Degli ospedali

3 gennaio 2020, la parente moriva.

25 agosto 2021, 45 minuti mano nella mano con il vedovo, in ospedale, tra flebo e cannule a cercare di capire le sue parole, i suoi discorsi tra il vino che non può più bere e altre cose.

il tumore alla prostata ha raggiunto la milza. poi c’è tutto il resto di cose che non vanno, più o meno male.

94 anni a dicembre, 93 festeggiati con i nipotini che ora, in massa, lo hanno abbandonato mesi or sono, un po’ per colpa sua, un po’ per tutto un castello di cose che io già sapevo da anni sarebbe crollato prima o poi. battaglie tra parenti, cose dette a terzi, versioni contrastanti, gente che resta in vacanza nonostante la morte sia dietro l’algolo.

gente ingrata, sicuramente, ma non giudico, sono affari loro e soprattutto della loro coscienza che dio solo sa, dopo 94 anni di tutto quello che c’è stato, come fa a farli dormire la notte. evidentemente gli animi sono più leggiadri di quanto immagino. buon per loro alla fine, spero solo poi non debbano avere ripensamenti o rimorsi da sussurrare davanti alla fredda lapide.

comunque, eccoci qua, un anno e mezzo dopo, poco più, nuovamente a parlare di “capolinea”, con funerali quasi da organizzare e tutto il resto che ne consegue.

e io guardo scioccamente avanti, al futuro, all’estate 2022 che tra morti, moribondi, malati e covid, ad oggi tutti seppelliti -o tali a breve- dovrebbe essere l’estate della ripartenza, l’estate dei viaggi, delle vacanze all’estero, delle crociere, della normalità.

LEI racconta a tutti che sono anni che non si muove da casa e io vorrei dirle che a poche ore di macchina ci sarebbe il mare, il campeggio e ci poteva anche essere una roulotte che invece qualcuno ha deciso di vendere perchè “è tempo di viaggiare”.

ad oggi, in tutto, abbiamo perso 5 viaggi, tra problemi reali (pochissimi) e problemi inventati (tutti gli altri) e che quei cinque anni lì nessuno me (ce) li ridarà più indietro.

tempus fugit.

e intanto io sono a metà tra il mare che resta, l’estate che se ne sta andando e l’ennesimo funerale che in meno di due anni sta per tornare terribilmente di moda.

(sospiro).

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