Dei sofferti addii

lo stronzo dovrebbe levare le tende “entro 2-3 mesi”, poi parla di fine anno, poi nessuno conferma nulla. è presto per confermare, immagino, ma fremo dalla voglia di creare un contatore online che giorno dopo giorno aumenti il mio godimento per il sempre più imminente addio.

si prospettano intanto “2-3 mesi” di rotture di cazzi assortiti, dato che il preavviso obbligatorio deve essere fatto per intero (quindi non può prendere ferie e permessi per farsi i cazzi suoi) e, automaticamente, dovendo riempire le giornate fatte di nulla passerà le ore a inventare lavori del cazzo che finiranno inevitabilmente col disintegrare cazzo e palle al sottoscritto.

per la serie: chiudiamo in bellezza.

fanculo va.

Poveri drammi

i futuri paventati cambiamenti in ufficio hanno già fatto esplodere supposizioni e polemiche assortite scatenando chiacchiere e dicerie su chi potrebbe fare cosa o, peggio, fomentando dubbi e perplessità su argomenti dei quali mi è parso di capire neanche chi un giorno scatenerà “l’inferno” sa bene oggi di ciò che vuole. o di cosa sta parlando.

chiacchiere del direttore, accenni, briciole, parole al vento, poi cosa ci sarà da fare o cosa capiterà non lo sa nessuno, lui in primis, per quello che ho potuto capire.

i soliti cervelli coglioni che macinano parole inutili per giustificare lo stipendio e la turba di schiavi inferiori, ignoranti e sottomessi, che vanno in pre-allarme a ogni minimo suono di scoreggia.

la gabbia dei matti.

o la fiera del ridicolo.

come preferite.

poi immagino non cambierà nulla, perchè no, perchè non c’è tempo, perchè non c’è l’occasione giusta, perchè il mercato adesso è cambiato di colpo, perchè ci devono pensare meglio, perchè chi paga non vuole pagare, perchè chi deve decidere non ha dato risposte e non c’è accenno di una data per averne.

grandi progetti del cazzo che si affondano da soli nel mare del quieto vivere, del fatturato in aumento per cause naturali e via discorrendo.

inutile agitarsi, in ogni coso, perchè se non sai non sai, se sai comunque subisci. oppure prendi la borsa, saluti tutti e infili la porta, per ritrovarti poi su una nave diversa dove tutto è una incognita meno la certezza di trovarti ogni giorno davanti a quattro nuovi dementi, con le loro idee, i loro tempi, le loro cose.

pensate all’estate va, che la vita è una sola.

Il prezzo delle candeline

“festa” di compleanno in pizzeria, invitati e luogo scelti da LEI, così come lo scorso anno. e così come lo scorso anno l’idea di una giornata al mare è fallita. pace.

lo scorso anno per lo stesso menù nell’altro locale ho speso 59 euro, cioè 11,80 euro a testa. questa volta per le stesse persone che più o meno hanno ordinato le stesse cose ho speso 92 euro (!!!), cioè 18,40 euro a testa, cioè 6,60 euro in più a persona.

per quello che abbiamo mangiato (5 pizze normali, due birre e 3 acque neanche da litro) è un furto.

5 euro per una margherita, 10 euro per una quattro formaggi. tanto valeva prendere due margherite, almeno mangiavi davvero il doppio!

praticamente ho bruciato metà del mio regalo (soldi) per pagare la festa. ma d’altra parte si sa come vanno queste cose: malissimo a livello finanziario.

tanti auguri a me.