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da ikea con passeggino, rinnovando dopo anni la tradizionale tappa al suddetto negozio con I TONTI. è andato tutto bene, nulla da segnalare.

tornato a casa alle 18.30 ho chiamato la pizzeria da asporto, una non risponde, l’altra, quella dei dementi, ha tenuto alta la bandiera della loro reputazione.

“ordinando la pizza ora [ore 18.30] quando potete consegnarla?”

“eh, dipende dal piano delle consegne…”

tre secondi di silenzio (mio) e riaggancio senza aggiungere altro. voglio dire: siamo a capodanno, ti ho fatto una domanda precisa e mi rispondi che “devi vedere il piano delle consegne”. non è un mio problema il piano, lo devi fare tu, precisamente e darmi un orario, anche indicativo. a che ora arriva la pizza? 20 minuti? 1 ora? 3?

crepa male.

ore 19.43 sono davanti al pc a scrivere questo post con pizza surgelata già mangiata. il cenone di capodanno me lo sono levato di torno come sempre e alle 21.30 circa andrò a casa de LA FATTRICE, anche se in tutta onestà sono un po’ stanco e avrei preferito restare a casa a guardare film a raffica fino alle 3 di notte.

che dopo la crisi di ieri sera sono abbastanza sotto al treno.

buon anno a tutti.

Le tradizioni

domani finirà l’anno e domani pomeriggio sarò da ikea con I TONTI, prima uscita di gruppo dal… 2019?

zero voglia di andare con loro così come questa sera zero voglia di vedere SOPRAMMOBILE e relative chiacchiere del nulla dove sarei dovuto essere sempre solo e soltanto io a tenere le redini della conversazione.

vorrei nuovi amici, nuovi locali, nuovi interessi, tanto che questa sera ho provato ad entrare in un paio di chat pubbliche ma ne sono scappato alla velocità della luce. è tutto cambiato rispetto a decenni fa, quando tra forum e chat private si potevano davvero conoscere persone per scambiare quattro chiacchiere in leggerezza.

mi sono rotto di tutto.

qualcosa deve cambiare.

Se questa è la vita

chiudiamo l’anno in bellezza con una maratona (a tema) di film e serie tv che mi hanno appassionato non poco e che mi hanno fatto riflettere nelle ultime 48 ore a tante cose della mia vita che ora mi rendo conto di voler totalmente cambiare, spinto dalla visione di momenti di quotidianità, anche adolescenziale. una vita semplice che sembra irraggiungibile.

la visione continua poi online con youtube e una nutrita fila (ma pensavo di più) di montaggi video di anelli, baci, abbracci, sorrisi ed evidente semplice titanica felicità.

invece mi guardo alla specchio e mi sento cadere a pezzi, dai capelli alla faccia, con mire troppo alte per poter essere ricambiate, da chi poi, visto che le due volte al mese che esco di casa è solo per vedere le solite due facce, fare le solite quatto cose e non cambiare -in meglio- mai nulla.

a volte la solitudine è pesante, a volte basterebbe un abbraccio dalla persona giusta, un bacio anche meglio, un sorriso, qualunque cosa. invece non c’è nulla.

ecco qua. è tutto.

sarebbe più facile andare a letto e non svegliarsi più, se questa è la vita.

E quindi

e quindi anche quest’anno sta per volgere al termine ed arriva immancabile il tempo dei bilanci.

non ho perso peso ma in compenso ho perso capelli, la faccia si sta squagliando e mi sento 100 anni sulle spalle. non ho nuovi amici, frequento le solite quattro persone, tutte sciape, nessun confidente, nessuna svolta sociale.

sono ancora single, zero relazioni, il miracolo non è accaduto neanche limitatamente a un possibile interesse (mio) verso qualunque essere vivente animale o vegetale.

