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Come fai ad essere così simpatico?

“come fai ad essere così simpatico?”

la pallavolista minorenne, ieri sera, a fine partita, a fianco dell’amico appena maggiorenne con la bocca dolorante dalle risate.

“hai fatto un corso?”

sorrido.

e poi di colpo torno all’estate 2017 quando “i ragazzetti” non parlavano di patente e università, ma c’erano solo sincere risate in campo, le cazzate sparate a nastro, i miei “up!” a pallavolo e l’indimenticato “cane col cilindro” che passava sul muretto della spiaggia.

e bastava poco per ridere, tanto e di gusto, lasciandosi semplicemente coinvolgere dalla leggerezza del momento, con velate volgarità, doppi sensi e insulti gratuiti che diventavo innocenti momenti di ilarità. semplici, facili, ridicolmente banali, ma tanto bastava per strappare una risata soprattutto perchè ci si ritrovava a ridere di cose che magari neanche facevano ridere, ma erano comiche, tantissimo, per chi le viveva o, sul momento, ne era partecipe.

ora “i ragazzetti” parlano di patenti ed esami, c’è la palestra, i kg da sollevare, il tricipite e il bicipite, c’è la felpa da scegliere per la sera, presentarsi ovunque sempre in ordine, le apparenze e via dicendo.

che fatica restare al mondo.

invece sabato e domenica, con gli under 18, è stato tutto più facile, più semplice, più autentico. bastava un gioco di parole, una frase, un insulto fantasioso, la minaccia di cose surreali per scatenare ilarità e far stirare i muscoli della bocca fino a sentire male.

lo so, lo so bene io cosa sono quelle risate lì, l’effetto sulla bocca che inizia a fare male e dello stomaco che sembra preso a pugni e non si riesce a fermare e si vorrebbe tutto finisse ma al tempo stesso anche no.

“hai fatto un corso? come fai ad essere così simpatico?”

si, forse sono simpatico… forse brillante?

ma siete voi che volete permettermi di esserlo.

godetevi la magia della vostra età.

tutto il resto poi sarà solo apparenza.

Le cronache del mare 2023 – Capitolo 25-26

arrivo sabato pomeriggio ore 18, al bosco, cielo cupo, niente sole, quattro chiacchiere con MEL e MATTEO, manca AXEL (che scoprirò il giorno dopo essere stato trasferito all’altra spiaggia e quindi addio).

breve partita a pallavolo con una banda di minorenni, a ridere come cretini, poi doccia e poi, a capelli perfetti, uscire sotto la pioggia senza ombrello per raggiungere l’auto e tornare dentro, con l’ombrello, a passeggiare in cerca di cibo.

alla fine una porzione di patate mezze fredde mangiate in piedi nell’umida spiaggia circondato da zanzare, poi, la sera, solito pub dove ho trovato PARI, ASIA e ANDREA (fratello), BORGA e SAMU. due parole due, poi sono rimasto a guardare i minorenni giocare a biliardo, prima, e poi a vedere gli altri a fare lo stesso gioco con quattro chiacchiere con ASIA.

a mezzanotte saluto, salto oltre il cancello (e altri euro risparmiati), bosco, auto, città, appartamento, notte sul divano, aria condizionata, sveglia alle 8, appartamento da sistemare e chiudere, ancora bosco, parcheggio (mezzo vuoto per fortuna) e spiaggia.

giro un po’ in attesa dei bagnini, poi rivedo MEL, vado da MATTEO, parlo con FOLLETTO, ritrovo MARTI in piscina e poi alle 11 riecco GIO, che non vedevo da agosto scorso e che mi racconta di lui e la sua ex che a neanche due mesi dall’addio “definitivo” di settembre sono tornati insieme e tutto va bene da nove mesi a questa parte.

passo la giornata in spiaggia, chiacchiere con la tipa del carretto, poi mi piazzo al campo di pallavolo, arrivano minorenni e non, poi la mummia, un po’ di partite, chiacchiere con FOLLETTO, poi altre partite e il pomeriggio vola.

verso le 20.00 doccia, poi svicolo da un cancello trovato aperto grazie a uno dei tanti crucchi in vacanza, bosco, auto e via.

un bellissimo ma brevissimo (causa maltempo) weekend!