Dei conti alla rovescia

un classico: le ultime settimane di lavoro prima delle ferie sarebbe meglio passarle a casa, in ferie. semplicemente. lavori del cazzo, noia, perdite di tempo, gente che rompe su stupidaggini perchè non sa come arrivare a sera. meglio chiudere tutto e restare a casa sul divano a guardare la tv.

acqua pronta, bibite pronte, brioches pronte. mancano i succhi di frutta e la parte “cibi e bevande” in vista delle ferie è pronta.

il campeggio è garantito dal 5 al 12 agosto, poi non so dove potrò farmi ospitare virtualmente in piazzola visto che nessuno pare ci sarà o avrà posto per me. nel dubbio ho già stampato i foglietti, ordinati e ritagliati, pronti per farmi risparmiare 7 euro al giorno. l’unico problema è il dover andare avanti e indietro davanti a tutti e dover sempre scroccare il pass a chiunque capiti a tiro, a meno di trovarne uno perso in giro, sperando funzioni e sperando resti attivo per l’intera vacanza. d’altra parte se neanche pagando si riesce ad entrare farlo gratis diventa un obbligo, no?

tre settimane di ferie in tutto, due al mare, l’altra non so.

venerdì sera supermercato, poi ikea (forse) quindi mare.

la vacanza ha inizio.

mai ferie furono meno pensate di quest’anno.

Di bancali e bestemmie

i famosi bancali sono ancora appoggiati al muro esterno di casa, sotto la tettoia, al riparo dalla pioggia ma non da sporco e umidità che ovviamente, accumulandosi, rischiano di sporcare il muro.

fatta presente la questione la risposta di LEI è stata di “pensare agli affari miei, ai miei affari di armadi piedi di roba che costa smaltire”.

ok.

i bancali sono stati richiesti da LA PRINCIPESSA per, immagino, creare una sorta di salottino estero, segandoli e sbancandoli. questa cosa ha subito messo in modo la truppa che hanno prontamente recuperato tre bancali, trovati e stivati nel nostro deposito attrezzi (e occupando ovviamente parecchio spazio).

da quel giorno sono passati circa 10 anni (dieci anni!) e ogni qualvolta ho accennato alla questione sono stato assalito e sbeffeggiato fino alla “litigata” che lei (LA PRINCIPESSA) ha iniziato mesi fa perchè stizzita dalla mia insistenza nel volermi liberare di robaccia SUA stoccata da 10 anni a casa MIA.

ne segue il blocco del contatto (mio) su whatsapp e relativa lamentela (sua) perchè ovviamente non ha potuto più ricevere i miei auguri di compleanno. capita. io glielo ho comunque fatti, fatti e mai ricevuti, ovviamente. pace e amen.

mesi fa (ripeto MESI fa) ho pulito lo stanzino e, rassegnato a dovermi tenere tutto per l’eternità, ho trasformato i bancali in uno scaffale: due come gambe e uno come ripiano, mettendo ordine al “caos da menefreghismo” generato da anni di incuria generale (da parte di tutti, me in primis).

due settimane dopo il mio riordino LA PRINCIPESSA torna alla carica: vuole subito i bancali, passa a prenderli a breve.

LEI subito in prima linea a scocciare le palle al sottoscritto per “liberare i bancali così LA PRINCIPESSA li passa a prendere la prossima settimana, giovedì!”.

ok. corri a smontare tutto e tutto viene lasciato a terra (col cazzo che torno a riordinare tutto per le seconda volta nel giro di 14 giorni!). giorni dopo mister divano porta a casa altri tre bancali e ricrea la mia struttura.

ora. di “giovedì” ne sono passati almeno sei e i bancali sono fuori casa, appoggiati al muro, in attesa che LA PRINCIPESSA li passi a prendere, santità che però pare abbia già trovato altri bancali e quindi adesso, dopo 10 anni, di questi tre cosa ne facciamo?

10 anni.

