Dei soldi nel cuore

hey, fabbrichette! avete l’ansia di riaprire? avete fretta di tornare alle sveglie che vi spaccano in due il cervello 5 giorni a settimana? avete smania di tornare nel vostri luoghi di lavoro dove non è così scontato essere felici di andarci? non è meglio restare a casa?

no, a quanto pare restare a casa non è bello. è meglio continuare a rompere i coglioni in tutti i canali tv chiedendo a gran voce la riapertura di tutto, la ripresa, il riavvio.

io cambio canale non appena sento queste cose, perchè poi alla fine la mia situazione lavorativa di “scaldasedia spiato” è nota ai lettori di questo blog, così come è chiaramente ovvio che io a casa in quarantena ci sto bene e, anzi, sono letteralmente rinato. neanche ricordo più quanto accaduto fino a
30 giorni fa, zero totale proprio.

ma in tv ci sono gli industriali che fremono per fatturare, che mica gli frega un cazzo del paese alla fine, del paese non fotte un cazzo a nessuno. se togliamo i fatturati vorrei vedere quanti andrebbero in tv a chiedere la riapertura dell’azienda. poi ci sono i fornai, i contadini, tutto il ramo “terra e affini”, che hanno roba che scade o va marcia e allora chiedono di fare presto, perchè non so come si sono convinti che basta riaprire per vedere gente che compra 80 confezione di uova, 50 km di pomodori, 20 mazzi di fiori e quant’altro.

sognate.

godetevi la chiusura, piuttosto, oppure se proprio non vi riesce pensate al mio caloroso augurio: vi auguro di riuscire a far presto a riaprire, riammalarci tutti e poi vediamo quanti pomodorini vendete nei prossimi 3 mesi di quarantena totale forzata. vediamo come schizzano i fatturati industriali con linee ferme e computer spenti.

che poi magari ci sono certi spioni che a casa si staranno strappando i capelli per l’impossibilità di dar fastidio ai sottoposti.

come godo!!!

auguri aziendine, baci baci!

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