non ho aperto il mio sito, non ho rinnovato il mio vecchio sito, non ho pubblicato materiale già pronto da anni e non ho creato la piattaforma che ormai da tre anni fluttua dentro la mia testa. e non ho rinnovato neanche il sito dell’ente del comune.

in compenso ho pubblicato un sito (a pagamento) conto terzi e un secondo è in consegna per i primi di gennaio (sempre pagamento). ovviamente spiccioli, ma pazienza.

a parte l’estate dove la gente di me sostanzialmente se ne frega non ho avuto contatti sociali a il 99% dei miei fine settimana -estivi esclusi- è trascorso da solo tra negozi e centri commerciali. nessun invito, nessuna festa, niente di niente.

a capodanno sarò nuovamente nella solita cucina con la solita gente a fare i soliti giochi, divertente, si, ma dopo anni di capodanni tutti uguali, cazzo, vorrei fare altro.

dubai a capodanno non si farà neanche questa volta, nessun viaggio invernale neanche questa volta nonostante il cimitero dei “fastidi” sia stato riempito due anni or sono.

il viaggio estivo è saltato: la nave è partita senza di me per burocrazia del cazzo e il conto però è stato dovuto per intero. in compenso ho passato una settimana in più in campeggio, ovviamente senza rincorrere nessuna nelle 200 amicizie (o presunte tali), con i 4 “angeli” che nonostante fossimo stati di compagnia per tutta la stagione una volta timbrato il cartellino sono spariti, tutti meno uno, il più simpatico, ma tant’è, non posso scrivere per 7 mesi alla stessa persona, sarebbe stato meglio averne di più. e invece non rispondono ai messaggi, non rispondono al telefono e non richiamano. neanche gli auguri ho ricevuto, nonostante io li avessi inviati.

zero proposte lavorative ma ho smesso di cercare, zero annunci letti o pubblicati, zero telefonate alle agenzie e anche la pagina linkedin è rimasta ferma al giorno della sua apertura diversi anni fa. nessuna offerta, nessun contatto. gli ultimi colloqui (imbarazzati e ridicoli) li ho fatti a febbraio 2020.

nota positiva -ma tutta da valutare in futuro- è che il mio capo dopo anni di doppio gioco e un decennio di rottura di cazzo ha finalmente mollato l’azienda e ora sono libero (?) di fare il cazzo che mi pare non avendo nominato nessun sostituto “valido” (anche qua, tutto da verificare…).

un anno più grasso, un anno più vecchio, un anno più spelacchiato e nessun amore, nessun nuovo amico, niente viaggi, niente nuovo cane, niente natale all’estero, niente di niente di niente.

casa, lavoro, mare, negozi. punto.

ah, e al superenalotto non ho mai vinto.

dal 2023 mi aspetto solo di tenermi la salute e di non dover andare a funerali.

e sarebbe già tanto.

La casa senza bagno

8 mesi dopo il trasloco e dopo un mese esatto di totale silenzio sono andato a trovare I TONTI nella loro nuova casa.

tra lasciando le banali chiacchiere di sempre (che è stato come non essersi mai persi di vista negli ultimi 4 anni…) il tour della casa è avvenuto poco prima della mia partenza.

ma andiamo con ordine.

la casa -guarda caso- si trova nel quartiere che lei aveva dichiarato essere il suo preferito fin dall’inizio della ricerca, ben 6 anni fa (!!!). guidando verso la casa non ho potuto fare a meno di pensare a tutto il tempo che hanno perso e fatto perdere ai poveri agenti immobiliari per poter visionare case a appartamenti scartati puntualmente uno dopo l’altro per i più banali motivi, dalla posizione che non aggradava, al prezzo, alle terrazze rotonde fino alle parabole nel giardino dei vicini che a detta loro era chiaro segnale ci vivessero degli africani.

la casa è letteralmente incastrata tra mille altre case e cassette e qualche condominio più o meno nuovo. ci si arriva dalla strada principale, un rettilineo dove le auto frecciano a folle velocità e dove una settimana dopo il loro arrivo un 20enne è morto schiantandosi contro un muretto. il tabernacolo con fiori e candele è davanti alla loro stradina. meraviglioso.