[inserire bestemmia qui]

Del male che manca

il figlio di troia de IL POPPANTE ha mollato l’azienda a fine anno scorso, lasciando in eredità trono e potere a CHERUBINO, 30 anni, zero competenza di marketing e uso pc ma grande lavoratore e organizzatore. pacifico, sereno, sorridente, educatissimo.

insomma, ci abbiamo guadagnato senza alcun dubbio dal cambio di governo.

siamo ad agosto e da quando non c’è più lui, da gennaio appunto, la pace è regnata sovrana. in otto mesi non è mai volata una mosca, non c’è mai stata una sola lamentela, nessuna predica, nessun puntiglio, niente di niente di niente di niente di niente.

di niente.

zero, nulla, nada de nada.

scrivo e ripenso a questi ultimi 8 mesi e cerco di sforzarmi di ricordarmi un fastidio, una rogna, un cazzo in culo, qualunque cosa possa avermi dato fastidio in termini di importanza medio-alta. nulla. non mi viene in mente nulla.

a maggior riprova che i 10+ anni passati con quel coglione testa di cazzo bastardo porco figlio di puttana infame sono stati completamente inutili al 100%.

inutili le prediche, le ripicche, i fastidi, i progetti, i lavori, le idee, le imposizioni, le lamentele. tutto. tutto è servito a niente.

spero muoia presto e malissimo, bastardo infame.

Friend’s world

c’erano una volta “i ragazzetti del mare”. c’erano una volta gli under 18, l’innocenza, l’ignoranza.

poi il tempo passa e anche loro come chiunque altro al mondo sono stati travolti e stravolti dagli eventi, grandi o piccoli che siano.

il primo a mollare è stato NICO (e di conseguenza BEA). correva l’anno 2018. quell’estate, senza motivo (?), si sono isolati, presentandosi al pub in orari diversi dagli altri e isolandosi in altri tavoli, in abiti da montagna, improponibili. anche lei, un tempo curatissima, si presentava trasandata.

l’anno successivo entrambi sono scomparsi. prevedibile, ovviamente, dato l’andazzo. ad oggi lui di presenta in giornata, 2-3 volte a stagione e passa il tempo a dormire o a bere al bar. a 20 anni ha già avuto problemi cardiaci. strano. lei si presenta a velocità bradipo, moscia, simpatica come sempre ma siamo al limite de “parlo col morto”.

poi.

SIMO è sempre più il leader del gruppo, con LOLLO e LUKE seguaci consenzienti: lui dice e propone, gli altri dietro come cagnolini, con lui però a fare da capo senza neanche rendersi conto del ruolo che gli altri hanno tacitamente concesso di avere. vabbè.

GRE gira sempre in ordine e tirata, dalla spiaggia al pub, da mattina a sera, mai una penna fuori posto. gira a velocità bradipo e corre dietro alle volontà del gruppo, lei con LUKE, LUKE con SIMO e gli altri. a grappolo, come l’uva, singoli frutti tutti appesi al singolo raspo (SIMO).

FEDE, il fratello, 18 anni freschi freschi, in testa solo il sesso, scopare, figa, palestra. 18 anni in corpo, 15 di testa. non esce da settimane dalla tenda, sempre con mamma e papà, giocare a carte, giocare a bocce, prendere il sole. dice che viene e non viene, arrivo ma non arriva mai, dopo vengo ma “dopo” significa 10 giorni di attesa. mi domando cosa venga a fare allora in campeggio.

chi resta? LOLLO, che rincorre SIMO, personalità zero, autonomia non pervenuta. e poi LUKE, quello sempre sorridente, quello che ha un bel cervello ma in vacanza è “mode off” o semplicemente gli sta bene essere trascinato e avallare idee e pensieri altri.

poi ci sono MICH e SARA, che quest’anno arrivano tardissimo (12 agosto) e non sono mai venuti neanche un giorno ne a giugno ne a luglio. lei abbastanza attiva, lui solo dieta e palestra da oltre un anno, i risultati non sono evidentissimi ma vedremo la forma di quest’anno.

anche loro abbastanza distaccati dopo che il loro leader (NICO) si è dato alla macchina (o meglio, all’alcol 24/7). lui quindi si incolla a GRE e si imbucano nei vicoli bui a fumare sigarette, con lei guardinga che non vuole essere vista dai genitori e neanche dagli altri amici, per non rovinarsi l’immagine di ragazza per bene. e si sa, se fumi non sei per bene.

