa ma pure questo tanto sveglio non è.

cazzo.

ma cosa ho fatto di male?

E’ andato

due anni fa, oggi, intorno alle 22.00, in auto, guidavo verso il mare.

il buio, il weekend al mare appena finito.

un messaggio.

“è andato”.

due anni fa.

ti voglio bene, tanto, tantissimo.

vi penso sempre.

vi amo davvero.