entrare a casa loro con l’auto è impossibile: la strada di accesso è larga tre metri al massimo, con l’auto ci si passa a filo e il viale d’ingresso è largo uno e mezzo e il cancelletto è incastrato lungo il percorso.

il cortiletto, piastrellato, è grande poco più di un posto auto. il giardino che avevo visto in fotografia immagino fosse quello, pareva molto più grande ma immagino che la prospettiva sia stata abbastanza ingannevole.

l’ingresso è un corridoio che porta direttamente al salotto, inutilmente grande. la cucina è a destra, spaziosa, attrezzata solo su un lato e un un frigo gigantesco, solitario, sul lato opposto della stanza. il perchè il frigo non sia stato inglobato dentro la cucina non l’ho chiesto.

al piano superiore, con scale anonime tipo rampa di lancio, si arriva a un disimpegno dove troviamo quattro porte rispettivamente di un bagno con vasca di medie dimensioni, camera da letto padronale abbastanza spaziosa e cameretta per la piccina di dimensioni quasi identiche e lo studio per lui già ricolmo della mobilia-paccottiglia fuori moda. tutto il retro della casa è munito di terrazze che però sono lunghissime ma strettissime, un po’ inutili se non per avere giusto uno spazio per affacciarsi e per mettere la collezioni di bidoni della differenziata.

al piano sotto troviamo un grande garage già riempito dalle loro due auto e spazio quanto basta per metterci qualche scaffale per conservare oggetti vari. e poi c’è un bagno con lavanderia, munito di grande doccia.

in generale le stanze sono fatte bene, ampie, tutto bianco anonimo con pavimento in mattonelle stile legno chiaro. insomma: fantasia zero, anche considerando che dopo 8 mesi mancano tutti i lampadari, gli arredi, tende e tappeti. praticamente da 8 mesi hanno la casa cosi come era dopo 8 giorni di trasloco.

i mobili sono i loro, tutta roba che farebbero bene a buttare in discarica, tutta roba datata, spaiata, fuori moda. ma la cazzata più grande è non avere previsto un bagno al piano terra. hanno salotto e cucina ma niente bagno. lei si preoccupa di quale tavolo comprare per quando avranno degli ospiti (?) e io pensavo a dove potranno cagare questi ospiti senza dover fare rampe di scale. senza contare che l’ospite che viene a casa tua e deve cagare per farlo deve per forza curiosare nel 90% della casa.

ma il progetto del bagno c’era ma lei ha voluto rinunciare al bagno “per avere uno spazio per mettere la scrivania per lo smart working”, peccato che poi lo smart non lo hanno mai concesso e quindi adesso abiterà per anni in una casa senza bagno di servizio. un incubo.

giudizio finale: nel complesso una casa di medie dimensioni, perfetta per 3 persone ma che nessuno si sogni di possedere qualche oggetto oltre al minimo indispensabile altrimenti non c’è spazio. i mobili sono da discarica, tutti fuori moda, tutti spaiati, non c’è nessun filo conduttore o linearità logica tra i vari ambienti. mancano lampadari, tende e tappeti. tutto è bianco a parte il pavimento il legno chiaro, moderno, pulito ma banale, cose già viste. pessima cosa non avere un bagno al piano di servizio e salotto inutilmente grande. anche l’estero è un buco e l’accesso è difficoltoso, senza contare che gli eventuali ospiti devono lasciare l’auto nei parcheggi di una azienda a 150 metri, dovendo anche attraversare la strada. cosa ottima se penso di andare a casa loro col buio e sotto il diluvio con le auto che frecciano a 100 km/h in pieno centro abitato.

chi si accontenta gode, diciamo.

e diciamo anche che dopo 6 anni di attesa di sarei aspettato qualcosina di meglio, ecco.