GOSSIP, l’unico fortunato a poter fare ogni anno 2 mesi e mezzo di campeggio quest’anno ha trovato un lavoretto presso uno dei ristornati interni e quindi non lo vediamo mai. compare in spiaggia nel pomeriggio, per un paio d’ore, dove o chiacchiera o dorme e poi torna a spillare birre dietro al bancone per poi, forse, ricomparire la sera dopo le 23.00 a fine turno. e non mancano le volte dove alla nostra compagnia preferisce quella dei colleghi di lavoro, alimentando i malumori degli amici di sempre a riguardo. personalmente vorrei fargli notare che “gli amici sono per sempre, il lavoro da barista no”, ma dopotutto non posso sempre essere il consigliere dell’universo e quindi cavoli suoi: si chiama “fare esperienza”.

il resto del gruppo sono comparse con personalità diverse, tutte simpatiche e più o meno divertenti, con LEO sempre più calmo e sempre più grasso e sempre più tatuato e i FRATELLI BORGA con quello tonto, sempre simpatico, e l’altro sempre più gonfio di boria, che tra un po’ esplode.

arrivano tutti a metà luglio, si salutano, si guardano, commentano i fisici: il petto, l’addome, la schiena, i bicipiti. mi alleno, non alleno, la dieta, sono in cut, sono in bulk, ho fatto, ho cambiato, ora faccio, vorrei provare. palpatine l’un l’altro per verificare volumi e consistenze della muscolatura, giudizi, commenti.

della serie: speriamo di passare l’esame fisico degli amici. o no?

vabbè.

nel mezzo io, con la mia pancetta e il mio imperfetto aspetto che cerco di mantenere senza la volontà di fare il minimo sforzo, lì, in campo da gioco, in un momento di pausa, osservo il mare, il cielo, le nuvole rosa della sera e penso a quanto alla fine sia grato di tutto, della vita, della salute, di questi amici o presunti tali, del fatto si avere al momento trovato un rassegnato sereno equilibrio che mi permette di andare avanti velocemente giorno dopo giorno senza alcun peso apparente sulle spalle.

quanto durerà tutto questo?

osservo il mare, il cielo, le nuvole e penso: “chissà quanta gente ora vorrebbe essere qui al posto mio, ora, davanti a questa meraviglia”.

non ho più 20 anni, ma forse è meglio così.

e sorrido.

Cose a caso

dunque:

  • la sveglia non ha suonato e mi sono svegliato da solo per puro caso, stordito al massimo, cercando di capire che ore fossero e perchè non avesse ancora suonato nulla fino a quel momento. dovevo alzarmi alle 7.10, erano le 7.30. non scrivo della velocità che ho tenuto in strada per arrivare puntuale in ufficio.
  • la truppa tornerà stasera dal mare e sospetto non abbiano trovato tutto questo bel tempo, ma tant’è, basta non restare a casa a pulire e la gioia è comunque immensa.
  • guardo le storie di instagram degli amici in campeggio, dei festini al molo a bere con musica e chiacchiere. beati loro che possono restare lì 24/7 e non devono andare su e giù e hanno tutte le comodità del mondo (pagate da mamma e papà).
  • l’estratto conto della banca questo mese è illuminate circa i consumi di carburante, avendo praticamente sempre pagato con la carta adesso ho la visione perfetta, nero su bianco, del salasso mensile alla pompa. d’altra parte allungare la strada da/per l’ufficio ogni giorno, per quattro volte, ha un costo, così come non ha però prezzo l’evitare le mamme troie col suv in centro e cellulare in mano, gli africani che tagliano la strada in monopattino elettrico, i  figli di puttana che inchiodano per far passare i pedoni, i pedoni che si buttano senza guardare e via discorrendo. però costa, e non poco!
  • ho sonno, fuori piove (circa) e io vorrei solo poter tornare a letto, chiudere gli occhi a tempo indeterminato e poi infilarmi sul divano a guardare la tv.