Foglietti

arrivo, mi fermo, cerco il foglietto giusto nel portafoglio, lo trovo.

7 euro risparmiati, penso. per tre volte, sono 21.

21 euro risparmiati evitando di dover pagare il nulla, pagare da oggi quello che da sempre era gratuito. perchè c’è gente che deve fare cassa e, a un certo punto, bisogno dire semplicemente “no” e optare per il risparmio, fossero anche 10 cent.

hai voluto tutto, hai voluto troppo e ora non avrei nulla.

funziona così.

la vita e i foglietti, quelli nel mio portafoglio, quello strappatomi di mano dalla bionda occhialuta qualche anno fa, per ficcare il caso sulla lista e vedere, controllare, verificare. e poi lo stress e l’ansia nelle settimane (mesi!) successive, perchè sai sempre come inizia e non sai mai se, quando e come finisce.

poi è finita e buona pace a tutti, specie per il sottoscritto, ma tant’è: una vita coi foglietti in mano.

e i soldi in tasca, aggiungo.

Ora

ho sonno, sonno profondo, vorrei andare a casa, anzi, avrei voluto restarci, a letto, con la finestra un po’ aperta per far entrare l’arietta fresca. e dormire, dormire, dormire.

la truppa è al mare, volata ieri sera e in rientro questa sera, col sottoscritto a cena da asporto (pizza) e quasi morto di sonno sul divano.

e l’afa non aiuta.

i bancali sono appoggiati al muro da due settimane e altri 3 sono stati presi da non so dove e rimessi a supporto di tutta la roba che avevo lasciato a terra sparsa ovunque.

la seconda rata di diserbante è stata messa giorni fa a distanza di un mese dalla prima, quindi prima avevamo metà secco e metà erbaccia e ora metà erbaccia (nel frattempo ricresciuta) e metà secco.

la casa è abbandonata a se stessa forse più di prima dell’intervento al piede di LEI di gennaio (!!!) e io onestamente non ho la forza fisica e mentale di stare dietro a tutto, quindi ho mollato e vada come vada. i miracoli non li posso fare.

bagnini e amici inizieranno ad arrivare questo fine settimana che segnerà anche l’arrivo del mese di luglio che a sua volta inizierà -purtroppo- il conto alla rovescia della fine dell’estate, dato che dopo luglio arriverà agosto che come sempre volerà via e poi sarà settembre, nuovi adii, giornate brevissime, chiusura e immenso inverno.

mi rendo conto di aver bisogno di ferie a tempo indeterminato.

Estate, amici

L’AMICO DEL CAMPEGGIO non è riuscito neanche questo fine settimana a essere presente. ma guarda caso.

10 weekend persi, 3 dei quali con possibilità dai fare lunghi ponti. non ha mai avuto modo di venire, ogni volta una scusa.

la verità, che dico da almeno 3 anni, è che la passione per mare e campeggio è venuta a mancare. adesso si sta a casa a lavorare, si fanno i video (per lavoro), c’è il sup, il surf, il lago, il mare (su spiaggia libera o in centro, non del campeggio), varie ed eventuali.

gli ultimi anni si viene in campeggio per sparire giorni interi, non si gioca a pallavolo a meno che non sia strettamente necessario, si cena tardi, ci si lava tardissimo, si esce ancora dopo e poi dopo pranzo bisogna fare il riposino altrimenti “non arrivo a sera” (cit.).

poi parla di “spaccare il mondo” di “fare festa”, di fare, andare, provare, organizzare. e poi non fa nulla, una cosa su dieci. poi “la faremo l’anno prossimo” ma non è che l’età sia comunque troppo dalla nostra parte e considerando che alla sua già parla di pisolini pomeridiano direi che lui alla frutta è già arrivato.

comunque è saltato anche l’ultimo weekend, ormai neanche chiedo più, tanto è quasi meglio non si presentino visto che scopo non c’è. dormono, mangiano e bevono. o fumano. che me ne faccio? per fare tavolo la sera, due ore? anche si, ok, ma anche no. e pure questo è ok.

NICO è in campeggio oggi, di lunedì, poi rientra e poi torna mercoledì, fino a venerdì. poi quando io arrivo lui va via. e cosa fanno al mare? bar, bar, bar, bar.

gli altri arrivano in agosto e, under 20, squadrano e giudicano chi, con due anni meno di loro, semplicemente si gode la vita, il mare e il divertimento. si cena all’ora dei vecchi, al pomeriggio si resta in tenda col tablet, intanto l’estate e la vita passa e vola via e tu cosa hai fatto? “ho visto una serie tv”.

vai a fare in culo, allora.

gli ultimi anni ho allentato i rapporti: voglio bene a tutti, ho piacere del tempo insieme, ma io sono io e tu sei tu, se vieni e fai cose condivisibili, ok, altrimenti ci si vede più tardi o, anche, non ci si vede più.

ad ogni modo io resto nel mio: mare, sole, musica, spiaggia, campeggio, passeggiate, pizze viste mare, gelato, bibita fredda, chiacchiere con chiunque voglia chiacchierare.

il resto viene poi da sè.

senza tablet, pisolini e altre cose da giovani vecchi bacucchi.

estate.

Le cronache del mare 2023 – Capitolo 22-24

arrivo in serata dopo il solito giro ad ikea, due chiacchiere al bar, una bella passeggiata. arrivato in campeggio mi sono accorto che avevo dimenticato le cuffie e quindi ne ho preso un paio all’edicola. e poi a casa, con aria condizionata e notte sul divano.

poi sveglia, zaino, macchina, con 7 euro risparmiati grazie al foglio portato da casa, più altri 23 di ingresso restando in spiaggia e limitando gli accessi solo per andare in bagno e fare la doccia.

sabato giornata un po’ moscia perchè in spiaggia c’era solo MATTEO e ho conosciuto MARCO (quello che parla solo di dolci), chiacchiere con la tipa del carretto, nessuno a giocare a pallavolo per tutto il giorno.

pranzo al bar della spiaggia con la cameriera di sempre che non ha risparmiato il suo “la solita pizza” neanche quest’anno. e vabbè, che ci posso fare?

pomeriggio ancora chiacchiere, finalmente qualche partita a beachvolley, poi doccia, ho riportato la roba in macchina e quindi passeggiata, parco attività con relax sul cerchione di ferro, quindi pub dove sono rimasto a chiacchierare col barista e il suo aiutante e il cameriere fuori servizio del ristorante.

uscita verso mezzanotte dal cancello dell’altro locale, spiaggia, parcheggio, auto, casa.

la mattina dopo sveglia alle 8 per precipitarmi al parcheggio ed evitare la ressa dei morti di mare della domenica. altro foglio e altro ingresso e altri 30 euro risparmiati.

la giornata è passata con AXEL che mi ha parlato praticamente zero e per lo più con MEL e il tipo dei dolci e un po’ con MATTEO e la tipa del carretto. e ho conosciuto il nuovo responsabile che per una volta nella vita sembra una persona normale e sana di mente (!!!).

e c’è stata la guerra tra bagnina e non cliente del campeggio che voleva invadere la zona privata.

a metà pomeriggio finalmente si è potuto giocare a beachvolley e mi sono davvero divertito facendo tantissime partite fino all’ora della doccia e poi alle 21.00 sono ripartito per tornare a casa.

Delle presentazioni che sono sempre un obbligo

il purgatorio è un luogo dove all’infinito sei costretto a ripetere la stessa azione, in sofferenza, inutilmente, poi, perchè alla fine non c’è una fine e tutto riprende.

da noi il purgatorio è l’arrivo di nuovi colleghi, colleghi che poi restano tali per tempi relativamente limitati, perchè poi per “X” motivi cambiano e ci ritroviamo ancora noi, solo noi, sempre più o meno gli stessi di sempre.

lunedì arriveranno due nuove galline, anzi, solo una perchè l’altra, l’architetta che preferisce lavorare come operaia, ha rinunciato.

quindi già siamo avvisati della solita santa messa che avrà luogo da lunedì: seguire una che giustamente non sa fare nulla, spiegare, mostrare, condividere, precisare, insegnare.

e dopo 13 anni la mia voglia credo sia legittimo sia praticamente deceduta da tempo, perchè alla fine quando uno/a nuovo arriva lo metti in scrivania e gli dai il lavoretto da fare. punto. senza troppi salamelecchi di presentazioni, gite, tour, spiegazioni.

poi, con tempo e modo, si farà vedere, capirà, chiederà, imparerà.

che senso ha presentare 50 persone alla volta che tempo un secondo ha già dimenticato volti e nomi? e poi magari lavora con 5 persone su 50 e le altre 45 cazzo gliele presenti a fare? le conoscerà lui/lei in autonomia, al caffè, in pausa, se e quando ci sarà occasione.

invece niente: lunedì santa messa. stronza al mio fianco per ore e tour dei locali e spiegazioni da dare.

onestamente vorrei neanche si presentasse per conoscerla poi se e quando avremo modo di dover collaborare.

che palle cazzo.

che palle.